Nel 2022 il settore spagnolo dei fornitori di autoveicoli ha esportato 22.669 milioni di euro, il che rappresenta una crescita del 15,4% su base annua rispetto al 2021. Rispetto al 2019, è stato registrato un aumento del 9,4%, un dato che riflette come il commercio estero sia una leva prioritaria e un motore di crescita per l’industria spagnola dei fornitori di autoveicoli. Questi risultati si basano sulla buona performance registrata sia nelle esportazioni verso i principali mercati dell’Eurozona che verso destinazioni terze, evidenziando l’aumento delle vendite verso Paesi come Francia, Stati Uniti, Messico, Turchia e Polonia.
Nel 2022, il settore automobilistico è stato uno dei settori che ha contribuito maggiormente alla crescita delle esportazioni spagnole, con un contributo superiore all’11,5% del totale. L’attività di esportazione del settore è stata caratterizzata dal suo dinamismo nella situazione internazionale, segnata da tensioni nella catena di approvvigionamento in termini di fornitura, instabilità geopolitica e pressioni inflazionistiche.
L’Unione Europea è la principale destinazione delle attrezzature e dei componenti automobilistici spagnoli, con vendite pari a 15.135 milioni di euro, che rappresentano una quota di mercato del 66,6% del dato complessivo. Le vendite nell’UE sono aumentate del 15,9% su base annua e del 12,3% rispetto al 2019.
La Francia ha nuovamente superato la Germania come principale partner commerciale del settore, con un aumento delle vendite verso questo mercato del +29,9% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 4.005 milioni di euro. La Germania si posiziona come il secondo mercato più rilevante, con un tasso di crescita del +9,6% su base annua, con vendite pari a 3.699 milioni di euro.
Le vendite a Portogallo e Italia, terzo e quarto cliente con cifre rispettivamente di 1.947 e 1.222 milioni di euro, sono cresciute del 16,2% su base annua nel primo caso e del 18,2% nel secondo. Va notato che per quanto riguarda i principali partner europei della Spagna, il settore ha superato i livelli di fatturato del 2019.
Il resto dei mercati europei riflette un buon andamento delle esportazioni per tutto il 2022 e mostra anch’esso tassi positivi su base annua: Polonia (+19,3%), Repubblica Ceca (+10,9%), Slovacchia (+14%), Belgio (+39,5%) o Romania (+13,8%).
Al di fuori dell’Unione Europea, gli Stati Uniti hanno soppiantato il Regno Unito come principale destinazione extra-UE delle esportazioni del settore che, con cifre pari a 1.469 milioni di euro, hanno registrato un tasso annuo del +35,1%. Rispetto al 2019, il fatturato è aumentato del +44,5%.
Il mercato britannico è al secondo posto, con una crescita del +2% su base annua, raggiungendo cifre di esportazione pari a 1.122 milioni di euro. Rispetto al 2019, si registra un calo del -24,9%.
Le esportazioni verso il Marocco si sono riprese nel 2022, con un +10,9%, raggiungendo i 922 milioni di euro. Il livello di fatturato ha praticamente recuperato rispetto al 2019 (-4,3%).
La Cina ha presentato livelli di fatturato simili all’edizione precedente, con un tasso annuo di -0,9% e cifre pari a 577 milioni di euro, che riflettono il graduale miglioramento di questo mercato rispetto all’inizio dell’anno. Questa cifra rappresenta un aumento del fatturato del +30,8% rispetto al periodo pre-pandemia 2019.
Altri mercati che hanno registrato una crescita significativa delle esportazioni sono stati Messico, Turchia, Sudafrica e Brasile, con aumenti su base annua rispettivamente del +27,2%, +23,2%, +16,1% e 12,7%.
Dall’altro lato, mercati asiatici come il Giappone (-10,2%) o la Corea del Sud (-15%) registrano cali rispetto al 2021. L’impatto del conflitto armato tra Russia e Ucraina ha fatto sì che il mercato russo sia uscito dalla Top 10 dei principali partner commerciali del settore.
Fonte: Moneda Única