La ristorazione in Spagna cresce per il quarto anno consecutivo

La ristorazione in Spagna cresce per il quarto anno consecutivo

Il mercato della ristorazione in Spagna ha chiuso il 2018 con un fatturato totale di 36.763 milioni di euro, con un incremento del 2,1% rispetto all’anno precedente. Si tratta del quarto anno consecutivo di crescita annuale del settore, anche se leggermente più moderata rispetto a quella registrata nel 2017 (2,5%), secondo quanto si evince dalla ricerca effettuata da The NDP Group.

Questo risultato positivo “è stato possibile grazie al buon comportamento del mese di dicembre, che ha contribuito a compensare i valori più deboli dei rimestri centrali dell’anno (primavera ed estate)”, ha affermato Vicente Montesinos, direttore esecutivo di The NDP Group in Spagna.

La ristorazione spagnola ha inoltre incrementato il numero totale di clienti (+71 milioni), fino a raggiungere la cifra di 7.450 milioni alla chiusura dell’esercizio, l’1% in più rispetto al 2017. D’altro canto, la spesa media per cliente è aumentata dell’1,1%, per un valore di 4,93 euro a visita, lo stesso reggistrato nel 2008, prima della crisi.

Più della metà dell’incremento del fatturato del settore proviene dal segmento degli stabilimenti di servizio velore (QSR nella sigla inglese). Questo canale è anche il principale motore del traffico di clienti, da lm momento che genera tre quarti delle nuove visite.

Fonte: Restauración News

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Spagna: si consolida il recupero del settore della ristorazione

Spagna: si consolida il recupero del settore della ristorazione

L’insieme delle vendite del settore della ristorazione spagnola è cresciuta di circa il 2%, superando i 35.000 milioni di euro nel 2016 e creando circa 47.000 posti di lavoro netti. Per il 2017 le previsioni indicano un aumento delle vendite intorno al 14%

 

Questi i dati pubblicati nella ricerca di mercato presentata da The NPD Group e Marcas de Restauración– l’associazione che raggruppa tutte le maggiori catene di ristoranti spagnoli- durante la II Giornata della Ristorazione in Spagna celebrata lo scorso 8 febbraio nella sede dell’IESE Business School. Da questa analisi si evince che il settore della ristorazione in Spagna ha consolidado nel 2016 il suo recupero.

 

“La ristorazione si é posizionata ai primi posti tra i settori che generano più posti di lavoro e ricchezza in Spagna e questo é un bene da preservare. Negli ultimi tre anni, l’insieme del settore ha creado 192.000 nuove occupazioni, il che significa che il settore ha fatto il suo dovere” assicurava il presidente di Marcas de Restauración e consigliere della CCIS, Octavio Llamas, nell’inaugurazione della giornata.

 

Jochen Pinsker, vicepresidente di NPD Group in Europa, ha voluto sottolineare invece il buon comportamento del settore, in particolare quello della ristorazione organizzata a fronte di un’evoluzione neutrale degli operatori indipendenti: “I risultati della Spagna sono i migliori in Europa per quanto riguarda il numero di clienti, dopo quelli ottenuti dal Regno Unito”.

 

Le catene di ristorazione organizzate scommettono da diversi anni sulla crescita e nel 2016 le vendite totali delle catene integrate nell’associazione sono cresciute del 7,8%, poco più del doppio del PIL. Nel 2017, le prospettive continuerano ad essere positive e si spera in un aumento delle vendite intorno al 7,8% e l’apertura di circa 450 nuovi locali con un investimento totale di 75 milioni di euro da parte delle 35 catene che compongono Marcas de Restauración.

 

Il settore della ristorazione in cifre

– Il mercato della ristorazione ha chiuso il 2016 con un incremento delle vendite dell’1,9% in Spagna, il che suppone un aumento di 948 milioni di euro rispetto all’anno precedente, fino a raggiungere i 35.131 milioni di euro. Il settore consolida cosí il suo recupero, dopo che nel 2015 aveva chiuso la sua fase negativa (durata sette anni), crescendo dell’1,4%.

– L’aumento delle vendite dell’anno passato si basa su un incremento dell’1,3% del numero di clienti, di cui 96 milioni di consumi aggiuntivi fuori casa, ed anche un lieve incremento della spesa media per commensale, dello 0,4% (4,82 euro per cliente).

– Ogni spagnolo ha consumato fuori casa una media di 157 volte all’anno, il che suppone due visite in piú a persona rispetto al 2015.

– I fast food, bar e bar di tapas- sono i principali generatori di visite, contribuendo all’80% dell’incremento dei clienti registrato l’anno passato. Oltretutto, nel 2016 si evidenzia l’aumento della spesa media nei ristoranti italiani e nelle hamburgherie di tendenza.

– Per quanto riguarda i pasti, le colazioni sono gli attivatori del mercato che contribuiscono ad apportare quasi la metá dei nuovi clienti al mercato, mentre le cene sono i momenti che piú contribuiscono al recupero delle vendite del mercato di foodservice. In concreto, apportano il 45% dell’incremento delle stesse nel corso dell’ultimo anno.

– D’altro canto, la consegna a domicilio continua guadagnare peso nel mercato della ristorazione, a fronte di una caduta del consumo “take away”.

– La ristorazione organizzata presenta un’incremento molto superiore ripetto ai ristoratori indipendenti, che si mantengono stabili. Negli ultimi anni, le catene hanno assunto un’importanza sempre più rilevante nel mercato, raggiungendo la quota del 24% per quanto riguarda le vendite totali del 20

 

Fonte: diariodegastronomia.com

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La ristorazione organizzata cresce di un 7,6% nel 2016

La ristorazione organizzata cresce di un 7,6% nel 2016

Lo scorso 28 ottobre, presso l’Auditorio Rafael del Pino di Madrid, si è tenuto l’incontro annuale Restaurant Trends, al quale hanno partecipato i responsabili dei principali gruppi di ristorazione organizzata, gli enti multisettoriali ed altri esperti il cui obiettivo è quello di analizzare le caratteristiche del settore.

 

Nel suo discorso di apertura, Octavio Llamas, presidente dell’associazione e presidente e direttore generale di Autogrill Iberia, nonchè consigliere della Camera di Commercio e Industria italiana per la Spagna, ha spiegato: “Se il 2015 è stato l’anno del recupero e del cambio del settore alberghiero spagnolo, il 2016 è stato quello della consolidazione. Oggi, il settore della Ristorazione Organizzata è cresciuto di un 7,6%. Si prevede che nel 2017 il settore cresca di un 4,6%. La Ristorazione Organizzata genera direttamente 135.000 occupati e rappresenta l’1% del PIL spagnolo (il settore alberghiero genera sette punti percentuali di prodotto interno lordo)”. Llamas ha aggiunto che affinchè “il settore continui a funzionare, è necessario che le Amministrazioni Pubbliche tutelino il consumo interno”.

 

Successivamente è intervnuto il Direttore Esecutivo del Sud Europa di NPD, Vicente Montesinos, il quale ha svelato le prospettive economiche del settore della ristorazione in Spagna: “La tendenza del mercato della Ristorazione è sempre stata vincolata allo stato dell’economia nazionale. Solo la Legge Anti-tabacco e l’aumento dell’IVA sono stati capaci di rompere questa correlazione diretta. Questo settore ora necessita di un contesto nel quale il PIL cresca di un punto per poter incrementare le sue vendite. Questo significa che per crescere nel 2016 di un 2%, abbiamo avuto bisogno di una crescita del PIL pari al 3%. Questa tendenza è comportata dal fatto che, coperte le necessità di base, i consumatori sostengono spese che non sono quella di cenare fuori”.

 

Vicente Montesinos ha concluso affermando: “Nel 2016, gli spagnoli hanno usufruito dei servizi di ristorazione due volte più che nel 2015. La spesa media realizzata è pari a 4,79€ per visita. Il trimestre che ha fatto registrare la maggior crescista è stato il primo dell’anno, nel quale la spesa è cresciuta di un 2,3%. Anche l’ultimo trimestre è stato positivo, nonostante a settembre sia stato registrato un rallentamento. I canali più in crescita sono stati i più organizzati, che sono cresciuti un punto in più del totale del settore nel suo complesso. Lo scenario lascia ben sperare: la predisposizione del consumatore a consumare è in crescita e, affinchè la Spagna continui in questa direzione, la chiave è far uscire il consumatore di casa. La predisposizione a consumare di piu c’è, solo bisogna incentivarla”.

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Un’opportunità per i giovani cuochi europei

Un’opportunità per i giovani cuochi europei

CESCOT Firenze Srl, in collaborazione con la CCIS ed altre camera di Commercio Italiane all’estero, promuove il progetto “GREEN KITCHEN. Giovani cuochi in mobilità”, finalizzato alla mobilità internazionale nel settore della ristorazione sostenibile di 60 giovani cuochi provenienti da diversi Paesi europei.

 

 

CESCOT Firenze Srl, nell’ambito del programma ERASMUS PLUS KAI 1 finanziato dalla Commissione Europea, ed in collaborazione – tra gli altri – con la CCIS, organizza il progetto “GREEN KITCHEN. Giovani cuochi in mobilità”, volto ad incentivare la mobilità internazionale di 60 giovani cuochi (10 tedeschi, 10 greci, 10 francesi, 15 spagnoli, 10 portoghesi e 5 lituani) di età compresa tra i 18 ed i 29 anni, affinchè possano migliorare le proprie competenze tecnico professionali nel settore della ristorazione sostenibile ed a basso impatto ambientale.

 

Oltre che alla CCIS, partecipano al progetto le Camere italiane a Salonicco, Lisbona, Berlino e Marsiglia.

 

Il progetto si rivolge a:

– Neodiplomati delle scuole superiori, che siano motivati ad intraprendere professsioni nel settore della ristorazione;

– Neo-qualificati nelle professioni aventi a che fare con la ristorazione (triennio conseguito presso istituti alberghieri o percorsi riconosciuti che prevedono il rilascio di una qualifica);

– Studenti maggiorenni nell’ambito del progetto di Alternanza Scuola-Lavoro.

 

I giovani selezionati svolgeranno uno stage di sette settimane presso ristoranti selezionati, specializzati in cucina vegetariana, vegana, sostenibile ed a km zero.

 

Per maggiori informazioni, è possibile scaricare il Bando cliccando su quanto segue: Bando Erasmus Plus – Progetto Green Kitchen.

Per scaricare la domanda di iscrizione al Progetto: Domanda di partecipazione al Progetto Green Kitchen

 

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Il progetto TOURISM FOR VET per promuovere l’occupazione giovanile nel settore turistico

Il progetto TOURISM FOR VET per promuovere l’occupazione giovanile nel settore turistico

Sono 22 gli studenti spagnoli che hanno appena concluso il loro periodo di formazione in uno dei 4 paesi europei convolti nel progettto. Alri 18 partiranno nelle prossime settimane per realizzare stage in imprese perun periodo di tre mesi.

Madrid, 22 giugno 2016. Si è da poco conclusa la prima fase del progetto europeo TOURISM FOR VET, che coinvolge un totale di 80 studenti di 7 centri di formazione in Spagna specializzati in turismo e ristorazione. TOURIM FOR VET è nato con l’obiettivo di incrementare le competenze professionali dei giovani spagnoli che si affacciano per la prima volta al mercato del lavoro in un settore, quello turístico, di importanza strategica per l’economia del paese, che rappresenta circa il 10 % del PIL e genera introiti diretti per più di 50 miliardi di euro (dati relativi al 2015).

Piatto-Web-TFV

Nella prima fase del progetto, attivato nel giugno dello scorso anno, per una durata complessiva di 24 mesi, sono stati 22 gli studenti selezionati per realizzare stage formativi in aziende del settore turístico, alberghiero e ristorativo localizzate in 2 Paesi europei: Italia e Portogallo. In particolare, 15 di essi hanno realizzato la propria esperienza formativo-professionale in alberghi e ristoranti ubicati nelle provincie italiane di Pistoia e Vibo Valentia.

Ognuno di loro ha realizzato un percorso formativo di tre mesi che ha permesso non solo di ampliare le proprie competenze professionali, lavorando a stretto contatto con professionisti internazionali del settore, ma anche di acquisire capacità di confronto e di adattamento in un ambiente nuovo, caratterizzato da diversità culturali, linguistiche e sociali.

La seconda parte del progetto è stata attivata ufficialmente all’inizio di questo mese, con la selezione di atri 18 studenti che realizzeranno il loro periodo di stage tra i mesi di luglio e di ottobre a Creta (Grecia), Sofia (Bulgaria) e Lisboa (Portogallo). I restanti 40 studenti partiranno invece in due flussi:  20 a novembre 2016 e altri 20 a febbraio 2017.

TOURISM FOR VET è un progetto cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Erasmus+ e gestito dalla Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna  (CCIS) in collaborazione con i seguenti enti partner: la Camera di Commercio Italiana per il Portogallo; la Camera di Commercio Italiana per la Bulgaria; la cooperativa sociale Kara Bobowski e le associazioni InProgress e CSCS in Italia; l’associazione ELI a Creta (Grecia).

I centri formativi spagnoli coinvolti nel progetto, da cui vengono selezionati gli studenti per gli stage previsti, sono dieci: IES María de Zayas y Sotomayor (Majadahonda – Madrid), Fuenllana Centro Cultural Pedralta, Escuela de Hostelería y Turismo de Alcalá de Henares, Fundación Cruzcampo (Heinekein), CIFP Hostelería y Turismo Gijón, CIFP Escuela de Hostelería y Turismo Simone Ortega (Móstoles – Madrid), Centro Superior de Hostelería del Mediterraneo (Valencia), CIFP de Hosteleria y Turismo de Cartagena, IES Almeraya (Almería) e IES Diego de Praves (Valladolid).

 

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Nel 2015 la spesa per ristorazione è aumentata del 2,5% in Spagna

Nel 2015 la spesa per ristorazione è aumentata del 2,5% in Spagna

Il paese ibérico continua ad essere il paese della UE28 con maggiore spesa per questo settore.

“The Ostelea School of Tourism & Hospitality” (www.ostelea.com) ha presentato lo studio La spesa di ristorazione in Spagna che analizza ed osserva la situazione di questo settore rispetto al suo fatturato e alla sua capacità di creare impiego, sia nel presente che in un arco di quattro anni nel futuro. Nello stesso modo, analiza le differenze tra le tendenze di consumo, sia a livello internazionale che regionale.

Secondo lo studio, nel 2015 la spesa per ristorazione in Spagna è stata di 40.600 milioni di euro (dati stimati), dati che determinano un aumento del 2,5% rispetto al 2014. Nel 2015, la spesa media in ristorazione per famiglia è stata di 2.232,€ . Questa cifra rappresenta un consolidamento della tendenza crescente registrata già nel 2014 (+3,2%), d’accordo con il recupero del consumo nelle famiglie spagnole.

Secondo le considerazioni presentate nello studio, la Spagna è il paese occidentale in cui la spesa per la ristorazione ha il peso più importante sul totale del consumo delle famiglie, nonostante l’impatto della crisi economica. Si mantiene al primo posto nella EU-28 in termini di ristorazione con un una spesa totale del 17,1% nel 2014.

Nel 2014, la spesa per ristorazione ha rappresentato un 14,61% della spesa totale delle famiglie spagnole, e la previsione per il 2015 è che questo dato aumenti, fino a raggiungere il 15%.

La differenza tra la spesa per ristorazione nelle case più ricche rispetto a quelle più povere, è aumentata significativamente dal 2009, passando dalle 9,1 volte in più alle 12,9 volte in più, nel 2014. L’impatto del recupero economico si mostra chiaramente diseguale tra le varie estrazioni sociali spagnole.

I dirigenti e gestori hanno mantenuto praticamente costante la spesa media per ristorazione nel 2014 rispetto al 2013 (-0,8%), mentre questa differenza è stata massima nel caso delle occupazioni elementari (+7%), seguite dagli operatori di installazione e macchinari (+6%).

La Catalogna è stata quella che ha presentato la spesa totale per ristorazione più significativa del 2014, con quasi 6.600 milioni di euro. D’altra parte, i Paesi Baschi sono stati la prima regione per spesa per ristorazione individuale, con 1.251€ a persona.

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Spagna: il settore della ristorazione ha aumentato le vendite dell’ 1,4% nel 2015

Spagna: il settore della ristorazione ha aumentato le vendite dell’ 1,4% nel 2015

Il volume totale di vendite ha raggiunto i 34.467 milioni di euro, secondo il dossier pubblicato dall’agenzia NPD e dall’associazione Marcas de Restauración

Il settore della ristorazione ha registrato nel 2015 un aumento di 480 milioni di eurointermine di vendite, l’ 1,4% in piú rispetto all’anno scorso, per un volume totale di 34.467 milioni di euro, secondo il dossier pubblicato dall’agenzia NPD e dall’associazione Marcas de Restauración.

In termini di posti di lavoro, nel 2015 le catene di ristorazione hanno ne hanno creati circa 10.000 in più e si prevede che nell’anno in corso  se ne generino altri 14.500.

Lo studio rileva anche un leggero incremento di una visita all’anno nella ristorazione nel consumo pro-capite, con 155 visite per ogni spagnolo durante il 2015, essendo il primo esercizio nel quale si frena la perdita di affluenza, dopo sette anni di diminuzione di questo valore.

Questo incremento ha riguardato soprattutto il canale piú orientato al servizio rapido (fast food, consegna a domicilio, bar di tapas, caffetterie e gelaterie), che, insieme ai servizi alle collettivitá, ha concentrato l’80% delle nuove visite nei locali di ristorazione.

Alla fine del 2015 le catene organizzate hanno registrato il 23% delle visite da parte dei consumatori, attratti dalle nuove aperture e dalla capacitá del settore di attrarre nuovo pubblico.

Il dossier segnala anche che il costo medio per consumatore si é mantenuto stabile nel 2015, al di sotto dei 5€, il che dimostra che la caduta del mercato durante la crisi ha avuto come principale causa l’eliminazione dei consumi, piú che la riduzione del costo. In media, gli spagnoli hanno consumato in ognuna delle loro visite 4,8€, il che suppone un incremento dell’1% in termini annuali.

Per ciò ch riguarda i momenti in cui i consumatori visitano i locali di ristorazione, il rapporto indica che l’orario delle colazioni e quello delle merende sono state le fasce piú dinamiche. Di fatto, dalla metá del 2014, fare merenda fuori di casa si é convertito in un fenomeno che ha avuto ripercussioni negative per i pranzi. Inoltre, il 50% dell’aumento delle visite si é concentrato nella fascia oraria dedicata alla colazione.

Negli ultimi due anni si osserva anche un incremento nell’acquisto di prodotti elaborati nei ristoranti, bar e caffetterie, per il consumo in casa. Cosí, la consegna a domicilio concentra praticamente la totalitá dell’incremento del commercio dei ristoranti fuori dai suoi locali, superando chiaramente altri tipi di servizi, come il take away o la macchina drive thruogh.

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Consegna del “Marchio Ospitalità Italiana” a 21 ristoranti in Spagna

Consegna del “Marchio Ospitalità Italiana”  a 21 ristoranti in Spagna

Si è celebrato il 14 aprile nell’area espositiva dedicata all’enogastronomia italiana all’interno del Salone Internazionale dei Gourmets di Madrid, alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia in Spagna, Pietro Sebastiani, il presidente della CCIS, Marco Pizzi e il segretario generale, Giovanni Aricò

Si è celebrato lo scorso 14 aprile, nell’area espositiva dedicata all’enogatsronomia italiana all’interno del Salone Internazionale dei Gourmets di Madrid, l’evento di consegna del “Marchio Ospitalità Italiana” a 21 ristoranti italiani in Spagna.

 

Consegna del “Marchio Ospitalità Italiana”  a 21 ristoranti in Spagna

Hanno preso parte all’atto l’Ambasciatore d’Italia in Spagna, Pietro Sebastiani, il Presidente della CCIS, Marco Pizzi, e il Segretario Generale, Giovanni Aricò, oltre ai rappresentanti dei ristoranti certificati e operatori del settore agroalimentare convocati per l’occasione.

Consegna del “Marchio Ospitalità Italiana”  a 21 ristoranti in Spagna

Il progetto “Ospitalità Italiana – Ristoranti Italiani nel Mondo”

L’evento fa parte del progetto “Ospitalità Italiana – Ristoranti Italiani nel Mondo”, promosso dall’Unione delle Camere di Commercio Italiane- Unioncamere e Isnart (Istituto Nazionale per le Ricerche Turistiche) e che in Spagna è gestito dalla Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna – CCIS -.  L’obiettivo del progetto, realizzato con il contributo del “Fondo Intercamerale di Intervento” di Unioncamere, è selezionare e promuovere i ristoranti italiani all’estero che garantiscono gli standard dell’ospitalità italiana, attraverso una certificazione che, dal 1997, è sinonimo di qualità dei servizi e prodotti offerti. Inoltre, il marchio è un importante strumento di promozione delle tradizioni agroalimentari delle diverse regioni italiane.

Consegna del “Marchio Ospitalità Italiana”  a 21 ristoranti in Spagna

 

Per ottenere la certificazione, i 21 ristoranti italiani sono stati sottoposti ad una serie di controlli per verificare il rispetto dei requisiti stabiliti dai promotori del progetto. Tra questi, è da sottolineare la presenza di elementi decorativi rappresentativi della cultura italiana, un 50% di piatti e ricette tradizionali delle diverse regioni italiane nel menù; almeno il 30% di vini italiani DOP a disposizione del cliente e l’uso di olio extravergine di oliva DOP prodotto in Italia.

 

Lista dei 21 ristoranti italiani certificati in Spagna dalla CCIS nel 2015

Iniziative per la promozione di EXPO 2015

Quest’anno il progetto “Ospitalità Italiana” è associato a EXPO 2015, l’esposizione Universale che si celebrerà a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015.

La rete dei ristoranti italiani nel mondo certificati con il Marchio Ospitalità Italiana, così come le Camere e gli enti implicati nel progetto, fanno da promotore di questo grande evento il cui slogan è “Nutrire il pianeta: energia per la vita“.

L’evento di consegna del Marchio ha fornito pertanto l’occasione per presentare alcune delle iniziative per la promozione del settore agroalimentare nell’ambito di Expo 2015.

In particolare, è stata presentata la nuova piattaforma “Italian Quality Experience” per la promozione delle eccellenze agroalimentari italiane nel mondo e che è già possibile visualizzare all’indirizzo : http://www.italianqualityexperience.it/

Si tratta di un importante progetto coordinato da Unioncamere, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che si propone di promuovere le imprese italiane del settore agroalimentare, classificate per ubicazione geografica e tipologia di prodotti.

Ad oggi sono più di 3.300 le imprese registrate nel portale (cifra che si incrementa di giorno in giorno). I loro dati sono disponibili per tutti gli operatori interessati a mettersi in contatto con produttori italiani che rappresentano l’eccelenza del settore agroalimentare nazionale.

La piattaforma permette inoltre di localizzare le imprese che parteciperanno a Expo Milano 2015, con la possibilità di contattarle per definire un’agenda di incontri durante il grande evento.

Un’altra iniziativa presentata durante l’evento, sempre legata a Expo  2015, vede ancora protagonisti alcuni dei ristoranti italiani certificati in Spagna.  Durante la settimana dal 13 al 19 aprile, 16 di loro propongono a tutti gli amanti della cucina italiana un “menú Expo” speciale con piatti esclusivi che non vengono normalmente inclusi nelle loro proposte tradizionali, con l’obiettivo di avvicinare il pubblico spagnolo ai diversi sapori della tradizione enogastronomica regionale italiana e ai prodotti tipici e di qualità, protagonisti di Expo Milano 2015.

Lista dei ristoranti aderenti all’iniziativa e descrizione dei menú proposti

 

Consegna del “Marchio Ospitalità Italiana”  a 21 ristoranti in Spagna

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Segnali di recupero per il settore della ristorazione in Spagna

Segnali di recupero per il settore della ristorazione in Spagna

Secondo l’ultimo report pubblicato dall’agenzia di consulenza DBK, nel 2015 il volume d’affari crescerà del 5%

 

Secondo l’ultimo report pubblicato dall’agenzia di consulenza DBK, filiale di Informa D&B (Gruppo CESCE), il settore della ristorazione in Spagna ha mostrato una notevole dinamicità nel 2014, grazie all’aumento del numero di turisti stranieri e della loro permanenza media.

 

Nel 2015 il volume d’affari si incrementerá intorno al 5%, in un contesto di recupero del turismo nazionale.

 

Il mercato del catering, che era caduto tra il 2% e il 3% annuale nel biennio precedente, ha registrato ancora nel 2014 un tasso di variazione negativo (-0,5%), mentre nel 2015 dovrebbe crescere dell’1,5%.

 

Il volume d’affari dei ristoranti è dimnuito dell’1,5% nel 2014, per un valore di 19.400 milioni di euro. Secondo le previsioni, nel 2015 non dovrebbero registrarsi ulteriori contrazioni e si chiuderà pertanto un periodo di sette anni in cui il mercato ha perso un terzo del suo valore.

 

Nel gennaio 2014 si sono registrati circa 190.000 bar e 71.000 ristoranti, con un numero medio di stabilimenti per impresa di poco superiore a uno in entrambi i casi. Il numero di imprese nel settore della ristorazione ha registrato una tendenza al ribasso negli ultimi anni, durante i quali si è verificata una crescente integrazione degli stabilimenti in catene, che utilizzano sempre di più la formula del franchising per la sua espansione.

 

Anche il numero di stabilimenti alberghieri si è ridotto leggermente el periodo 2013-2014, nonostante la capacità totale abbia mantenuto la tendenza di crescita. Nel periodo di alta stagione dell’ultimo anno si sono registrati 16.820 stabilimenti dotati complessivamente di 1,76 milione di posti letto.

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