La CCIS a Roma per incontrare PMI interessate al mercato spagnolo

La CCIS a Roma per incontrare PMI interessate al mercato spagnolo

Lo scorso 11 marzo, il responsabile dell’Italian Desk della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna (CCIS), Simone Ferrali, ha partecipato all’incontro “CNA International Accademy: business in Spagna”, organizzato dalla CNA International Accademy – CNA Roma, in collaborazione con Nina International.

Durante l’evento, che si è tenuto presso la sede della CNA Roma, Ferrali ha presentato le principali caratteristiche del mercato spagnolo, le opportunità che offre ed i servizi di internazionalizzazione che la CCIS propone alle PMI italiane interessate al succitato mercato. Inoltre, il Presidente di Nina International, Domenico Petrolo, ha voluto sottolineare le opportunità per le imprese interessate ad internazionalizzarsi, grazie ai fondi destinati all’internazionalizzazione che mette a disposizione la Regione Lazio.

All’incontro hanno partecipato 15 imprese ed associazioni di PMI di vari settori, tra i quali agroalimentare, ICT ed edilizia.

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L’Unione Europea liberalizza il commercio online tra i Paesi membri

L’Unione Europea liberalizza il commercio online  tra i Paesi membri

Nell’attualità bloccare l’accesso ad un portale di vendite online ad un utente perché appartiene ad un altro Stato membro o ridirigerlo verso la pagina web del suo Paese è una pratica abituale in più del 60% dei punti vendita online europei.

 

Secondo i dati dell’UE, le industrie che finora utilizzavano questo tipo di pratica di geo-blocco erano i portali di vendita di biglietti per eventi sportivi, così come i punti vendita di elettrodomestici. Per questo, l’UE ha deciso di superare questi geo-blocchi che impediscono al consumatore comunitario di comprare prodotti attraverso i portali di altri Paesi nei quali il prezzo potrebbe essere inferiore a quello del mercato locale.

 

Il nuovo regolamento dell’UE proibirà il blocco geografico da dicembre 2018, affinché non ci sia discriminazione dei consumatori sulla base della nazionalità o Paese di residenza. Questa discriminazione riguarderà anche i mezzi di pagamento: il venditore non potrà più rifiutare i pagamenti con carte di altri Paesi membri.

 

Con questa riforma, l’UE vuole liberalizzare il commercio elettronico tra i Paesi membri e ridurre i prezzi per la maggior concorrenza tra imprese. Il Regolamento avrà maggiore impatto su quei beni e servizi con minori costi di spedizione. Da quest’ultimo punto di vista, l’UE sta trasmettendo una nuova norma europea sui servizi di spedizione transfrontaliera.

 

La normativa sarà applicabile a tutte le imprese che operano sul territorio comunitario, indipendentemente dal fatto che siano o meno domiciliate sul territorio e sempre che si tratti di vendita al consumatore finale. Per quanto riguarda le norme relative all’etichettatura ed alle condizioni di consumo, la vendita online tra Paesi membri non comporterà l’adozione della normativa nazionale del Paese di provenienza dell’utente, considerato che in questi casi l’UE concepisce la vendita come passiva (è il compratore che si dirige al venditore).

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L’Andalusia è la terza Comunità Autonoma spagnola per export

L’Andalusia è la terza Comunità Autonoma spagnola per export

Le esportazioni andaluse hanno raggiunto quota 2.519 milioni di Euro nel primo mese del 2018, superando i 2.500 milioni per la seconda volta nella storia, nonostante un lieve decremento rispetto a gennaio 2017 (il miglior risultato registrato dal 1995, il primo anno di cui si dispone dei dati). Anche le importazioni sono cresciute (+9,8%) fino a raggiungere i 2.710 milioni di Euro. Si registra quindi un tasso di copertura parti al 93%, contro l’85% della media nazionale. In generale, le esportazioni spagnole sono cresciute a gennaio del 6,5% (raggiungendo i 22,8 miliardi), mentre le esportazioni dell’8,9% (26,8 miliardi): conseguentemente si è registrato un saldo negativo pari a poco meno di 4 miliardi di Euro.

 

Con questi dati, l’Andalusia si è accreditata come la terza Comunità Autonoma spagnola per export, dietro a Catalogna (5,8 miliardi) e Comunità Valenziana (2,6 miliardi). Per quanto riguarda la composizione delle esportazioni, al primo posto troviamo legumi e verdure fresche (409 milioni di Euro – 16,2%) che registrano una diminuazione del 17,1% rispetto al 2017. Seconda posizione per combustibili ed oli minerali (333 milioni – 13,2%) che crescono del 22,2%. Salgono sull’ultimo gradino del podio di questo ranking i minerali, scorie e cenere (228 milioni – 9%), categoria cresciuta dell’1,7%.

 

Seguono le vendite di olio d’oliva, che, dopo essere cresciute fortemente negli ultimi anni, diminuiscono del 18%, e di frutta che invece crescono del 14%.

 

A gennaio 2018, sono cresciute le vendite all’estero nella metà delle province andaluse rispetto al 2017. Siviglia è la quarta provincia per export ed è quella che più cresce nel gennaio 2018 (+13%). La prima provincia è Huelva, che vede ridursi del 2,8% le proprie vendite all’estero. Secondo posto per Cadice (-0,3%) e terza posizione per Almería (-15,8%). Le quote percentuali di export per provincia risultano essere le seguenti: Huelva 23,7%, Cádiz 21,9%, Almería 17,2%, Siviglia 15,3%, Malaga 7%, Cordoba 6,9%, Jaén 4% e Granada 3,8%.

 

Cresce l’export verso cinque dei primi dieci Paesi di destinazione delle vendite andaluse. La Cina risulta essere il primo mercato non comunitario (139 milioni – 5,5% del totale e crescita del 15,2%), mentre il Marocco il mercato che più cresce in termini di importazioni dalla Comunità spagnola (121 milioni – 4,8% del totale e crescita del 35%). La Germania è il Paese che più importa dall’Andalusia (268 milioni – 10,6% del totale e crescita del 3,5%), seguito da Francia (260 milioni – 10,3% e diminuzione del 26,3%) e Portogallo (192 milioni – 7,6% e crescita del 16,2%).

 

Fonte: Moneda Única

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