Il fatturato complessivo del settore ha raggiunto i 93.000 milioni di euro – tra il 3 e il 5% in più rispetto all’anno precedente.
L’industria spagnola degli alimenti e delle bevande si è consolidata come il settore con il maggior fatturato in Spagna, in parte grazie alle esportazioni. Nel 2015, il fatturato ha raggiunto i 93.000 milioni di euro – tra il 3 e il 5% in più rispetto all’anno precedente.
Le vendite all’estero sono aumentate del 6%, raggiungendo i 26.000 milioni di euro. Lo ha spiegato così il direttore generale della Federazione Spagnola dell’Industria dell’Alimentazione e delle Bevande (FIAB), Mauricio García de Quevedo, nell’ambito di Alimentaria 2016 (25-28 aprile).
Secondo García de Quevedo, in Spagna si esporta già il 25% di ciò cheviene prodotto e l’obbiettivo è raggiungere il 40% entro il 2020.
Per quanto riguarda le vendite spagnole all’estero, García de Quevedo ha precisato che l’Unione Europea è la meta principale (70%), ma che uno degli obiettivi è crescere in mercati extra UE come Stati Uniti, Cina, Sud-Est Asiatico, Hong Kong, America Latina, Regno Unito e Giappone.
Carne e bevande in testa
I principali settori dell’export sono l’industria delle carni, che rappresenta il 22%, seguita dalle bevande (10,8%), alimenti per animali (9,7%), olio e grassi vegetali, e latticini, che si aggirano entrambi intorno al 9%.
Questi cinque settori rappresentano quasi i due terzi della produzione totale, e il loro apporto congiunto ammonta a 56.074 milioni di euro.
Le vendite di alimenti nel mercato estero rappresentano il 16,3% del totale delle esportazioni spagnole.
Da Gennaio ad Ottobre sono state calcolate 16.575 imprese agroalimentari esportatrici spagnole (delle quali il 55% esporta regolarmente, per una media di quattro anni consecutivi), su un totale di 132.277 compagnie con vendita all’estero.
Secondo gli ultimi dati della FIAB, la Spagna ha importato alimenti e bevande per un valore di 18.003 milioni di euro, che lasciano il bilancio commerciale con un surplus di 6.015 milioni di euro.