La Commissione europea ha approvato il programma spagnolo del Fondo Europeo Marittimo per la Pesca e l’Acquacoltura (FEMPA) per il periodo 2021-2027, che prevede aiuti per più di 1120 milioni di euro per la Spagna nel settore della pesca, l’acquacoltura, la trasformazione e la commercializzazione.
L’attuale FEMPA – che dispone di 6.108 milioni di euro di aiuti, di cui la Spagna riceverà 1.120,44 milioni, corrispondenti al 21,1 % del bilancio e al primo paese beneficiario – ha una struttura più flessibile rispetto al periodo precedente. Ciò ha consentito agli Stati membri di definire nei loro programmi azioni più adeguate alle loro esigenze reali.
Programma spagnolo del Fondo Marittimo
El programa operativo español se ha desarrollado en el marco de las estrategias del Pacto Verde Europeo, de la Política Pesquera Común, los objetivos de Desarrollo Sostenible de la Agenda 2030 y la política marítima de la Unión Europea, ya que la sostenibilidad será el eje fundamental para cualquier tipo actuación que se financie a través de este fondo.
Concretamente, le azioni mirano a mantenere la praticabilità dell’attività di pesca attraverso la gestione sostenibile e la conservazione degli ecosistemi marini, la promozione di un’acquacoltura sostenibile e competitiva, l’ammodernamento e la dinamizzazione della catena del valore, la promozione dell’economia blu e lo sviluppo delle comunità locali di pesca e acquacoltura, principalmente attraverso i gruppi di azione locale. A tal fine, il programma pone l’accento sul sostegno alla produzione, trasformazione e commercializzazione su piccola scala dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura. Altri elementi fondamentali saranno la digitalizzazione, l’innovazione e il ricambio generazionale, oltre al rafforzamento della componente ambientale del fondo e la crescita di un’economia blu.
Ripartizione tra le comunità autonome
La ripartizione della dotazione finanziaria tra le comunità autonome è stata decisa in occasione della conferenza settoriale della pesca nel luglio 2021, dove si è convenuto di destinare all’amministrazione generale dello Stato 233,4 milioni di euro e 886,6 milioni di euro alle comunità autonome, ossia il 49,1 % per la pesca, il 37,6 % per l’acquacoltura, la trasformazione e la commercializzazione, il 10 % per lo sviluppo locale di tipo partecipativo e il 3,3% per la governance internazionale degli oceani e per garantire mari e oceani sicuri, protetti, puliti e gestiti in modo sostenibile.
Come novità, è stato istituito un meccanismo di flessibilità che consentirà il trasferimento di risorse finanziarie da comunità che non allocano la totalità delle risorse a loro assegnate ad altre che invece le hanno esaurite e hanno maggiori necessità.
Fonte: www.diariodegastronomia.com