La Fundación para el Avance de la Libertad ha appena pubblicato la settima edizione dell’Indice di competitività fiscale delle comunità autonome (IACF). Negli ultimi sette anni, l’IACF, diretto dall’economista Cristina Enache, ha misurato e classificato il grado di competitività fiscale dei diciannove territori spagnoli dotati di autonomia fiscale (tutte le comunità autonome, tranne la Comunità autonoma basca e le sue tre province separatamente).
Questa nuova edizione vede la Comunità Autonoma di Madrid in testa alla classifica di quest’anno, con 7,33 punti su dieci. Madrid ha eliminato tutte le imposte aggiuntive introdotte in passato, facendo pagare solo le imposte parzialmente o totalmente cedute dal governo centrale e applicando forti bonus in alcune di esse o eliminando nella pratica l’Imposta sul Patrimonio.
Madrid è seguita dalle province basche di Álava, Vizcaya e Guipúzcoa (in quest’ordine), mentre al quinto posto si trova l’Andalusia con 6,57 punti. Il progresso dell’Andalusia è particolarmente significativo, poiché in questi sette anni è passata dalla sedicesima posizione (2017) all’attuale quinta posizione, senza arretrare in nessuno degli anni precedenti. La Regione di Murcia è quella che ha compiuto i maggiori progressi in questa edizione dell’Indice, passando dalla decima alla sesta posizione.
La Fondazione confida nell’aumento della concorrenza fiscale tra le regioni, che tra il 2022 e il 2023 ha suscitato un intenso dibattito pubblico. Il segretario generale della Fondazione, Juan Pina, ha dichiarato che “non è attraverso l’armonizzazione fiscale, ma attraverso la concorrenza fiscale che raggiungeremo livelli medi di tassazione più adeguati per incoraggiare la creazione e l’attrazione di imprese e professionisti“.