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  • Il ruolo fondamentale delle Camere di Commercio Italliane all’Estero nella delicata fase della ripartenza

    Nella fase di ripartenza dell’Italia, il sistema camerale italiano all’estero sta facendo la propria parte al servizio delle imprese e del tessuto produttivo italiano per il rilancio del Made in Italy nel mondo e per potenziare l’azione del Patto per l’export posto in campo dal Governo.

    L’export incide per quasi un terzo sul valore del PIL italiano ma le ultime stime prevedono una riduzione del 14% nel 2020. La vitalità del processo di internazionalizzazione è direttamente legata alla capacità delle PMI italiane di mantenere la competitività all’estero nello scenario post Covid-19.

    In questo contesto, Assocamerestero (l’Associaione che riunisce le Camere di Commercio Italiane all’Estero – CCIE-) sottolinea – in una lettera inviata al Presidente del Consiglio a nome di tutte le CCIE – la necessità che nei provvedimenti economici in discussione alla Camera dei Deputati (Decreto legge “Rilancio Italia”) ci sia concreta attenzione per l’apporto straordinario della rete delle 81 CCIE, operanti in 58 Paesi a favore di quasi 70 mila aziende esportatrici, in stretto raccordo e collegamento con il sistema camerale italiano, come richiesto anche da diversi Ordini del giorno approvati dal Parlamento.

     Al primo posto tra i servizi delle CCIE ci sono quelli di business scouting per il posizionamento sul mercato estero (35% delle prestazioni fornite), seguiti dalle attività di networking (25%) e dall’organizzazione di missioni di buyer esteri in Italia (20%).

    L’attività sul mercato delle CCIE consente di moltiplicare per oltre cinque volte il ridotto contributo dello Stato, ma la crisi globale causata dal Covid-19 rischia di minarne l’efficienza, proprio quando ci sarebbe più bisogno di piena e maggiore operatività.

     Tante le iniziative messe in campo durante l’emergenza sanitaria. Oltre a supportare – in affiancamento alla rete diplomatica – il reperimento di materiale sanitario essenziale per il Paese, sono state realizzate più di 300 azioni di informazione, formazione e assistenza alle imprese, in larga parte con l’utilizzo della rete digitale. E almeno altre 350 sono in programma entro luglio.

    Mettiamo al servizio dell’Italia il contributo di chi all’estero lavora ogni giorno con le imprese. Abbiamo aderito in maniera convinta al Patto per l’export, forti dei 300 mila contatti di business sviluppati ogni anno e delle oltre 20 mila imprese, italiane ed estere, associate alla rete. Le CCIE si sono sempre largamente autofinanziate sul mercato, ma la crisi globale causata dal Covid-19 ha compromesso numerose iniziative già previste mettendo a serio repentaglio l’attività del sistema camerale. In questa fase risulta pertanto quanto mai urgente garantire l’efficacia e la piena operatività della rete, preziosa per le imprese e per il sistema Paese nel suo complesso” – ha dichiarato Gian Domenico Auricchio, Presidente di Assocamerestero.

  • Il Salón de Gourmets di Madrid (22-25 aprile) parla (di nuovo) italiano

    Mancano pochi giorni alla 37ª edizione del Salón de Gourmets di Madrid, la principale fiera in Spagna dedicata alla gastronomia di qualità. L’evento, che si svolge annualmente dal 1987, sarà ospitato presso il quartiere fieristico IFEMA dal lunedì 22 a giovedì 25 aprile.

    Il Salón de Gourmets è l’appuntamento imprescindibile per tutti gli attori del food & beverage. Si prevede infatti la presenza di oltre 90.000 professionisti locali e internazionali del settore, in rappresentanza dei diversi comparti che lo compongono: dalla ristorazione e l’hotellerie, al catering, la distribuzione e il commercio specializzato.

    Da quindici anni, la Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna (CCIS) gestisce un’area espositiva dedicata esclusivamente alle eccellenze agroalimentari italiane, all’interno della quale espongono imprese di produzione e distribuzione interessate ad ampliare la propria presenza nel mercato spagnolo.

    In questa edizione, l’Area Italia vedrà la partecipazione di 13 imprese distribuite su una superficie di oltre 200 m2 e che esporranno diverse tipologie di prodotti italiani: pasta secca e fresca, vini, prodotti a base di tartufo, caffè, liquori, formaggi, salumi, prodotti da forno e semielaborati per gelati.

    L’interesse delle imprese italiane per il mercato spagnolo è testimoniato anche dai dati relativi all’export. L’Italia è infatti il sesto fornitore della Spagna di prodotti agroalimentari e bevande, con un volume di vendite che nel 2023 ha superato i 2,6 miliardi di euro, un valore che è cresciuto di oltre il 75% in soli 5 anni. I principali prodotti italiani esportati in Spagna sono i formaggi, le paste alimentari, i dolciumi, l’olio d’oliva e i prodotti da forno, che insieme rappresentano quasi un terzo del valore dell’export 2023 (dati Euroestacom su elaborazione CCIS).

     

    Il catalogo dell’Area Italia è disponibile attraverso il seguente link

    LISTA DEGLI ESPOSITORI DELL’AREA ITALIA

    Nome aziendaProdotti /attività
     Amaro del capoLiquori
     ApozaDistribuzione di prodotti italiani vari
     CarpigianiMacchinari per la gelateria e la pasticceria
     Di Sano HispaniaProdotti per gelateria e pasticceria
     FiasconaroProdotti di pasticceria
     Folino FoodProdotti enogastronomici calabresi
     Freschi e Bufano Wine Merchants & Co.Vino
     Le trifole di Davide CurziettiProdotti a base di tartufo
     NegriniDistribuzione di prodotti italiani vari
     Pe- FeCaffè
     Salumificio SorrentinoSalumi
     Stefania Calugi TartufiProdotti a base di tartufo
     ValcoiberiaDistribuzione di prodotti italiani vari


    Per ulteriori informazioni si prega di contattare ferias@italcamara-es.com

  • Il Segretario Generale della CCIS, Giovanni Aricò, “Ufficiale dell’Ordine della Stella d’Italia”

    Questo titolo onorifico è il riconoscimento ad una carriera professionale che Giovanni Aricò dedica da diversi anni alla promozione ed il sostegno del made in Italy nel mercato spagnolo

     

    Giovanni Aricò, Segretario Generale della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna (CCIS), è stato insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine della Stella d’Italia, in riconoscimento ad una carriera professionale da molti anni dedicata alla promozione del Made in Italy all’estero.

     

    Il Segretario Generale della CCIS, Giovanni Aricò, “Ufficiale dell’Ordine della Stella d’Italia"

     

    La cerimonia di consegna di questa prestigiosa onorificenza si è svolta lo scorso 16 dicembre, nella sede della Cancelleria Consolare dell’Ambasciata d’Italia a Madrid, ed è stata presieduta dall’Ambasciatore d’Italia in Spagna, Pietro Sebastiani, in rappresentanza del Presidente della Repubblica Italiana.

     

    Il Segretario Generale della CCIS, Giovanni Aricò, “Ufficiale dell’Ordine della Stella d’Italia"

     

    Si tratta di un ulteriore importante riconoscimento concesso ad un rappresentante della CCIS, a testimonianza del buon operato di questa istituzione, dopo la consegna al Presidente Marco Pizzi del prestigioso premio “San Giorgio d’Oro” (2009) e della Medalla de Honor della camera di Commercio di Madrid (2013) e la sua nomina a Cavaliere (2009) e Grande Ufficiale dell’ordine della Stella della Solidarietà Italiana (2011), e dopo la nomina a Cavaliere dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana allo stesso Aricò nel 2010.
    Questo titolo onorifico è il riconoscimento ad una carriera professionale che Giovanni Aricò dedica da diversi anni alla promozione ed il sostegno del made in Italy nel mercato spagnolo, attraverso un’incessante attività di appoggio all’imprenditoria italiana in Spagna e lo sviluppo di nuovi progetti e iniziative per la diffusione ed il consolidamento delle eccellenze italiane nel mercato iberico.

     

    In particolare, come sottolineato dall’Ambasciatore Sebastiani durante la cerimonia di consegna di questa importante onorificenza, Giovanni Aricò ha portato la CCIS ad essere un referente di primo ordine per la business community italo-spagnola e per le istituzioni italiane e spagnole che appoggiano le imprese nel loro processo di internazionalizzazione, grazie ad un incessante lavoro caratterizzato da un forte dinamismo e dallo sviluppo di nuove strategie di promozione ed il costante impegno per consolidare le sinergie tra le istituzioni italiane presenti in Spagna.

     

    Il Segretario Generale della CCIS, Giovanni Aricò, “Ufficiale dell’Ordine della Stella d’Italia"

     

    Giovanni Aricò, nel suo intervento che ha concluso la cerimonia, ha voluto ringraziare lo staff camerale per aver contribuito in maniera determinante allo sviluppo dell’attività camerale durante gli ultimi anni e, rivolgendosi all’Ambasciatore Sebastiani, ha elogiato il suo impegno nel favorire lo sviluppo del Sistema Italia in Spagna ed il suo appoggio alle numerose iniziative che la CCIS ha sviluppato, favorendo così una proficua collaborazione tra le istituzioni italiane presenti nel territorio spagnolo.

  • Il settore automobilistico contribuisce alla crescita delle esportazioni spagnole

    Nel 2022 il settore spagnolo dei fornitori di autoveicoli ha esportato 22.669 milioni di euro, il che rappresenta una crescita del 15,4% su base annua rispetto al 2021. Rispetto al 2019, è stato registrato un aumento del 9,4%, un dato che riflette come il commercio estero sia una leva prioritaria e un motore di crescita per l’industria spagnola dei fornitori di autoveicoli. Questi risultati si basano sulla buona performance registrata sia nelle esportazioni verso i principali mercati dell’Eurozona che verso destinazioni terze, evidenziando l’aumento delle vendite verso Paesi come Francia, Stati Uniti, Messico, Turchia e Polonia.

    Nel 2022, il settore automobilistico è stato uno dei settori che ha contribuito maggiormente alla crescita delle esportazioni spagnole, con un contributo superiore all’11,5% del totale. L’attività di esportazione del settore è stata caratterizzata dal suo dinamismo nella situazione internazionale, segnata da tensioni nella catena di approvvigionamento in termini di fornitura, instabilità geopolitica e pressioni inflazionistiche.

    L’Unione Europea è la principale destinazione delle attrezzature e dei componenti automobilistici spagnoli, con vendite pari a 15.135 milioni di euro, che rappresentano una quota di mercato del 66,6% del dato complessivo. Le vendite nell’UE sono aumentate del 15,9% su base annua e del 12,3% rispetto al 2019.

    La Francia ha nuovamente superato la Germania come principale partner commerciale del settore, con un aumento delle vendite verso questo mercato del +29,9% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 4.005 milioni di euro. La Germania si posiziona come il secondo mercato più rilevante, con un tasso di crescita del +9,6% su base annua, con vendite pari a 3.699 milioni di euro.

    Le vendite a Portogallo e Italia, terzo e quarto cliente con cifre rispettivamente di 1.947 e 1.222 milioni di euro, sono cresciute del 16,2% su base annua nel primo caso e del 18,2% nel secondo. Va notato che per quanto riguarda i principali partner europei della Spagna, il settore ha superato i livelli di fatturato del 2019.

    Il resto dei mercati europei riflette un buon andamento delle esportazioni per tutto il 2022 e mostra anch’esso tassi positivi su base annua: Polonia (+19,3%), Repubblica Ceca (+10,9%), Slovacchia (+14%), Belgio (+39,5%) o Romania (+13,8%).

    Al di fuori dell’Unione Europea, gli Stati Uniti hanno soppiantato il Regno Unito come principale destinazione extra-UE delle esportazioni del settore che, con cifre pari a 1.469 milioni di euro, hanno registrato un tasso annuo del +35,1%. Rispetto al 2019, il fatturato è aumentato del +44,5%.

    Il mercato britannico è al secondo posto, con una crescita del +2% su base annua, raggiungendo cifre di esportazione pari a 1.122 milioni di euro. Rispetto al 2019, si registra un calo del -24,9%.

    Le esportazioni verso il Marocco si sono riprese nel 2022, con un +10,9%, raggiungendo i 922 milioni di euro. Il livello di fatturato ha praticamente recuperato rispetto al 2019 (-4,3%).

    La Cina ha presentato livelli di fatturato simili all’edizione precedente, con un tasso annuo di -0,9% e cifre pari a 577 milioni di euro, che riflettono il graduale miglioramento di questo mercato rispetto all’inizio dell’anno. Questa cifra rappresenta un aumento del fatturato del +30,8% rispetto al periodo pre-pandemia 2019.

    Altri mercati che hanno registrato una crescita significativa delle esportazioni sono stati Messico, Turchia, Sudafrica e Brasile, con aumenti su base annua rispettivamente del +27,2%, +23,2%, +16,1% e 12,7%.

    Dall’altro lato, mercati asiatici come il Giappone (-10,2%) o la Corea del Sud (-15%) registrano cali rispetto al 2021. L’impatto del conflitto armato tra Russia e Ucraina ha fatto sì che il mercato russo sia uscito dalla Top 10 dei principali partner commerciali del settore.

    Fonte: Moneda Única

  • Il settore automobilistico guida le esportazioni in Spagna

    Secondo i dati della Camera di Commercio spagnola e dell’agenzia tributaria, il settore dell’automobile ha guidato le esportazioni spagnole nel 2016, con 48.700 milioni di Euro (19% del totale), registrando una crescita del 34% negli ultimi cinque anni.

     

    L’aumento delle esportazioni spagnole in generale è stato del 18%. Nel 2016 hanno raggiunto il loro massimo (254.000 milioni di Euro). Oltre al settore automobilistico, la top 5 dei comparti che più esportano è composta dai settori: della macchinaria e della manifattura meccanica; apparati e materiali elettrici; combustibili ed oli minerali; plastica e sue manifatture. Questi cinque settori rappresentano il 41% del totale delle esportazioni spagnole.

     

    Tra i primi dieci settori che più esportano c’è da sottolineare la crescita dell’80% negli ultimi cinque anni del settore articoli ed accessori del vestiario, che si posiziona all’ottavo posto, e di quello della frutta (settima posizione), il cui aumento ha raggiunto il 45% nello stesso periodo.
    Fonte: Moneda Única (monedaunica.net)

  • Il settore chimico spagnolo. Situazione attuale e sfide

    Il settore chimico spagnolo ha chiuso il 2022 con un aumento del fatturato del 16,3%, raggiungendo i 89.866 milioni di euro. Tuttavia, la produzione è cresciuta solo dello 0,9% rispetto al 2021, soprattutto a causa dell’impatto degli alti costi energetici e dell’invasione dell’Ucraina. Lo ha spiegato la presidente della Federazione Imprenditoriale dell’Industria Chimica Spagnola (Feique), Teresa Rasero, presentando i risultati della chiusura del settore chimico nel 2022 e un’analisi della situazione attuale dell’industria chimica spagnola.

    I prezzi di vendita dei prodotti chimici nel 2022 hanno chiuso l’anno con una crescita media del 18,6% a causa dei costi del gas e dell’elettricità e, a differenza degli anni precedenti, il comportamento non è stato omogeneo in tutti i sottosettori che compongono questa industria. La chimica per la salute e la chimica per il consumo diretto (prodotti per la pulizia, profumeria) sono cresciute tra il 10% e il 6%, mentre la chimica di base ha registrato un calo di 11,2 punti.

    Come ha sottolineato la presidente della Feique, Teresa Rasero, è nella chimica di base che risiede la principale preoccupazione del settore. È il settore con il maggior fabbisogno energetico e, quindi, quello più colpito dai prezzi elevati. Ciò è dovuto all’impossibilità di trasferire al mercato l’aumento dei prezzi dell’energia.

    Per quanto riguarda i mercati internazionali, il settore chimico è stato esposto agli stessi fattori di condizionamento del mercato interno, ma con maggiore virulenza, in quanto i prezzi sono stati ancora più alti. Il fatturato all’estero è cresciuto del 29,2% nel 2022, raggiungendo i 63.626 milioni di euro, nonostante sia stato esportato un volume di prodotto inferiore rispetto al 2021.

    Questa performance ha portato il settore a guidare la classifica delle esportazioni spagnole per il secondo anno consecutivo, essendo oggi il principale esportatore dell’economia; il 19,5% delle esportazioni industriali è realizzato dal settore chimico, seguito dai settori automobilistico e alimentare.

    Il settore ha registrato una crescita del 12,1% nel numero di lavoratori dipendenti nel 2022, raggiungendo una media annuale di 234.200 unità.

    Due terzi di questi nuovi 25.000 posti di lavoro sono stati creati nel settore farmaceutico e il restante terzo nel settore chimico. Tuttavia, il calo nel terzo e quarto trimestre, rispetto ai dati registrati nei primi due, è degno di nota, in linea con il calo della produzione da giugno in poi.

    Contando l’occupazione indiretta e indotta, l’industria chimica ha generato quasi 800.000 posti di lavoro nel 2022, pari al 4,6% della forza lavoro occupata in Spagna. Questo settore genera 2,4 posti di lavoro indiretti e indotti per ogni posto di lavoro diretto.

    Inoltre, l’occupazione è stabile, di alta qualità e altamente qualificata: il 92% dei dipendenti diretti ha un contratto a tempo indeterminato, rispetto al 79% della media nazionale. Il salario medio sfiora i 40.000 euro annui per lavoratore e il settore è anche quello che investe di più in formazione, con 185 euro annui per dipendente. Questa cifra è tre volte superiore alla media nazionale e doppia rispetto alla media del settore.

    Le principali sfide per il settore chimico spagnolo si concentrano attualmente su quattro aree: la Riforma del Mercato Elettrico, il sostegno ai settori ad alta intensità di gas, un Green Deal Industrial Plan più ambizioso e le tecnologie di cattura, stoccaggio e utilizzo della CO2.

    La Riforma del Mercato Elettrico è essenziale per garantire prezzi competitivi e prevedibili nel lungo periodo. Teresa Rasero ha sottolineato che il mercato all’ingrosso dell’elettricità è stato, dalla metà del 2021, fortemente influenzato dagli alti prezzi del gas e dai diritti di CO2. Per il settore chimico, il modello di mercato deve combinare quattro obiettivi: garanzia di approvvigionamento, decarbonizzazione, redditività ragionevole per stimolare gli investimenti nella generazione pulita e prezzi competitivi e prevedibili a lungo termine per i consumatori.

    Il gas è stato direttamente responsabile della complessa situazione industriale europea nel 2022, avendo aumentato il suo prezzo di 9,3 volte rispetto al 2019. Come ha sottolineato il presidente della Feique, alla luce di questa situazione, il governo deve stabilire un volume maggiore di aiuti diretti, dato che gli aiuti accumulati finora ammontano a malapena a 825 milioni di euro.

    La Commissione europea ha recentemente annunciato il GDIP (Green Deal Industrial Plan). Questo influenzerà chiaramente le decisioni di investimento dei principali settori industriali ad alta intensità, mettendo a rischio sia gli investimenti futuri che la continuità delle catene di approvvigionamento. Pur accogliendo con favore le intenzioni del GDIP, il settore chimico ritiene che esso possa essere più ambizioso, incorporando riforme chiare per rendere l’industria europea più competitiva.

    Infine, la promozione da parte della Spagna delle tecnologie di cattura, stoccaggio e utilizzo della CO2 è essenziale per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050. Nel caso particolare dell’industria chimica, almeno il 20% del carbonio utilizzato nei prodotti chimici e nelle materie prime plastiche deve provenire da fonti sostenibili non fossili entro il 2030.

    Fonte: Moneda Única

  • Il settore della Logistica e dei Trasporti genera il 6,9% del PIL spagnolo

    Secondo la società di consulenza Catenon, leader nella selezione di professionisti qualificati, il Settore della Logistica e dei Trasporti genera il 6,9% del PIL spagnolo con un fatturato di oltre 100.000 milioni di euro. Questa percentuale sale al 10% se si aggiungono le attività logistiche svolte da aziende industriali, commerciali e di servizi. Un settore che funge da volano per l’economia e che richiede professionisti altamente formati con una forte componente tecnologica, ambientale e finanziaria.

    Sono due i vettori che favoriscono lo sviluppo e la crescita del settore e dell’attività economica del Paese nel suo complesso. Ma sta anche vivendo uno dei grandi cambiamenti nell’ambito della digitalizzazione e del commercio online, soprattutto nell’ultimo miglio, sia a livello di consumatore finale, sia nelle nostre aziende, grandi imprese e PMI”, ha dichiarato Nuria Garrido, responsabile del settore Logistica e Trasporti di Catenon, sottolineando anche l’alta concentrazione di imprese, con circa 218.000 aziende legate al settore.

    Questa crescita è guidata dall’evoluzione del settore verso un servizio sempre più efficiente e sostenibile, grazie alla sua capacità di diversificazione e personalizzazione.

    Secondo Catenon, le nuove aziende di Trasporti e Logistica, così come quelle tradizionali, devono prendere coscienza della loro capacità di agire sull’ambiente, di avere un’influenza positiva sulla società con misure che contribuiscano al suo sviluppo, con una gestione che rispetti le normative, i diritti umani e, naturalmente, i diritti delle persone che vi lavorano.

    L’automazione della catena di approvvigionamento, la digitalizzazione, la sostenibilità e l’integrazione della tecnologia hanno influenzato positivamente questo trend di crescita, che si prevede che continuerà nel 2023 e anche nel futuro.

    “Nuria Garrido ha sottolineato che entro il 2030 l’aumento dell’automazione dei processi dovrebbe ridurre i costi di quasi la metà, migliorare le emissioni di CO2 e raggiungere gli obiettivi del Patto Verde Europeo creato nel 2019. Ciò significa almeno il 32% di energia rinnovabile e una drastica riduzione dei gas serra entro il 2030. Né i consumatori, né il mondo delle imprese possono più concepire appalti in cui gli obiettivi dell’UE non possano essere raggiunti, e questa è un percorso inarrestabile”. Tra gli obiettivi di sostenibilità, i piani attuali si sviluppano in 8 sfide: neutralità climatica entro il 2050.

    Il mismatch dei talenti è quindi una delle principali sfide che la filiera deve affrontare, in un contesto di elevata competizione per i profili professionali, unita alla mancanza di alfabetizzazione digitale, formazione e sviluppo, che richiede reclutatori esperti del settore con forti relazioni con i talenti specializzati.

    Oltre alla posizione privilegiata della Spagna nell’Europa meridionale, dove convergono le principali rotte del traffico merci, l’allargamento dell’Unione Europea (UE) verso Est favorisce questa posizione strategica rispetto ai flussi commerciali e ai centri di ridistribuzione del commercio estero tra l’UE e il resto del mondo.

    Dall’inizio della pandemia, i livelli di distruzione di posti di lavoro non hanno smesso di crescere e la maggior parte del lavoro generato si sta concentrando in settori come la Sanità e la Logistica, che sono diventati un’oasi di occupazione, generando significative opportunità di business e di reclutamento.

    Secondo diversi studi, l’occupazione nella Logistica è aumentata più della maggior parte delle attività economiche, diventando un motore dell’occupazione. “Riteniamo che si stia delineando uno scenario competitivo. Una battaglia senza esclusione di colpi in cui sopravviveranno le aziende che meglio si adattano ai nuovi sviluppi tecnologici, che hanno maggiore capacità di diversificare e singolarizzare i propri servizi e quelle che hanno l’organico professionale più preparato a trarre vantaggio dai cambiamenti tecnologici”, ha sottolineato Garrido.

    Fonte: Moneda Única

  • Il settore della ristorazione collettiva consolida la propria ripresa in Spagna

    I principali settori che compongono il mercato alberghiero e della ristorazione collettiva hanno consolidato nel periodo 2022-2023 la ripresa iniziata nel 2021, con il venir meno degli effetti della pandemia e delle misure restrittive, trainati dalla favorevole congiuntura economica, dall’aumento dei consumi e dal dinamismo del turismo, oltre che dall’aumento dei prezzi.

    Queste sono alcune delle conclusioni tratte dallo studio Informe Especial El Mercado de Hostelería y Colectividades, recentemente pubblicato dall’Osservatorio di Settore DBK di INFORMA, che mostra come il mercato alberghiero e della ristorazione – ristoranti, hotel, ospedali, case di riposo e catering – abbia registrato ancora una volta una performance favorevole nel 2023, completando la ripresa dopo la crisi pandemica, grazie a fattori quali la buona situazione economica, la crescita dell’occupazione, l’aumento dei consumi delle famiglie e il dinamismo della domanda turistica, che hanno permesso a tutti i settori considerati di crescere in modo significativo.

    Alberghi e ristoranti

    • Da un lato, la maggiore propensione alla spesa per la ristorazione fuori casa e l’evoluzione positiva degli afflussi turistici hanno permesso al mercato della ristorazione di crescere dell’8% nel 2023, raggiungendo i 27,8 miliardi di euro.
    • Da parte sua, il settore alberghiero ha registrato una crescita del 15%, sostenuta dall’aumento del numero di viaggiatori, sia spagnoli che, soprattutto, stranieri. Anche l’effetto dell’aumento dei prezzi sul fatturato del settore è degno di nota. Il valore del mercato si è attestato a 18,2 miliardi di euro.
      Il fatturato degli ospedali privati supererà i 13 miliardi di euro nel 2023, con un aumento del 5%.
    • Questo incremento è leggermente superiore a quello del 4% ottenuto dalle società di gestione delle case di cura, che ha permesso loro di raggiungere i 5,1 miliardi di euro.
    • Infine, il mercato della ristorazione è cresciuto di quasi il 6,5% nel 2023, raggiungendo i 3,75 miliardi di euro. Tutti i suoi sottosegmenti di attività hanno registrato sviluppi positivi.

    In termini di struttura del mercato, il mercato dell’ospitalità nel suo complesso continua a essere altamente frammentato, anche se negli ultimi anni è proseguita la tendenza a una progressiva concentrazione dell’offerta, soprattutto a seguito di acquisizioni societarie e dell’integrazione di strutture e centri indipendenti in catene e reti. Questo aumento della concentrazione è stato particolarmente significativo nel settore ospedaliero, dove i primi dieci gruppi avevano una quota di mercato combinata del 52% nel 2022.

    Fonte: Diariodegastronomia.com

  • Il settore turistico spagnolo verso il pieno recupero

    Secondo gli ultimi dati dei sondaggi Frontur ed Egatur diffusi dall’Instituto Nacional de Estadística (INE), nella prima metà dell’anno il numero di turisti internazionali che hanno visitato la Spagna ha superato i 30,2 milioni. Nello stesso periodo del 2021 ne sono arrivati ​​5,4 milioni, il che rappresenta un aumento interannuale del 457%. Il dato del 2022 si avvicina ai 38,1 milioni del 2019, anno pre-pandemia in cui è stato raggiunto il massimo storico.

    I principali paesi emittenti nella prima metà del 2022 sono il Regno Unito (con circa 6,5 ​​milioni di turisti e un aumento annuo del 2.253,5%), la Germania (con quasi 4,4 milioni e un aumento del 272,4%), la Francia (con oltre 3,9 milioni, 232,8% in più) e l’Italia (1,6 milioni, 420% in più).

    Anche la spesa turistica è tornata a crescere, avvicinandosi ai livelli pre-pandemia. Nei primi sei mesi dell’anno i turisti internazionali hanno speso complessivamente 35.769 milioni di euro, l’89% del livello del 2019.

    Le principali destinazioni di arrivo di turisti internazionali nella prima metà dell’anno sono state la Catalogna con 6 milioni, dalle Isole Canarie (5,7 milioni) e le Isole Baleari con quasi 5,2 milioni.

    Per quanto riguarda la spesa totale accumulata dei primi sei mesi, le Isole Canarie rappresentano il 22,6% del totale, seguite dalla Catalogna (17,4%) e dalle Isole Baleari (16,3%).

  • Il Sindaco di Genova e l’Ambasciatore d’Italia in visita alla sede della CCIS

    Lo scorso 2 giugno, la sede della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna ha accolto la delegazione istituzionale del Comune di Genova in visita a Madrid nell’ambito del piano di promozione integrata del capoluogo ligure, gestito dall’Ambasciata d’Italia in Spagna in collaborazione con le principali istituzioni italiane nel paese iberico.

    La delegazione, composta dal Sindaco di Genova, Marco Bucci e rappresentanti del Comune e della Camera di Commercio ligure e accompagnata dall’Ambasciatore d’Italia, Giuseppe Buccino Grimaldi,  è stata ricevuta dal presidente della CCIS, Marco Pizzi, dal Segretario Generale, Michela dell’Acqua e dall’economista e membro del Consiglio Direttivo della Camera, Aldo Olcese.

    Nel corso della visita, è stata consegnata al Sindaco Bucci una copia del libro “Cento”, dell’autore genovese Giorgio Silvestri, pubblicato dalla CCIS in occasione delle celebrazioni del suo centenario (1914-2014), e che racconta, in forma romanzata, le vicissitudini di una famiglia genovese emigrata in Spagna alla fine dell’Ottocento.

    Il presidente della CCIS, Marco Pizzi (sinistra), consegna una copia del libro “Cento” al sindaco di Genova Marco Bucci

    Dopo la visita alla sede della CCIS, la delegazione del Comune di Genova, accompagnata dall’Ambasciatore Buccino e dal presidente Pizzi, si è spostata nei vicini locali della Cancelleria Consolare dell’Ambasciata d’Italia per l’incontro con i rappresentanti dell’imprenditoria locale e delle associazioni di categoria spagnole e la successiva conferenza stampa.

  • Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Vincenzo Amendola, in visita alla CCIS

    Lo scorso 4 novembre, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli affari europei, Vincenzo Amendola, accompagnato dall’Ambasciatore d’Italia in Spagna, Riccardo Guariglia, ha incontrato una delegazione di imprenditori ed esponenti della business community italo-spagnola, nonché membri del Consiglio Direttivo della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna (CCIS), accompagnati dal Segretario Generale, Giovanni Aricò.

    In particolare, hanno preso parte all’incontro i rapresentanti di alcune tra le principali realtà imprenditoriali italiane e spagnole con interessi in entrambi i Paesi, tra cui Generali, Abertis, Endesa, Esprinet, Italfarmaco, Ipiac, Union Fenosa Gas, Ilsa e Negrini.

    L’evento, che si è svolto all’interno della sede della CCIS, ha fatto parte di un’intensa agenda di incontri istituzionali realizzati nella capitale spagnola dal Sottosegretario Amendola,  che si è riunito, tra gli altri, con il Segretario Generale per gli Affari Economici e il G20 della presidenza del Governo spagnolo,  Manuel de la Rocha, e con il Direttore del Real Instituto Elcano, Charles Powell.


    Vincenzo Amendola, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli Affari Europei, e l’Ambasciatore d’Italia in Spagna, Riccardo Guariglia (Foto Paolo Manganelli/Cortesia Ambasciata d’Italia in Spagna)

    Nel corso dell’incontro con i consiglieri della CCIS è stato sottolineato il positivo momento delle relazioni politiche e istituzionali tra Italia e Spagna, due Paesi che condividono interessi strategici e che collaborano attivamente per promuovere lo sviluppo economico e sociale dell’Europa e per affrontare con decisione le sfide più rilevanti nell’attuale contesto post-pandemico.

  • Il traffico portuale in Spagna ha superato i 48,5 milioni di tonnellate a gennaio

    I 46 porti di interesse generale dello Stato, gestiti da 28 Autorità Portuali coordinate da Puertos del Estado, hanno spostato 45.875.308 tonnellate durante il mese di gennaio 2020, con un decremento del 2,2 % rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Nonostante il buon comportamento del traffico di liquido alla rinfusa (+6,2%) e della mercanzia in generale (1,3%), la diminuzione del traffico di solido alla rinfusa (-22,45), costituito per la maggior parte da prodotti energetici come il carbone (-24%), il ferro (-65%) e altri minerali (-22%), ha influito in maniera decisiva nelle cifre finali.

    La diminuzione del traffico di solido alla rinfusa, che si è cominciato a notare negli ultimi mesi del 2019,  è la logica conseguenza delle misure di mitigazione del cambio climatico intraprese dalla maggior parte dei paesi per diminuire il consumo di combustibili fossili.

    D’altra parte, in relazione con l’epidemia di coronavirus, è ancora presto per valutare le rispercussioni sul traffico portuale. Di fatto, i traffici tra Spagna e Cina sono cresciuti del 2,2% nel mese di gennaio 2020, passando dai 1,6 milioni di tonnellate del gennaio 2019 ai 1,7 attuali.

    Infine, il traffico totale di passeggeri, sia di linea che di crociere, è cresciuto del 3,8%, fino a superare i 2 milioni di persone.

    Fonte: Moneda Única

  • Il traffico portuale registra un nuovo record in Spagna

    Il traffico portuale totale tra i mesi di gennaio e giugno in Spagna ha raggiunto le 284.690.064 tonnellate, con un aumento del +7,3% rispetto ai dati del 2021, e 223.966 tonnellate in più rispetto a quanto movimentato nel 2019, secondo i dati di Puertos del Estado.

    Le rinfuse, sia solide (+13,6%) che liquide (+12,6%), e le merci generiche convenzionali (+11,5%) hanno dato la spinta finale nel mese di giugno affinché i dati del primo semestre 2022 superino le cifre raggiunte nel 2019, stabilendo un nuovo record storico.

    Le rinfuse solide, con 46,2 milioni di tonnellate, sono state molto favorite dall’aumento dei traffici di carbone e coke di petrolio (+56,3%) e di cereali e loro farine (+45,5%).

    Le rinfuse liquide, 91,3 milioni di tonnellate, hanno avuto i principali incrementi percentuali con il gas naturale (+67%), la benzina (+29,6%) ed il greggio (+18%).

    Infine, il traffico portuale di merci generiche, con 139,8 milioni di tonnellate, ha registrato una crescita dell’1,46%, sostenuto principalmente dalle merci generiche convenzionali (+11,5%), poiché le merci in container sono diminuite del 2,4%. Tra i prodotti che sono cresciuti maggiormente vanno menzionati legno e sughero (+21%), tabacco, cacao, caffè e spezie (+6,6%) e macchinari, elettrodomestici, utensili e ricambi (+2,9%).

    Il traffico passeggeri continua a crescere a ritmi sostenuti, oltre il 120% da inizio anno, e quest’ultimo mese con maggiore forza grazie alla ripresa dell’Operazione Passaggio dello Stretto (di Gibilterra) e al ritorno delle compagnie crocieristiche, per un totale di 11,5 milioni di passeggeri.

    Fonte: Monedaunica.net

  • Il traffico portuale spagnolo prevede una chiusura d’esercizio record

    Il traffico totale dei 46 porti di interesse generale della Spagna, ha raggiunto nei primi nove mesi dell’anno 425.366.644 tonnellate, con un aumento del 5% rispetto allo stesso periodo del 2021. Rispetto all’ultimo anno record, il 2019, il traffico portuale di merci è pressoché pari a una differenza di solo -0,64% (2,7 milioni di tonnellate). In questo modo, quasi la metà delle Autorità Portuali (A Coruña, Alicante, Baia di Cadice, Barcellona, Cartagena, Castellón, Gijón, Las Palmas, Malaga, Pasaia, Valencia, Vigo e Vilagarcía) hanno già superato i record del 2019.

    In vista della chiusura dell’esercizio 2022, il traffico annuale degli ultimi dodici mesi ha già superato i dati del 2019 con una media superiore a 564,5 milioni di tonnellate, prevedendo una chiusura di esercizio record.

    Per volume di traffico e forma di presentazione, la merce generale, con 208,1 milioni di tonnellate, assorbe oltre il 50% del totale, e la merce generale in container, con 144,5 milioni di tonnellate, rappresenta circa il 70%. Tuttavia, la merce generale convenzionale, con 63,6 milioni di tonnellate, continua a crescere con forza (+9,7%), spinta dall’aumento di prodotti come legno e sughero (+17%) e minerali (+13%).

    Le rinfuse liquide, il secondo gruppo di merci più voluminoso con 136,4 milioni di tonnellate, sono cresciute del +8% grazie al forte aumento (+53%) del movimento del gas naturale, arrivando a superare i 16,5 milioni di tonnellate nei primi nove mesi dell’anno. Anche altri prodotti come la benzina (+16%) e il petrolio greggio (+15,5%) hanno contribuito a sostenere questa crescita.

    Le rinfuse solide, con 69,5 milioni di tonnellate, sono state le merci che hanno registrato il maggior incremento (+10,1%), dovuto soprattutto al l’aumento del movimento del carbone (+64%) che ha superato i 13,3 milioni di tonnellate, e i cereali e le loro farine (+31,5%) con 10,7 milioni di tonnellate.

    Il traffico RO-RO, veicoli commerciali carichi di merci che si imbarcano, è cresciuto del +11,3% superando i 53,7 milioni di tonnellate.

    Il movimento dei container, il formato maggiormente utilizzato per il movimento della merce generale, ha superato i 13,2 milioni di TEUs (container da venti piedi). Questa modalità ha mantenuto un buon ritmo nell’import/export (+3,2%), bilanciando la perdita di traffico in transito (-4%).

    La ripresa del traffico passeggeri è stata spettacolare in questi ultimi mesi. I 25,4 milioni di passeggeri registrati nei primi nove mesi del 2022 rappresentano oltre l’85% dei passeggeri che si sono spostati negli stessi mesi del 2019. Sia i passeggeri di linea, oltre 20 milioni di persone, sia i 5,3 milioni di crocieristi, stanno progressivamente recuperando i livelli prepandemiali.

    Il numero di navi in transito nei porti è salito a 119.200 unità, con un aumento del +14,3% rispetto al 2021. Sebbene tale cifra sia inferiore del 10% a quella registrata nel 2019, le unità di stazza lorda (GRT) delle navi nel 2022 superano di 56,6 milioni di unità quelle di quell’anno, il che conferma la maggiore dimensione delle navi attualmente.

    Fonte: www.monedaunica.net

  • Il Traffico portuario in Spagna comincia a mostrare segni di recupero

    Il traffico dei porti in Spagna ha registrato un volumen di 42,4 milioni di tonnellate durante il mese di luglio, con un decremento del 13,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Considerando i primi 7 mesi dell’anno, il volume totale è di 295,7 millioni di tonnellate, con una diminuzione dell’11,3% in termini interannuali.

    Tuttavia, queste cifre dimostrano che si sta rafforzando il proceso di recupero dopo la drástica caduta registrata a maggio, quando si è registrato un -25% per l’impatto della pandemia di Covi-19.

    Lugli quindi conferma il proceso di recupero, con un jiglioramento di 1,6 punti rispetto al mese di giugno, quando la diminuzione annuale è stata del 14,8%.

    Per tipo di mercanzie vi è da registrare come a luglio, le merci solide alla rinfusa siano diminuite del 12,7% (5,4 milioni di tonnellate in totale nel mese di luglio). Nel periodo gennaio – luglio 2020 l adiminuzione annuale è stata del 19,7% per un valore totale di 42,3 milioni di tonnellate.

    Le rinfuse liquide invece hanno registrato a luglio un aumento dell’1,4%, con 14,4 milioni di tonnellate.nei primi sette mesi dell’anno invece si registra una caduta del 7,9%, con 100,7 milioni di tonnellate.

    I dati corrispondenti alla mercanzia generale sono invece di 21,8 milioni di tonnellate (-10,2% in termini annnuali) nel mese di luglio. Il valore considerando i primi 7 mesi dell’anno ammonta a 146,8 milioni di tonnellate, con una diminuzione del 10,3%, dove i comparti che hanno registrato le maggiori cadute sono le automobili (-26,6%), i materiali di costruzione (-12,9%), ed i legni e sugheri (-14,6%).

    Infine, la maggior caduta registrata è quella relativa al traffico passeggeri, che da gennaio ha regisgrato un totale di 7.752.497 persone, per una diminuzione del 61,2% rispetto ai quasi 20 milioni di passeggeri registrati nello stesso periodo dell’anno scorso.

  • Il turismo chiude un’estate di successo in Spagna

    La Spagna ha chiuso un’estate di successo con l’arrivo, nel mese di agosto, di 10,1 milioni di turisti internazionali, il 13,9% in più rispetto all’agosto 2022, secondo i dati pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica (INE). In termini di spesa turistica, lo scorso agosto è stata di 13.529 milioni di euro, con una crescita del 19,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Questi dati sul turismo mostrano una piena ripresa del settore.

    Nei primi otto mesi dell’anno, la Spagna ha ricevuto 57,7 milioni di arrivi, che rappresentano una crescita del 19,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In questi otto mesi del 2023, la spesa totale è stata di 73.393 milioni di euro, il 24,3% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e il 14,9% in più rispetto al 2019.

    Per il Ministro dell’Industria, del Commercio e del Turismo ad interim, Héctor Gómez, “stiamo chiudendo un’estate straordinaria con cifre che confermano la piena ripresa di un settore che non è solo il principale motore della nostra economia, ma anche una potente industria che genera sempre più posti di lavoro di qualità superiore; inoltre una ricchezza che permea sia la società che i territori”.

    Il Ministro del Turismo ha anche sottolineato “le magnifiche cifre relative agli arrivi di turisti dagli Stati Uniti e dalla Svizzera, mercati con un grande potere d’acquisto i cui cittadini cercano esperienze differenzianti in un ecosistema sempre più competitivo e innovativo, dove la Spagna è leader mondiale”.

    Spesa media in aumento

    La spesa media per turista ad agosto è stata di 1.343 euro, con un aumento annuale del 5,3%. Anche la spesa media giornaliera è aumentata del 6,7% rispetto a un anno fa, raggiungendo i 173 euro. La durata media dei viaggi dei turisti internazionali è di 7,7 giorni, un dato simile a quello dell’agosto 2022. La durata del soggiorno dei turisti ad agosto è per lo più compresa tra le quattro e le sette notti, con oltre 4,6 milioni di persone in questa fascia e un aumento annuo del 13,9%.

    Gli Stati Uniti, il mercato in più rapida crescita

    Il Regno Unito è il principale Paese di provenienza dei turisti ad agosto, con 2 milioni di turisti, che rappresentano il 20,1% del totale e un aumento del 10% rispetto ad agosto 2022.

    Francia e Germania sono i prossimi Paesi con il maggior numero di turisti in visita in Spagna. La Francia ne porta 1,9 milioni (17,9% in più su base annua) e la Germania 1,2 milioni (5,8% in più).

    Tra gli altri Paesi di residenza, spicca la forte crescita su base annua dei turisti provenienti da Stati Uniti (29,5% in più rispetto allo scorso agosto), Svizzera (24,1%) e Irlanda (22,4% di crescita). Finora nel 2023 sono arrivati 2,5 milioni di americani e 1,3 milioni di svizzeri.

    Anche i turisti provenienti dal resto delle Americhe (esclusi gli Stati Uniti) hanno registrato una crescita significativa, con un aumento del 40,9% su base annua, e dal resto del mondo, con un aumento del 29,9%. In termini di livello di spesa a luglio, i principali Paesi sono stati il Regno Unito (con il 18,5% della spesa totale), la Francia (9,6%) e la Germania (11,6%). La spesa dei turisti residenti nel Regno Unito è aumentata del 15% su base annua, quella dei francesi del 22,6% e quella dei tedeschi del 9,8%.

    Principali destinazioni

    Nel cumulo dei primi otto mesi del 2023 le comunità che ricevono più turisti sono la Catalogna (con quasi 12,3 milioni e un aumento del 24,1% rispetto allo stesso periodo del 2022), le Isole Baleari (con quasi 10,5 milioni e un aumento dell’8,6%) e le Isole Canarie (con oltre 8,9 milioni, in crescita del 14,5%).

    Concentrandosi sul mese di agosto, le Isole Baleari sono la principale destinazione turistica, con il 23,3% del totale. Seguono la Catalogna (21,1%) e l’Andalusia (14,3%).

    Le Isole Baleari hanno ricevuto 2,3 milioni di turisti, il 7,3% in più rispetto all’agosto 2022. I principali Paesi di residenza dei turisti di questa comunità sono il Regno Unito (26,3% del totale) e la Germania (anch’essa al 25,2%). Da parte sua, il numero di turisti che hanno visitato la Catalogna ad agosto è aumentato dell’11,7% e ha superato i 2,1 milioni. Il 26,5% proviene dalla Francia e il 12,3% dal Regno Unito.

    La terza principale comunità di destinazione per numero di turisti è l’Andalusia, con oltre 1,4 milioni e un aumento annuale dell’11,2%. Il Regno Unito è il principale Paese di provenienza (con il 20,8% del totale), seguito dalla Francia (con il 14%).

    Nelle altre regioni, il numero di turisti è aumentato del 39,4% nella Comunità di Madrid, del 19,7% a Valencia e del 2,6% nelle Isole Canarie.

    Fonte: (monedaunica.net)

  • Il turismo internazionale si avvicina ai livelli pre-pandemia

    Secondo uno studio realizzato da Funcas, centro di analisi nel campo delle previsioni economiche e politiche pubbliche spagnole e dell’UE, il turismo internazionale si sta avvicinando ai livelli pre-pandemia.
    Le buone aspettative sulla ripresa del turismo internazionale sembrano essersi avverate in estate rispetto al 2019, soprattutto in termini di spesa media giornaliera per turista.

    Situazione del turismo internazionale in Spagna

    Il grafico mostra l’evoluzione degli arrivi turistici in Spagna negli ultmi cinque anni con una ripresa del turismo internazionale nell’estate 2023 che, rispetto al 2022, è un risultato trionfalistico.
    Infatti, nei primi otto mesi del 2023, il numero totale di turisti internazionali che sono arrivati in Spagna è molto vicino al record del 2019, con una differenza di solo0,7 punti.
    Inoltre, c’è una forte concentrazione in cinque comunità autonome che, nel 2019, hanno accolto l’81,6% dei turisti internazionali. Queste regioni erano, nell’ordine, la Catalogna, le Isole Baleari, le Isole Canarie, l’Andalusia e Valencia. Se si aggiunge la Comunità di Madrid, questa cifra raggiunge il 90,2%. La ripresa mantiene questa concentrazione, che racchiude il 90,3% dei turisti internazionali in arrivo nel 2023. In questo senso, tutte le prioncipali regioni recettrici hanno raggiunto nuovamente le cifre di arrivi del 2019, tranne la Catalogna che registra una copertura del 90,5%,  con un leggero calo della sua quota di mercato (dal 23,5% al 21,4%).

    Profilo del Turista Internazionale

    Nell’ultimo anno si è registrato un aumento dei viaggi per motivi “personali” (salute, familiari) e “altri motivi“, che ora rappresentano il 6,6% del totale, superando anche il turismo “business”, che è ancora inferiore del 15,6% rispetto al picco del 2019.
    Questa tendenza potrebbe essere dovuta all’uso più intensivo delle videoconferenze e del lavoro online, e potrebbe anche influenzare gli arrivi turistici per gli studi, che sono ancora inferiori del 17,4% rispetto a prima della pandemia.
    Un atro dato che emerge è la crescita degli appartamenti turistici, un fenomeno presente in molte città spagnole. Infatti, a livello nazionale, nel 2023, i turisti internazionali che hanno scelto questa tipologia di struttura ricettiva sono cresciuti del 5,7% rispetto al 2019 e costituiscono l’11,4% delle strutture ricettive turistiche.

    Spesa da parte dei turisti internazionali

    La spesa media giornaliera dei turisti internazionali da gennaio ad agosto 2023 è cresciuta del 16% rispetto alla spesa media giornaliera effettuata in quel periodo del 2019, ma questo risultato è fortemente condizionato dall’inflazione. In questo senso, si calcola che la crecita reale si attesti al 2%.
    La Comunità di Madrid è la regione in cui la spesa media giornaliera è maggiore, seguita dalla Catalogna e dai Paesi Baschi. Queste tre regioni sono le uniche che superano i 200 euro di spesa media giornaliera.

    Per maggiorni informazioni : link

  • Il turismo linguistico motore di crescita economica per Madrid

    La Comunità di Madrid accoglierà più di 35.000 studenti di spagnolo nel 2017 (incremento tra il 5 ed il 10% rispetto al 2016). È prevista un’ulteriore crescita negli anni a seguire. Si tratta di un’enorme opportunità per fortificare la propria presenza tra i Paesi destinazione per chi vuole apprendere lingue.

     

    I turisti che vogliono imparare lo spagnolo a Madrid restano molto soddisfatti dell’offerta e dei servizi di insegnamento a cui accedono durante la propria permanenza nella Capitale spagnola. Madrid si situa a livello nazionale come quarta città dietro a Barcellona, Salamanca e Malaga per quanto riguarda numero di studenti e possibilità di scegliere un centro di insegnamento (pubblico o privato). A Madrid si contano un totale di 21 centri di insegnamento riconosciuti.

     

    Una città cosmopolita, di carattere aperto e punto di incontro di numerose nazionalità, che ospita alcune delle sedi istituzionali di lingua spagnola più importanti del Paese, come l’Instituto Cervantes, la Biblioteca Nacional o la Real Academia de la Lengua Española.

     

    Alberto Sarno, CEO di Sprachcaffe Languages Plus, impresa internazionale con più di 30 anni di esperienza nell’organizzazione di corsi di lingua all’estero in tutto il mondo, ha affermato che “dopo il periodo che la Spagna ha vissuto nel recente passato, ci si aspetta un’alta crescita di studenti spagnoli dovuto all’importanza della lingua nelle relazioni commerciali ed agli alti livelli di esportazione nei Paesi di lingua spagnola: per questa ragione, molti lavoratori riconoscono fondamentale l’apprendimento della lingua spagnola per crescere all’interno della propria impresa”.

     

    Fonte: Moneda Única

  • Il valore del vino spagnolo esportato supera i 3 miliardi di euro

    Secondo il dossier dell’Observatorio Español del Mercado del Vino (OeMv), che analiza l’evoluzione dell’import modiale di vino nel periodo compreso tra luglio 2017 e giugno 2018, il vino spagnolo esportato ha superato in termini di valore i 3 miliardi di euro, con una crescita dell’11,2% rispetto al periodo precedente.

    Per categorie, sono stati registrati incrementi per i vini sfusi( +25,4%, imbottigliati (+7,3%) e spumosi (+4,2%), anche se, in termini di volume, si è registrato un calo del vino sfuso, prodotto che depende direttamente dalla raccolta, che nel 2017 è stata particolarmente breve.

    USA e Regno Unito sono i principali mercati di destinazione del vino spagnolo.

    Il dossier sottolinea inoltre che il vino spagnolo è cresciuto molto di più in valore che in volume nel commercio mondiale, dato che il prezzo medio si è incrementato di circa il 10%.

    Fonte: www.diariodegastronomia.com

  • Il Veneto ospiterà la XXVIII Convention delle Camere di Commercio Italiane all’Estero

    La 28ª edizione della Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE) si svolgerà nella regione italiana del Veneto dal 26 al 29 ottobre 2019. La manifestazione, prevista dall’Accordo di Programma 2019 tra la Regione del Veneto e le Camere di Commercio di Treviso-Belluno e Venezia-Rovigo, costituisce da sempre un’importante opportunità per il rafforzamento dei rapporti della rete camerale italiana all’estero con le Istituzioni e le realtà imprenditoriali italiane.

    I delegati della CCIS saranno tra i rappresentanti delle 78 CCIE, provenienti da 55 Paesi, che prenderanno parte all’evento ed avranno l’occasione di incontrare i soggetti della promotion attivi in Italia per riflettere su comuni strategie di internazionalizzazione rivolte alle piccole e medie imprese italiane.

    Il Veneto ben si presta ad ospitare questo importante evento, essendo la terza regione esportatrice italiana con 63,3 miliardi di export nel 2018 verso oltre 200 Paesi e circa il 50% della produzione industriale destinata all’estero. Inoltre è la prima regione italiana per i flussi turistici con 69,2 milioni di presenze nel 2018, 16,5 milioni di passeggeri transitano negli aeroporti (Venezia-Treviso è il quarto polo italiano) e 1,6 milioni nel porto di Venezia.

    Il programma 2019 della Convention prevede una nuova tipologia organizzativa che consiste nella collaborazione delle tre Camere di Commercio di Treviso-Belluno, di Venezia-Rovigo e di Padova, la cui sinergia sarà volta ad aumentare la promozione degli incontri con le imprese dei rispettivi territori e precisamente, a Treviso il lunedì 28 ottobre, a Venezia il martedì 29 ottobre mattina e a Padova il martedì 29 ottobre pomeriggio.

    Nell’ambito dei lavori della Convention, la mattina di lunedì 28 ottobre 2019, presso la Sala Borsa della Camera di Commercio di Treviso-Belluno, è previsto il Convegno inaugurale dal titolo “Collaborazioni di business e network globali nuova frontiera di opportunità per l’internazionalizzazione di imprese e territori”. L’evento rappresenterà un importante momento di confronto per affrontare il tema dell’attrazione degli investimenti esteri in Italia.

    Per maggiori infromazioni: www.assocamerestero.it

  • Il Veneto protagonista dell’ultima tappa delle “Settimane Gastronomiche Regionali” a Madrid

    L’ultima tappa del viaggio gastronomico nel paese dello stivale attraverso le Settimane Gastronomiche Regionali vede protagonista il Veneto. L’iniziativa della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna porta infatti a scoprire i sapori della regione del Nordestgrazie alla collaborazione con una delle osterie tipiche veneziane approdata a Madrid da diversi anni: El Bacaro di Fabio Gasparini (Hartzenbusch, 9). Nella settimana dal 29 giugno al 4 luglio 2021, lo chef veneziano elaborerà un menù speciale in omaggio alla sua terra.

    Lo chef veneziano, Fabio Gasparini

    Menì speciale Veneto

    Antipasto
    Sarde in saor

    Primo piatto
    Bigoli con l’anitra 

    Dolce
    Tiramisù

    Vino
    Pinot Grigio delle Venezie DOC

    In questa occasione, tra i prodotti italiani autentici utilizzati per elaborare il menù, vanno menzionati: i bigoli, un tipo di pasta tipica del Veneto la cui principale caratteristica è la ruvidità, che consente di trattenere meglio salse e condimenti; i savoiardi, utilizzati in pressochè tute le regioni italiane e ingrediente fondamentale del celebre Tiramisù; il mascarpone, uno dei formaggi cremosi più conosciuti al mondo; e il Pinot Grigio delle Venezie D.O.C., anch’esso prodotto della regione del Nordest.

    Le Settimane Gastronomiche Regionali sono un’iniziativa che fa parte del progetto True Italian Taste, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e gestito da Assocamerestero (l’Associazione delle Camere di Commercio Italiane all’Estero).

  • Il video di presentazione delle Camere di Commercio Italiane all’Estero

    In occasione della XXVI Convention delle Camere di Commercio Italiana all’Estero (CCIE), che si è svolta a Torino dal 4 al 6 novembre, è stato presentato in anteprima il video promozionale delle CCIE, un network internazionale di professionisti che offre supporto alle imprese nel loro processo di internazionalizzazione.

    Una rete di cui fa parte la CCIS e che è presente in 54 paesinel mondo, con 140 ufffici e 2.000 professionisti, per un totale 300.000 contatti d’affari.

    Il video vuole essere un mezzo per presentare in maniera dinamica e diretta i servizi e le diverse attività svolte dalla Camera, dalla consulenza legale, fisclae e linguistica, alla gestione di progetti europei, passando per l’analisi e la pianificazione di strategie di penetrazione nei mercati, l’organizzazione di missioni commerciali, eventi di networking e promozione di grandi marche.

     

     

  • Il X European Speed Networking si chiude con un grande successo

    Lo scorso 16 marzo si è svolto a Madrid presso l’hotel NH Collection Madrid Eurobuilding il X European Speed Networking. L’evento, organizzato dalle Camere di Commercio Europee in Spagna, ha rappresentato un’importante occasione per entrare a far parte di un’ampia cerchia professionale e per sviluppare nuove rilevanti sinergie.

    L’evento è durato dalle h. 09:30 alle h. 11:30 e i 30 partecipanti, soci delle diverse Camere organizzatrici, hanno avuto l’opportunità di scambiare informazioni sui prodotti e i servizi delle proprie aziende, stabilire partnership per migliorarne la competitività e individuare nuovi clienti e fornitori.

    È stato poi messo a disposizione dei presenti un buffet, durante il quale i rappresentanti delle imprese partecipanti hanno potuto allargare e rafforzare ulteriormente il proprio network di contatti.

    Al termine dell’evento tutti i partecipanti hanno dichiarato la propria soddisfazione e la propria volontà di prendere parte anche alle prossime edizioni.

    Ancora una volta lo European Speed Networking si è rilevato un successo, consolidando il proprio ruolo e la propria importanza nell’ambito delle iniziative di networking organizzate dalle Camere Europee in Spagna.

  • Il “Condhotel” arriva in Italia

    Grazie alla pubblicazione del D.L. 133/2014 (c.d. decreto Sblocca Italia) e del recente decreto Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 gennaio 2018, il Condhotel approda in Italia.

     

    Si tratta di un fenomeno immobiliare consolidatosi negli Stati Uniti e, in generale, nei paesi di matrice anglosassone. Il suo concept consiste nell’attribuzione della proprietà piena di una o più unità immobiliari ubicate all’interno di una struttura alberghiera (per lo più di lusso), adibite ad uso personale/residenziale dell’acquirente, ma che al contempo possono produrre un profitto quando non utilizzate dal proprietario e offerte alla clientela dell’albergo.

     

    Il Condhotel può nascere sia dalla trasformazione in appartamenti di un albergo esistente, sia dall’aggregazione ad un hotel di un certo numero di appartamenti ubicati nelle vicinanze.

     

    L’obiettivo:

    Frazionare un unico immobile adibito ad albergo (con vincolo di destinazione turistico-alberghiera) in singole unità (le stanze) dello stesso, alla condizione per l’acquirente di conferire mandato al venditore ovvero al gestore della struttura alberghiera di locarle a terzi come camere d’albergo per brevi periodi, dietro un corrispettivo in favore dell’acquirente-proprietario pari ad una percentuale su base periodica del prezzo d’acquisto.

     

    I vantaggi:

    Per la proprietà dell’albergo: ottenere un ricavo immediato, derivante dal prezzo di vendita dell’unità immobiliare venduta, destinata ad esempio a ripagare l’investimento ovvero a ristrutturare l’albergo; per l’acquirente: diventare proprietario di uno o più piccoli immobili, di poterne usufruire in alcuni periodi dell’anno e di percepire un profitto prestabilito quando non lo utilizzasse; per gli utenti: usufruire di strutture ricettive ristrutturate e moderne: più alto è il comfort dell’albergo e i turisti, maggiori saranno i profitti per tutti gli attori.

     

     

    Con la pubblicazione del DPCM del 22 gennaio 2018, viene finalmente stabilita in maniera organica l’intera materia dei Condhotel, che indica i criteri e le modalità per la rimozione del vincolo di destinazione alberghiera limitatamente alle unità compravendute che vengono adibite a destinazione residenziale, tra cui:

     

    Condizioni di esercizio:

    (a) la presenza di almeno 7 camere, al netto delle unità abitative ad uso residenziale, anche se ubicati in più edifici, se inseriti in un unico contesto ed aventi una distanza non superiore a 200 metri lineari dall’edificio alberghiero sede del ricevimento;

    (b) la percentuale massima delle unità abitative non può superare il 40% della superficie totale netta destinata alle camere;

    (c) unica portineria per gli ospiti della struttura alberghiera e per i proprietari delle unità abitative;

    (d) gestione unitaria dei servizi del Condhotel offerti agli ospiti della struttura alberghiera e ai proprietari delle unità abitative per la durata stabilita nel contratto di compravendita delle unità abitative e comunque non inferiore a 10 anni dall’avvio del Condhotel;

    (e) eventuale esecuzione di interventi di riqualificazione per ottenere per la struttura alberghiera una classificazione minima di 3 stelle.

     

    Obblighi del gestore unico:

    Dovrà impegnarsi ad offrire ai proprietari delle unità abitative tutti i servizi previsti dalla normativa vigente, quelli pattuiti in via convenzionale e quelli concernenti l’uso delle strutture comuni.

     

    Obblighi del proprietario dell’unità abitativa ad uso residenziale:

    Dovrà rispettare le modalità di conduzione del Condhotel e garantire l’omogeneità estetica dell’immobile in caso di interventi edilizi sull’unità acquisita.

     

    Rimozione del vincolo di destinazione alberghiera:

    Ai fini della rimozione del vincolo di destinazione alberghiera in caso di interventi edilizi sugli esercizi alberghieri esistenti e limitatamente alla quota delle unità abitative ad uso residenziale, il DPCM prevede due soluzioni:

    – ove sia necessaria la variante urbanistica, le Regioni possano prevedere modalità semplificate per l’approvazione di varianti agli strumenti urbanistici da parte dei Comuni;

    – ove la variante urbanistica non sia necessaria, i Comuni possono concedere lo svincolo parziale degli edifici destinati ad esercizio alberghiero con il cambio di destinazione d’uso a civile abitazione, previo pagamento dei relativi oneri di urbanizzazione, e la possibilità di frazionamento e alienazione anche per singola unità abitativa, purchè venga mantenuta la gestione unitaria e le atre disposizioni del DPCM.

     

    Fonte: Matteo Molesti, avvocato di Lawyalty – www.lawyalty.it

  • IMEX Madrid, la settimana dell’internazionalizzazione 2021

    IMEX, il grande evento dedicato al commercio estero, celebra quest’anno a Madrid un’edizione speciale, con grandi novità che riguardano la durata, il formato, i contenuti e il programma.

    In particolare, IMEX Madrid quest’anno estende i giorni dell’evento a un’intera settimana lavorativa, dal 14 al 18 giugno 2021, essendo previsto lo svolgimento della’evento in formato ibrido i giorni 14, 15, 17 e 18 giugno e misto (presenziale e virtuale) il 16 giugno. l’edizione di quest”anno, quindi sarà una vera e propria settimana dell’internazionalizzazione.

    Come accennato in precedenzaa, durante il 14, 15, 17 e 18 giugno, la fiera sarà trasmessa in un formato ibrido, prevalentemente virtuale, con un programma completo e interessante di tavole rotonde e convegni su temi di attualità, come l’evoluzione dell’economia spagnola, del commercio estero e dell’economia globale e un approfondimento sulle sfide per il futuro.

    Il 16 giugno, l’evento si svolgerà in formato misto (prevalentemente presenziale) presso il Palacio de Cibeles di Madrid. Quel giorno verrà allestita un’area espositiva adattata alla situazione e si terranno incontri B2B, tavole rotonde e conferenze. Anche in questa occasione, così come negli anni scorsi, la Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna (CCIS) sarà presente nella zona dedicata ai mercati esteri, in rappresentanza dell’Italia, dove le aziende e i professionisti interessati alle opportunità di business nel paese si potranno riunire con i suoi rappresentanti.

    Coloro che sono interessati a tenere un colloquio personalizzato con i rappresentanti della CCIS, possono concordare l’orario attraverso il sito web di IMEX: www.impulsoexterior.net dal 3 maggio al 7 giugno.

  • Immagini Iveco in Smopyc 2007

    Immagini Iveco in Smopyc 2007

  • Importanti appuntamenti fieristici per gli operatori del settore agroalimentare nell’ultimo trimestre dell’anno

    La Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna (CCIS) gestisce la partecipazione di operatori del settore agroalimentario a quattro importanti eventi fieristici internazionali che si svolgeranno in Spagna e in Italia durante l’ultimo trimestre dell’anno.

    In particolare, la CCIS seleziona una delegazione di buyer spagnoli interessati alle principali novità relative all’industria e alla tecnologia alimentare che verranno presentate nell’ambito di Cibus Tec (Parma, 22 – 25 ottobre), che nel corso degli anni si è confermata como uno dei principali appuntamenti internazionali per gli operatori dell’industria alimentare e delle bevande.

    Delegazione di buyer spagnoli verranno organizzate anche per gli altri due appuntamenti previsti in Italia. Si tratta di Gluten Free Expo,  punto di incontro di tutti i player del mercato senza glutine, che si terrà a Rimini dal 16 al 19 novembre,  e della Mostra Internazionale del Gelato Artigianale, una delle principali fiere internazionali del settore che si svolgerà a Longarone dall’1 al 4 dicembre. In entrambi i casi verrà inoltre allestita un’area espositiva dedicata alle imprese spagnole del settore interessate a penetrare commercialmente nel mercato italiano.

    Per quanto riguarda il mercato spagnolo, già da diversi anni la Camera gestisce uno spazio espositivo dedicato all’eccellenze del “made in Italy” all’interno della fiera Gastrónoma di Valencia (10-12 novembre), il grande appuntamento con la gastronomia nella Regione del Levante, dove si danno appuntamento operatori e pubblico gourmet. Si tratta pertanto di un’importante occasione per i prodottori e distributori che desiderino espandere la propria presenza in una delle regioni spagnole più rilevanti in termini di consumi e potere d’acquisto.

    Per maggiori informazioni sulle fiere in programma e sulle modalità di partecipazione si prega di mettersi in contatto con il Dip. Fiere CCIS: ferias@italcamara-es.com

  • Imprenditori italiani esplorano opportunitá commerciali a Tenerife

    Si tratta della prima missione organizzata dalla Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna nell’ambito dell’accordo di collaborazione con la Camera di Commercio di Tenerife e le principali istituzioni locali, che è stato formalizzato lo scorso Novembre.

     

    Nei giorni 12 e 13 Aprile, i rappresentanti di 25 imprese italiane hanno partecipato alla missione commerciale a Tenerife organizzata dalla Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna – CCIS – tramite la sua delegazione nelle Canarie, in collaborazione con la Camera di Commercio di Santa Cruz de Tenerife, la Camera di Commercio di Treviso e Why Tenerife.

    La missione ha fato seguito all’incontro organizzato presso la sede della CCIAA di Treviso, lo scorso 2 febbraio, per la presentazione delle opportunità offerte dal mercato spagnolo per le imprese della provincia italiana.

    Gli imprenditori italiani hanno realizzato degli incontri di lavoro con i rappresentanti delle principali istituzioni ed associazioni imprenditoriali della città canaria per conoscere le opportunità commerciali che offre l’Isola e dalla sua ubicazione strategica che la rende un centro nevralgico di connesione tra Africa, Europa e America.

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    In particolare, in data 12 Aprile, il gruppo proveniente dall’Italia, accompagnato dal delegato della CCIS nelle Canarie, Silvio Pelizzolo, si è riunito con il ministro di Acción Exterior del Cabildo de Tenerife (Governo regionale), Carmen Delia Herrera, il presidente della Camera di Commercio di Santa Cruz di Tenerife, José Luis García, la direttrice dell’Agenzia di Santa Cruz de Tenerife della Zona Especial Canaria (ZEC), Olga Martín, la direttrice di Promozione Economica del Turismo di Tenerife, Stephanie Wear, il direttore del dipartimento commerciale dell’Autorità Portuale, Airam Díaz, la direttrice della divisione di Investimenti della Sociedad de Fomento Económico (PROEXCA), Carmen Sosa e i rappresentanti della Fondación Universidad Empresa dell’Università de La Laguna.

    Il giorno successivo, gli imprenditori italiani hanno visitato le infrastrutture portuali e tecnologiche, e le installazioni strategiche ed innovatrici dell’Isola. In concreto, si sono spostati tra il Parco Scientifico e Tecnologico di Tenerife, il Poligono Industriale di Güímar y de Granadilla, le installazioni dell’ITER, NAP, il Supercomputer Teide HPC e il Porto di Santa Cruz di Tenerife, dove hanno avuto la possibilità di entrare in contatto con le imprese locali operanti in settori come il turismo, la promozione immobiliare, le energie rinnovabili, la formazione tecnologica, i servizi di assistenza e fabbricazione di prodotti e il design, per citarne alcuni.

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    Si tratta della prima missione organizzata dalla CCIS nell’ambito dell’accordo di collaborazione firmato lo scorso 9 Novembre con la Camera di Commercio di Santa Cruz de Tenerife, per la promozione di relazioni commerciali ed economiche tra imprenditori italiani e canari.

  • Imprese italiane scelgono Tenerife come destinazione per investire e diversificare le loro attività

    Una delegazione di imprese italiane, coordinata dall’antenna territoriale della Camera di Commercio e Industria Italiana (CCIS) a Tenerife, si è riunita dal 25 al 27 novembre con imprenditori locali per studiare differenti oportunità d’affari, dall’acquisizione di imprese alla creazione di partnership. La Camera di Commercio di Santa Cruz de Tenerife, in collaborazione con l’antenna territoriale della CCIS nell’isola, ha accolto questa delegazione di imprenditori italiani grazie anche alle risorse offerte dalla Enterprise Europe Network – EEN-  e Why Tenerife, l’ufficio di attrazione di investimenti dell’isola, partecipato dall’ente camerale locale insieme al Cabildo (il governo regionale), l’autorità Portuaria, la ZEC – Zona Especial Canaria e la Zona Franca.

    Gli imprenditori italiani hanno dimostrato interesse nell’acquisizione di immobili che potrebbero essere destinati al turismo rurale, così come nel rilevamento di attività nell’ambito della nautica. Altre invece si sono dimostrate interessate al settore tecnologico e, nell’ambito della missione, hanno realizzato diverse riunioni con imprese infromatiche di Santa Cruz e La Laguna. In totale, sono stati organizzati 17 incontri B2B.

    Gli operatori hanno avuto anche la possibilità di conoscere i principali benefici fiscali che offre la ZEC ed altri vantaggi previsti dall’Ordinamento Economico e Fiscale delle Canarie. Nell’ambito della missione, sono state inoltre organizzate visite ad alcune delle infrastrutture strategiche di Tenerife, tra cui il supercomputer Teide o il Punto d’Accesso Neutro di Internet (NAP), così come le istallazioni dell’Instituto Tinerfeño de Energías Renovables.

    La Camera di Tenerife ha confermato alla sua omologa italiana la volontà di realizzare una nuova azione di attrazione di potenziali investitori per il 2020, che conterà anche sulla collaborazione di diverse entità italiane facenti parte della EEN. In questo senso, verrà abilitato un meccanismo per quegli imprenditori della provincia che vogliano mettere in vendita attività in funzionamento.

    La rete EEN è un progetto cofinanziato dalla Commissione Europea che ha come obiettivo fornire supporto alle imprese nel loro processo di internazionalizzazione e innovazione. Nelle Canarie, tale rete è coordinata dala Direzione Generale di Promozione Economica del Governo locale, insieme all’Istituto Tecnologico delle Canarie e le Camere di Commercio di Santa Cruz e Gran Canaria.

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  • In aumento l’export dei formaggi italiani Dop in Spagna

    Il paese iberico è diventato il quarto mercato in Europa per i produttori italiani, dietro Francia, Germania e Regno Unito

    Dalle elaborazioni realizzate da Afidop – Associazione Formaggi Italiani DOP – emerge che nei primi tre mesi del 2015 l’export verso la Spagna è aumentato del 33%, e da gennaio a luglio 2015 del 21,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, arrivando a quota 12.549 tonnellate.

    Secondo Afidop, si tratta di dati positivi e addirittura migliorativi rispetto al già notevole +16% registrato nel corso del 2014, quando le esportazioni casearie italiane dirette alla penisola iberica avevano superato le 18.000 tonnellate per un controvalore di 100 milioni di euro. Grazie alla performance registrata nel 2015, la Spagna ha scavalcato il Belgio ed è diventata il quarto mercato di sbocco in Europa per i prodotti caseari “made in Italy”, dietro Francia, Germania e Regno Unito.

    formaggi

    Per Afidop, a trainare le vendite di prodotti caseari italiani in Spagna sono in particolare i formaggi Dop, tra cui la Mozzarella di Bufala Campana, il Grana Padano Dop e Parmigiano Reggiano Dop che nei primi 7 mesi del 2015 hanno superato le 2.000 tonnellate. Buoni piazzamenti in graduatoria anche per il provolone (compreso il Valpadana Dop, con 1.034 tonnellate) e il Gorgonzola Dop (547 tonnellate).

    Fonte: Ildenaro.it

  • In corso il programma di mobilità del progetto MeMeVET

    All’inizio del mese di settembre 2019 è stato dato il via alla fase sperimentale di mobilità transnazionali previste nel progetto europeo MeMeVET4industries, coordinato dalla CCIS.

    In particolare, un totale di 5 studenti, accompagnati da 5 professori di istituti professionali dei paesi coinvolti nel progetto (Germania, Italia, Spagna, Slovacchia e Bulgaria), hanno realizzato o stanno realizzando in questi giorni il periodo di stage in imprese estere dei settori della metallurgia, meccatronica e automozione. l’obiettivo di questa fase è quello di valutare l’impatto delle mobilità trasnazionali sul programma formativo sperimentale che si sta definendo nell’ambito del progetto, che mira a favorire l’ingresso nel mercato del lavoro comunitario di giovani studenti e professionisti nei settori menzionati.

    MeMeVET4industries, finanziato dal programma Erasmus+ Sector Skills Alliances, mira infatti a implementare un processo di riconoscimento trsversale delle competenze sia dei lavoratori che degli studenti europei nell’ambito del manifatturiero.

    Per maggiori informazioni: eudesk@italcamara-es.com

  • In crescita l’e-commerce in Spagna

    È stato pubblicato il rapporto Shopping Index di Saleforce, relativo al primo trimestre dell’anno. il documento analizza il comportamento del commercio digitale globale, con i dati di oltre 1,5 miliardi di consumatori in tutto il mondo. Dopo un aumento nel quarto trimestre, le vendite online a livello mondiale sono diminuite del 2%, anche se alcuni Paesi, come la Spagna, hanno registrato una crescita del 19% nel primo trimestre del 2023.

    Dopo un ultimo trimestre dell’anno che ha visto un aumento degli acquisti globali, in gran parte trainati dalla stagione dello shopping natalizio, il primo trimestre del 2023 è iniziato con un calo delle vendite online a livello mondiale (-2%). Anche il valore medio per acquisto è diminuito (-7%), passando da 2,85 dollari nel quarto trimestre dello scorso anno a 2,30 dollari nel nuovo periodo in esame.

    Per quanto riguarda la crescita del commercio digitale, la Spagna è il secondo Paese con la crescita più rapida a livello globale, subito dopo il Medio Oriente e l’Africa (MEA), con il 19% nel primo trimestre del 2023. Si tratta di un aumento rispetto al 2% dell’ultimo trimestre. In termini di spesa degli acquirenti, l’importo medio speso per visita è stato di 1,07 dollari, in calo rispetto agli 1,14 dollari dello scorso trimestre. La Spagna ha registrato un tasso di conversione complessivo dell’1,3%, in calo rispetto all’1,4% del trimestre precedente.

    Il fattore prezzo

    Nel 2022 la fedeltà dei consumatori è cambiata. Con l’aumento dei prezzi, gli acquirenti hanno scelto i marchi in base al prezzo del prodotto e al valore promozionale, piuttosto che alla disponibilità del prodotto e alla convenienza del servizio. A livello globale, con il peggioramento delle condizioni economiche, i consumatori sono diventati più sensibili al prezzo, rivelando un cambiamento di tendenza: il motivo principale per cui hanno cambiato marca nel 2022 è stato il fattore prezzo.

    Un altro aspetto importante è che i consumatori hanno fatto molte più ricerche prima di effettuare un acquisto. Sebbene il volume del traffico online sia cresciuto, le vendite online e il volume degli ordini hanno continuato a diminuire. La grande differenza sta nel fatto che i consumatori fanno acquisti online confrontando i prodotti. Nel primo trimestre, il traffico globale è aumentato del 6% rispetto all’anno precedente, il che rappresenta cinque trimestri consecutivi di crescita nonostante il calo del volume degli ordini in questo periodo. Negli acquisti online, i carrelli sono più piccoli: il numero di unità vendute per transazione è diminuito del 6% a livello mondiale.

    I dati rivelano quindi che ogni visita al sito web di un rivenditore è meno redditizia se analizziamo le vendite online totali divise per le visite totali. Lo sviluppo di strategie di marketing che utilizzano la segmentazione del pubblico, la personalizzazione e la messaggistica intelligente sono le strategie migliori per contrastare questa tendenza.

    Fonte: Moneda Única

  • In Spagna 4,2 milioni di turisti internazionali a febbraio

    Sono 4,2 milioni i turisti internazionali che hanno visitato la Spagna a febbraio, il 2,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2017.

    Il Regno Unito è il principale paese di residenza, con 865.316 turisti, che rappresentano il 20,5% del totale ed una diminuzione del 5,9% rispetto a febbraio dello scorso anno. Francia e Germania sono i successivi paesi con più turisti che vsitano la Spagna a febbraio. Dalla Francia ne provengono 549.654 (-8,4% in termini tendenziali e dalla germania 532.636 (+2,8%). Tra i restante paesi di residenza vanno sottolineati gli incrementi annuali dei turisti provenienti dal Portopgallo (+17,5%), dall’Italia (+11,1%) e dall’Irlanda (+9,9%).

     

    Nei due primi mesi dell’anno, la cifra totale di turisti che hanno visitato la Spagna aumenta del 3,9%, superando gli 8,3 milioni. I principali paesi emittenti sono il Regno Unito (con circa 1,7 milioni di turisti ed una diminuzione interannuale del 2,2%) e Germania (che supera il milione di turisti, per un aumento del 3,5%).

    Le Canarie sono la destinazione principale del mese di febbraio. Vi si sono recati, infatti il 28,2% del totoale dei turisti internazionali. A seguire, la Catalogna (24,1%) e l’Andalusia (13,8%).

    turistas780

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