Dati positivi sull’export di vino di Spagna e Italia

Dati positivi sull’export di vino di Spagna e Italia

L’Osservatorio Spagnolo del Mercato del Vino (OeMv), in collaborazione con l’Organizzazione Interprofessionale del Vino di Spagna (OIVE), ha pubblicato una serie di relazioni che analizzano, su base individuale, l’andamento delle esportazioni di vino nel primo semestre del 2022 di Spagna e Italia, che, insieme a Francia, Cile, Australia, Sudafrica, Germania, Portogallo, Stati Uniti e Nuova Zelanda, fanno parte dei dieci principali fornitori mondiali di vino.

La Spagna ha registrato il suo primo miglior semestre della serie storica in termini di valore, fatturando 1.435 milioni di euro, con un aumento del +4%. Nel primo semestre del 2022, sono stati esportati 1021,7 milioni di litri (-11%), per un valore di 1435,3 milioni di euro (+4%), che presuppone 28,7 milioni di litri in più e 166,3 milioni di euro in più. Si tratta del miglior primo semestre registrato in termini di valore, ma non in termini di volume. In un contesto di inflazione globale, la Spagna ha registrato un aumento generalizzato dei prezzi medi.

L’Italia ha esportato soltanto lo 0,8% in più di vino nel primo semestre del 2022, fino ai 1043,4 milioni di litri. Tuttavia, ha fatturato il 14% in più, raggiungendo i 3766,5 milioni di euro, con un aumento del prezzo medio del 13%, ai 3,61 €/litro. In un periodo di forte inflazione globale, il volume di mercato del vino italiano è stagnante (i buoni dati di gennaio e febbraio prevengono il calo semestrale), anche se il fatturato è ancora alle stelle. L’Italia ha chiuso il semestre come primo esportatore mondiale di vino in volume, ma è ancora lontano dalla Francia in termini di valore. Tutti i vini salgono di prezzo, raggiungendo la doppia cifra. Lo spumante è l’unico che cresce in volume, ed è quello che più aumenta in fatturato.

Fonte: www.diariodegastronomia.com

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Gli investimenti esteri in Spagna aumentano dell’87,7%

Gli investimenti esteri in Spagna aumentano dell’87,7%

Nella prima metà del 2022, i flussi di investimenti esteri lordi non ETVE in Spagna sono aumentati dell’87,7% rispetto al 2021. In questo modo, gli investimenti esteri in Spagna hanno raggiunto i 15.660 milioni di euro nei primi sei mesi dell’anno, con una crescita del 4,6% rispetto alla media degli ultimi cinque anni.

Secondo l’ultimo rapporto di DataInvex, gli investimenti stranieri lordi non ETVE spagnoli sono stati di oltre 4 miliardi di euro, in calo del 75,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Due paesi, USA e Regno Unito, concentrano più della metà dei flussi di investimento ricevuti dalla Spagna, pari al 57%. Questi due paesi insieme ad Australia, Francia e Hong Kong hanno rappresentato il 74,1% degli investimenti del semestre.

Per settori, il 59% del totale degli investimenti stranieri in Spagna è stato destinato al settore dei servizi, il 37,4% all’industria, il 3,5% all’edilizia e lo 0,2% al settore primario.

A livello delle Comunità Autonome, Madrid continua a posizionarsi al primo posto della classifica, concentrando quasi il 70% degli investimenti stranieri. Seguono Catalogna (10,8%), Navarra (3,7%) e Paesi Baschi (3,5%). Quattro Comunità hanno quindi attratto quasi l’88% del totale degli investimenti esteri in Spagna.

Fonte: www.monedaunica.net

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Via libera dell’Europa al programma spagnolo del Fondo Europeo Marittimo per la Pesca e l’Acquacoltura: 1120 milioni di euro

Via libera dell’Europa al programma spagnolo del Fondo Europeo Marittimo per la Pesca e l’Acquacoltura: 1120 milioni di euro

La Commissione europea ha approvato il programma spagnolo del Fondo Europeo Marittimo per la Pesca e l’Acquacoltura (FEMPA) per il periodo 2021-2027, che prevede aiuti per più di 1120 milioni di euro per la Spagna nel settore della pesca, l’acquacoltura, la trasformazione e la commercializzazione.

L’attuale FEMPA – che dispone di 6.108 milioni di euro di aiuti, di cui la Spagna riceverà 1.120,44 milioni, corrispondenti al 21,1 % del bilancio e al primo paese beneficiario – ha una struttura più flessibile rispetto al periodo precedente. Ciò ha consentito agli Stati membri di definire nei loro programmi azioni più adeguate alle loro esigenze reali.

Programma spagnolo del Fondo Marittimo

El programa operativo español se ha desarrollado en el marco de las estrategias del Pacto Verde Europeo, de la Política Pesquera Común, los objetivos de Desarrollo Sostenible de la Agenda 2030 y la política marítima de la Unión Europea, ya que la sostenibilidad será el eje fundamental para cualquier tipo actuación que se financie a través de este fondo.

Concretamente, le azioni mirano a mantenere la praticabilità dell’attività di pesca attraverso la gestione sostenibile e la conservazione degli ecosistemi marini, la promozione di un’acquacoltura sostenibile e competitiva, l’ammodernamento e la dinamizzazione della catena del valore, la promozione dell’economia blu e lo sviluppo delle comunità locali di pesca e acquacoltura, principalmente attraverso i gruppi di azione locale. A tal fine, il programma pone l’accento sul sostegno alla produzione, trasformazione e commercializzazione su piccola scala dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura. Altri elementi fondamentali saranno la digitalizzazione, l’innovazione e il ricambio generazionale, oltre al rafforzamento della componente ambientale del fondo e la crescita di un’economia blu.

Ripartizione tra le comunità autonome

La ripartizione della dotazione finanziaria tra le comunità autonome è stata decisa in occasione della conferenza settoriale della pesca nel luglio 2021, dove si è convenuto di destinare all’amministrazione generale dello Stato 233,4 milioni di euro e 886,6 milioni di euro alle comunità autonome, ossia il 49,1 % per la pesca, il 37,6 % per l’acquacoltura, la trasformazione e la commercializzazione, il 10 % per lo sviluppo locale di tipo partecipativo e il 3,3% per la governance internazionale degli oceani e per garantire mari e oceani sicuri, protetti, puliti e gestiti in modo sostenibile.

Come novità, è stato istituito un meccanismo di flessibilità che consentirà il trasferimento di risorse finanziarie da comunità che non allocano la totalità delle risorse a loro assegnate ad altre che invece le hanno esaurite e hanno maggiori necessità.

Fonte: www.diariodegastronomia.com

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Sono 42 le aziende spagnole presenti alla nuova edizione dell’Artigiano in Fiera

Sono 42 le aziende spagnole presenti alla nuova edizione dell’Artigiano in Fiera

Dal 3 all’11 dicembre va di scena Artigiano in Fiera,il principale evento internazionale dedicato alla promozione dell’artigianato. La fiera, ospitata presso il centro espositivo di Rho-Pero, a Milano, accoglie ogni anno oltre 1.000.000 di visitatori e circa 2.500 espositori provenienti da tutto il mondo. In questa edizione, la Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna (CCIS) gestisce in esclusiva l’area espositiva dedicata alla Spagna, che vede la partecipazione di 42 espositori, distribuiti su una superficie di oltre 550 metri quadrati.

Si segnala, in particolare, la presenza di tre delegazioni regionali appartenenti rispettivamente a FECOEV (Ferias, Congresos y Eventos de Ibiza), l’Asociación para el Fomento y el Impulso de la Artesanía en Galicia ed Extremadura AVANTE, organismo pubblico orientato allo sviluppo industriale e imprenditoriale della regione occidentale del paese iberico.

All’interno dell’Area Spagna, ubicata nel Padiglione 7 di Fiera Milano, viene esposta una grande varietà di prodotti artigianali appartenenti a distinti settori, come oggetti e complementi d’arredo, abbigliamento e accessori in cuoio e pelle, articoli di bigiotteria e gioielleria, articoli da regalo, articoli per la casa, giochi e modellini in legno e argilla, ideali per gli acquisti natalizi. Non mancano, inoltre, i prodotti alimentari tipici della cucina spagnola. I visitatori possono infatti degustare piatti tradizionali come la paella e prodotti emblematici come il jamón iberico, oltre che un’ampia varietà di insaccati, liquori e distillati.

La presenza spagnola in questo importante evento fieristico è frutto dell’intensa attività di promozione, contatto e selezione svolta nel corso dell’anno dal Dipartimento Fiere della CCIS e della proficua collaborazione con le imprese e le istituzioni locali attive nel settore.

Appuntamento con Artigiano in Fiera:

DATA: 3-11 Dicembre 2022

LUOGO:  Fiera Milano Rho-Pero, Milano

WEB: www.artigianoinfiera.it

CONTATTO CCIS: ferias@italcamara-es.com

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Le esportazioni spagnole aumentano del 24,7% da gennaio a settembre

Le esportazioni spagnole aumentano del 24,7% da gennaio a settembre

Le esportazioni spagnole di merci sono aumentate del 24,7% nel periodo gennaio-settembre 2022 rispetto allo stesso ciclo dell’anno precedente e hanno raggiunto i 286.673 milioni di euro, segnando un nuovo massimo storico. Le importazioni sono aumentate del 39,8%, fino a raggiungere i 340,111 milioni di euro, anch’esso massimo storico.

Prosegue una tendenza simile a quella dei mesi precedenti, con importazioni ed esportazioni che crescono a un ritmo annuale elevato in termini nominali, spiega il segretario di Stato del Commercio Xiana Méndez. Inoltre, l’andamento in volume delle esportazioni e delle importazioni è molto favorevole, in quanto continuano ad aumentare.

In termini di volume, le esportazioni sono cresciute del 4,8%, poiché i prezzi, approssimati per gli Indici di Valore Unitario, sono saliti del 18,9%. Le importazioni sono aumentate del 10,6%, con un aumento dei prezzi del 26,4%.

La crescita delle esportazioni spagnole tra gennaio e settembre (24,7%) è stata superiore rispetto a quella registrata nell’UE-27 (22,6%), nell’area dell’euro (22,9%) e anche rispetto a quanto registrato in Germania (15,0%), Francia (20,8%), Italia (21,1%) e Regno Unito (26,3%). Al di fuori dell’Europa sono anche aumentate le vendite di Stati Uniti (21,2%), Cina (13,8%) e Giappone (18,0%).

I principali contributi positivi al tasso di variazione annuo delle esportazioni da gennaio a settembre 2022 provengono dai settori dei prodotti energetici, dei prodotti chimici, dei semilavorati non chimici e dei beni strumentali. Nessun settore ha contribuito negativamente.

Le esportazioni verso l’Unione Europea (62,3% del totale) sono aumentate del 25,9% nei primi nove mesi dell’anno. Le vendite nella zona euro (54,7% del totale) sono aumentate del 25,2% e quelle verso il resto dell’Unione Europea (7,6% del totale), sono aumentate del 31,4%.

Anche le vendite verso i paesi terzi (37,7% del totale) sono aumentate del 22,7% in questo periodo, con incrementi delle esportazioni verso l’America Latina (31,4%), il Nord America (29,7%), il Medio Oriente (26,5%), l’Africa (19,5%) e l’Asia escluso il Medio Oriente (6,7%).

Le comunità autonome con la maggiore crescita delle esportazioni sono state le Canarie, le Baleari e la Comunità di Madrid.

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Luigi Ferraris (Ferrovie dello Stato Italiane) e José Bogas (Endesa), Premio Tiepolo 2022

Luigi Ferraris (Ferrovie dello Stato Italiane) e José Bogas (Endesa), Premio Tiepolo 2022

La giuria del Premio Tiepolo, riunitasi presso l’Ambasciata d’Italia a Madrid, ha deciso di assegnare questo prestigioso riconoscimento a Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ed a José Bogas, Amministratore Delegato di Endesa, per l’importante contributo allo sviluppo e al consolidamento delle relazioni economiche tra Spagna e Italia. La cerimonia di premiazione si svolgerà il prossimo 12 dicembre, presso la stessa sede della Rappresentanza diplomatica della Repubblica Italiana, guidata dall’Ambasciatore Riccardo Guariglia.

Il Premio Tiepolo, conferito dalla Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna (CCIS) e dalla Confederación Española de Organizaciones Empresariales (CEOE), giunge quest’anno alla sua XXV edizione.

Luigi Ferraris

Luigi Ferraris

Luigi Ferraris (Legnano, 1962) è, dal giugno 2021, Amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato Italiane, il più grande gruppo infrastrutturale d’Italia, leader nel trasporto ferroviario di passeggeri e merci. Attraverso l’operatore Trenitalia, il gruppo fa parte del consorzio Iryo, la prima compagnia privata dell’alta velocità in Spagna, che inizierà ad operare il prossimo 25 novembre nella linea Madrid-Barcellona e che inaugurerà nuove connessioni nel corso delle settimane successive.  

Laureato in Economía e Commercio presso l’Università di Genova, ha iniziato la sua carriera nel settore auditing di PriceWaterhouse e ha ricoperto diverse posizioni manageriali in importanti aziende industriali italiane e internazionali, iniziando da Agusta, Piaggio VE, Sasib Beverage ed Elsag Bailey Process Automation. Tra il 1998 e il 1999 ha ricoperto la carica di Chief Financial Officer in Elsacom, società del Gruppo Finmeccanica operante nella telefonia satellitare

Dal 1999 al 2015 ha fatto parte del Gruppo Enel, ricoprendo varie posizioni manageriali di primo piano, tra cui quella di Chief Financial Officer del Gruppo, Presidente di Enel Green Power (2009-2014), e Consigliere di Amministrazione della controllata spagnola Endesa S.A.

Dal 2015 al 2017 è stato Chief Financial Officer del Gruppo Poste Italiane, di cui ha guidato il processo di privatizzazione e quotazione in borsa. Prima di entrare in Ferrovie dello Stato Italiane, è stato Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna (2017-2020), uno dei principali operatori di reti per la trasmissione di energia elettrica.

José Bogas Gálvez

José Damián Bogas Gálvez

José Damián Bogas Gálvez (Madrid, 1955) è, dal 2014, Amministratore Delegato di Endesa SA, azienda leader nel settore elettrico spagnolo e secondo operatore del mercato elettrico in Portogallo. È inoltre Iberia Country Manager del Gruppo Enel, multinazionale italiana dell’energia di cui Endesa fa parte, e presidente di Enel Green Power Spagna, la società del gruppo dedicata alla generazione di energia da fonti rinnovabili e uno dei principali protagonisti del settore delle energie rinnovabili in tutto il mondo.

Ingegnere Industriale presso la Scuola Tecnica Superiore di Ingegneria di Madrid – ICAI (1978), ha appena compiuto 40 anni di servizio presso Endesa. Ha iniziato la sua carriera professionale come Ingegnere di Sistemi presso la Divisione Engineering di Dimetronic (1980-1981) e, successivamente, come analista di sistemi presso Eria (1981-1982). Nel 1982 è entrato in Endesa, dove ha ricoperto gli incarichi di responsabile della sezione ricerche di mercato presso il Dipartimento Pianificazione (1982-1984), responsabile dell’ufficio Relazioni Commerciali (1984-1986), responsabile Energy Control and Management. (1088-1997), Direttore generale e responsabile Generazione (1997-1998), responsabile del business Elettricità (1998-2004) e Direttore operativo per Spagna e Portogallo (2004-2014), prima di essere nominato Amministratore Delegato della società.

Bogas è anche Consigliere di amministrazione del Operador del Mercado Ibérico de Energía – Polo Español, S.A., Direttore di Enel Iberia Srl e Presidente di Endesa Generación, SA. Inoltre, è membro del CdA dell’Asociación de Empresas de Energía Eléctrica (AELEC) e Vicepresidente onorario e membro del CdA del Club Español de la Energía.

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Il traffico portuale spagnolo prevede una chiusura d’esercizio record

Il traffico portuale spagnolo prevede una chiusura d’esercizio record

Il traffico totale dei 46 porti di interesse generale della Spagna, ha raggiunto nei primi nove mesi dell’anno 425.366.644 tonnellate, con un aumento del 5% rispetto allo stesso periodo del 2021. Rispetto all’ultimo anno record, il 2019, il traffico portuale di merci è pressoché pari a una differenza di solo -0,64% (2,7 milioni di tonnellate). In questo modo, quasi la metà delle Autorità Portuali (A Coruña, Alicante, Baia di Cadice, Barcellona, Cartagena, Castellón, Gijón, Las Palmas, Malaga, Pasaia, Valencia, Vigo e Vilagarcía) hanno già superato i record del 2019.

In vista della chiusura dell’esercizio 2022, il traffico annuale degli ultimi dodici mesi ha già superato i dati del 2019 con una media superiore a 564,5 milioni di tonnellate, prevedendo una chiusura di esercizio record.

Per volume di traffico e forma di presentazione, la merce generale, con 208,1 milioni di tonnellate, assorbe oltre il 50% del totale, e la merce generale in container, con 144,5 milioni di tonnellate, rappresenta circa il 70%. Tuttavia, la merce generale convenzionale, con 63,6 milioni di tonnellate, continua a crescere con forza (+9,7%), spinta dall’aumento di prodotti come legno e sughero (+17%) e minerali (+13%).

Le rinfuse liquide, il secondo gruppo di merci più voluminoso con 136,4 milioni di tonnellate, sono cresciute del +8% grazie al forte aumento (+53%) del movimento del gas naturale, arrivando a superare i 16,5 milioni di tonnellate nei primi nove mesi dell’anno. Anche altri prodotti come la benzina (+16%) e il petrolio greggio (+15,5%) hanno contribuito a sostenere questa crescita.

Le rinfuse solide, con 69,5 milioni di tonnellate, sono state le merci che hanno registrato il maggior incremento (+10,1%), dovuto soprattutto al l’aumento del movimento del carbone (+64%) che ha superato i 13,3 milioni di tonnellate, e i cereali e le loro farine (+31,5%) con 10,7 milioni di tonnellate.

Il traffico RO-RO, veicoli commerciali carichi di merci che si imbarcano, è cresciuto del +11,3% superando i 53,7 milioni di tonnellate.

Il movimento dei container, il formato maggiormente utilizzato per il movimento della merce generale, ha superato i 13,2 milioni di TEUs (container da venti piedi). Questa modalità ha mantenuto un buon ritmo nell’import/export (+3,2%), bilanciando la perdita di traffico in transito (-4%).

La ripresa del traffico passeggeri è stata spettacolare in questi ultimi mesi. I 25,4 milioni di passeggeri registrati nei primi nove mesi del 2022 rappresentano oltre l’85% dei passeggeri che si sono spostati negli stessi mesi del 2019. Sia i passeggeri di linea, oltre 20 milioni di persone, sia i 5,3 milioni di crocieristi, stanno progressivamente recuperando i livelli prepandemiali.

Il numero di navi in transito nei porti è salito a 119.200 unità, con un aumento del +14,3% rispetto al 2021. Sebbene tale cifra sia inferiore del 10% a quella registrata nel 2019, le unità di stazza lorda (GRT) delle navi nel 2022 superano di 56,6 milioni di unità quelle di quell’anno, il che conferma la maggiore dimensione delle navi attualmente.

Fonte: www.monedaunica.net

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Le esportazioni spagnole continuano a crescere nonostante l’incertezza

Le esportazioni spagnole continuano a crescere nonostante l’incertezza

Secondo i dati del commercio registrato alla Dogana, le esportazioni spagnole di merci sono aumentate del 25% nel periodo gennaio-agosto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e hanno raggiunto il picco storico di 252.052 M€ (milioni di euro). Le importazioni sono salite del 40,5% a 298,513 milioni di euro, anch’esso un picco storico.

La crescita annuale delle esportazioni spagnole nei primi otto mesi di quest’anno (25,0%) è stata superiore a quella dell’UE-27 (22,3%) e dell’area dell’euro (22,7%). Tale crescita è stata stuperiore anche a quanto registrato in Germania (14,2%), Francia (20,1%), Italia (22,1%) e Regno Unito (23,6%). Al di fuori dell’Europa sono aumentate anche le vendite di Stati Uniti. (20,7%), Cina (14,2%) e Giappone (16,6%).

In termini di volume, le esportazioni sono aumentate del 5,2%, poiché i prezzi, approssimati dagli indici di valore unitario, sono aumentati del 18,9%. Le importazioni sono aumentate dell’11,6%, con un aumento dei prezzi del 25,8%.

Le esportazioni verso l’Unione Europea (62,0% del totale) sono aumentate del 26,1% nei primi otto mesi dell’anno. Le vendite nell’area dell’euro (54,4% del totale) sono aumentate del 25,3% e quelle nel resto dell’Unione Europea (7,6% del totale) del 31,3%.

Le vendite verso i paesi terzi (38,0% del totale) sono aumentate del 23,4% durante questo periodo, con incrementi delle esportazioni verso l’America Latina (31,9%), il Nord America (30,1%), il Medio Oriente (27%), l’Africa (21%) e l’Asia escluso il Medio Oriente (6,3%).

Le comunità autonome con la maggiore crescita interannuale delle loro esportazioni sono state le Canarie, le Isole Baleari e la Comunità di Madrid.

Fonte: monedaunica.net

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L’export spagnolo nei primi nove mesi del 2020

L’export spagnolo nei primi nove mesi del 2020

L’export spagnolo mostra segni di recupero nel mese di settembre, raggiungendo i 23.250 milioni di euro (+31,6% rispetto ad agosto) e si situa a livelli simili a quelli di settembre 2019. Il settore che mostra una tendenza positiva è quello dell’Alimentazione, Bevande e Tabacchi. Al contrario, i principali contributi negativi provengono dai beni strumentali, prodotti energetici e settore automobilistico.

Sono queste alcune delle conclusioniche si ricavano dall’ Informe de comercio exterior. Enero-septiembre de 2020 realizzato dal Ministerio de Industria, Comercio y Turismo in base ai dati di commercio dichiarati dalle Dogane.

Nei primi 9 mesi dell’anno, le esportazioni spagnole hanno raggiunto i 188.401 Milioni di €, con una diminuzione del 12,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le importazioni sono invece diminuite del 17,2%, raggiungendo i 199.507 milioni di €.

L’export spagnolo è decresciuto in termini annuali in linea con le principali economie europee, ad una cifra di poco inferiore alla media della zona euro (-11,25) e della UE-27 (-10,5%). Sono diminuite anche le esportazioni della Francia (-19,1%); Regno Unito (-16,2%), Italia (-11,6%) e Germania (-11,7%). Nei paesi terzi sono diminuite le vendite degli Stati Uniti, (-15,4%), del Giappone (-14,6%) e, in misura minore, della Cina (-0,8%).

Nello stesso periodo, il settore in cui l’export è aumentato è quello dell’Alimentazione, bevande e Tabacchi, mentre i principali contributi negativi provengono dai beni strumentali, dai prodotti energetici e dal settore automobilistico.

L’export diretto all’UE, il 60,5% del totale, si è ridotto del 10,3% nei primi nove mesi dell’anno, mentre le vendite ai paesi terzi (39,5% del totale) si sono ridotte del 16% nello stesso periodo, con una diminuzione dell’export in America Latina (-27,0%), in Africa (-19,0%), nel Medio Oriente (-13,5%), nel Nord America (-12,7%), nel resto dell’Asia (-6,7%) e nell’Oceania (-6,6%).

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I dati dell’export spagnolo nei primi otto mesi dell’anno

I dati dell’export spagnolo nei primi otto mesi dell’anno

Secondo i dati pubblicati da Aduanas, le esportazioni spagnole hanno raggiunto nel mese di agosto i 17.664 milioni di euro, con una riduzione del 9,1% rispetto allo stesso mese del 2019. I settori dell’alimentazione e automobili sono stati quelli di maggior crescita in questo periodo.

Nei primi otto mesi dell’anno la cifra totale dell’export ha ragggiunto i 165.151 milioni di euro, con una diminuzione del 14% rispetto allo stesso periodo del 2019. D’altro lato, le importazioni sono diminuite del 18,1%, fino ai 174.767 milioni di euro.

Il risultato è un deficit della bilancia commerciale di 9.616 milioni di euro, il 54,6% in meno rispetto ai primi otto mesi del 2019.

Da gennaio ad agosto 2020, le esportazioni spagnole sono diminuite in linea con le altre economie europee  (-12,3% nella zona euro e -11,7% nell’UE-27). In particolare, si registrano diminuzioni in tutte le principali economie del continente: Francia (-20,7%), Regno Unito (-16,2%), Italia (-13.3) e Germania (-12,7%). Fuori dall’Europa diminuiscono anche le vendite degli USA (-16,1%), della Cina (-2,3%) e del Giappone (-15,8%).

I settori che hanno registrato un aumento dell’export sono quello dell’Alimentazione, Bevande e Tabacchi, e quelli di altre merci. Le perdite principali invece sono associate ai settori dei beni strumentali , automobili  e prodotti energetici.

Sempre nello stesso periodo, l’export verso l’Unione Europea (60,4% del totale) è diminuito dell’11,9%. Le vendite dirette alla zona euro (52,9% del totale) sono diminuite dell’11,4% e quelle destinate al resto dell’Unione Europea (7,5%) hanno resgitrato un calo del 15,5%

Le vendite a paesi terzi (39,6%) del totale si sono ridotte del 17,1%, con diminuzioni dell’export in America Latina (-27,8%), Oceania (-24,2%), Africa (-20,8%), Medio Oriente (-14,7%), America del Nord (-112,3%) e Asia escluso Medio Oriente (-7,8%).

Fonte: Moneda Única

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