Il Consiglio di amministrazione di Cellnex ha nominato Tobias Martinez come nuovo Presidente del Consiglio al posto di Francisco Reynés. Martinez, che copre anche la carica di Consigliere della CCIS, continuerà a ricoprire il ruolo di Amministratore Delegato del principale operatore europeo indipendente di infrastrutture di telecomunicazioni wireless.
Tale decisione è avvenuta nell’ultima riunione del CDA durante la quale sono stati presentati i risultati realtivi alla chiusura dell’esercizio 2017. I ricavi si sono attestati a 792 milioni di euro e l’ebitda ha raggiunto i 355 milioni. Il risultato netto è stato di 33 milioni di euro, dopo maggiori ammortamenti (+27%) e costi finanziari (+68%) conseguenti alla importante crescita del gruppo nell’ampliamento del perimetro.
Tobias Martinez, Amministratore Delegato Cellnex, sottolinea che “la diversificazione del business per linee di attività, mercati e clienti continua a segnare l’evoluzione di Cellnex. I servizi di infrastrutture di tlc raggiungono il 60% degli introiti del gruppo rispetto al 24% di tre anni fa. Notevole anche la diversificazione dei ricavi per mercato: il 42% è generato fuori della Spagna, rispetto al 5% del 2014 antecedente alla quotazione in Borsa, un dato che sale al 52% se si tiene conto delle acquisizioni del 2017. Ampliata e diversificata, inoltre, la base dei clienti che in questo modo ci offre una maggior resilienza e solidità nei flussi e ci consente di ottimizzare e di sfruttare il potenziale delle sinergie lavorando con clienti la cui presenza in mercati diversificati coincide anche con la presenza di Cellnex”.
Martinez ha, inoltre, aggiunto che: “la continuità e il consolidamento del progetto europeo di Cellnex è evidente se si considera che a due anni e mezzo dalla sua quotazione in Borsa abbiamo realizzato più di 12 acquisizioni in 6 diversi paesi con un investimento globale di oltre 3,3 miliardi di euro. Siamo passati da poco più di 7.000 siti ne 2014, ubicati fondamentalmente in Spagna, a oltre 21.000 nel 2017 – nel 2023 prevediamo di raggiungere i 27.000 così come da accordi già presi in termini di integrazione e implementazione di nuovi asset.”
Fattori chiave e trends
Per linee di attività, i servizi e infrastrutture di telecomunicazioni hanno generato il 60% dei ricavi pari a 474 milioni di euro, una crescita del 23% rispetto al 2016.
L’attività nel settore delle infrastrutture e servizi di diffusione audiovisiva ha rappresentato il 30% dei ricavi pari a 237 milioni di euro, risultato in linea con il 2016.
Mentre le attività incentrate sulle reti di sicurezza, di emergenza e soluzioni per la gestione intelligente delle infrastrutture urbane (IoT e Smart Cities) hanno generato il 10% dei ricavi pari a 81 milioni di euro.
Al 30 dicembre scorso il 42% dei ricavi e il 43% dell’ebitda era generato fuori dal mercato spagnolo. L’Italia è il secondo mercato più importante con 31% dei ricavi del gruppo.
Alla chiusura del 2017, Cellnex aveva un totale di 21017 siti (7.766 in Italia, 8.030 in Spagna e 5.221 nei Paesi Bassi, Francia e Regno Unito), a cui vanno aggiunti 1.348 nodi (DAS e Small Cells).
Il piano di razionalizzazione dei 2.000 siti, previsto per il periodo 2016-2019, è stato già completato al 49 %. E’ in corso, inoltre, la costruzione del 92% dei 2.200 siti che il gruppo ha previsto di costruire entro il 2021.
La crescita organica dei punti di presenza sui siti a perimetro constante è stata del +4% rispetto alla chiusura del 2016, mentre il coefficiente di condivisione di clienti per sito (esclusi i cambiamenti del perimetro) ha raggiunto 1,68x, pari a +4% rispetto all’anno precedente.
Nel 2017, gli investimenti operativi hanno raggiunto 165 milioni di euro, in gran parte relativi alla manutenzione della capacità installata e ad investimenti vincolati alla creazione di nuovi ricavi e ad un miglioramento dell’efficienza. Gli investimenti in crescita – nuove acquisizioni- sono stati pari a 1.200 milioni di euro.
Prospettive 2018
Per quanto riguarda le prospettive per l’esercizio 2018, le previsioni di Cellnex indicano una crescita su-periore al 10% nell’Ebitda e nei flussi di cassa liberi e ricorrenti /RLFCF), pur mantenendo l’aumento an-nuale del 10% del dividendo pagato, sulla base della politica concordata per il periodo 2016-2019:
– Ebitda: tra 405 e 415 milioni di euro
– RLFCF: crescita ≥10%
– Dividendo: +10% per l’anno 2018