Le conclusioni del quarto rapporto sul settore Foodtech in Spagna sono state presentate nell’ambito di un evento di networking in cui alcuni dei protagonisti dell’ecosistema hanno discusso le sfide future per il settore spagnolo, la sua regolamentazione e le sue possibilità di crescita, nonché l’evoluzione dell’ecosistema Foodtech spagnolo. Questo settore è un anello essenziale dell’industria alimentare spagnola ed è destinato a svolgere un ruolo importante nella catena alimentare nei prossimi anni.
Così, in un contesto globale di incertezza normativa e di aumento dei tassi di interesse, con un forte calo degli afflussi di capitale nel settore delle proteine alternative, e dove gli investimenti globali nel settore sono diminuiti di oltre il 60%, le startup spagnole sono state in grado di raccogliere oltre 226 milioni di euro in diversi round di investimento, secondo il rapporto Fostering Collaboration for Sustainable Agri-Food Excellence, promosso da ICEX Spain Export and Investment.
Il rapporto rivela anche come il numero di start-up continui a crescere, anche se a un ritmo moderato, e l’emergere di nuovi attori e alleanze che sono destinati a dare impulso all’innovazione in tutta la catena alimentare. Nel 2023 sono emerse associazioni di imprese come FATE (Food Agri Tech Europe) e se ne sono consolidate altre come VEGETALES – l’associazione dei produttori di alimenti e bevande vegetali. Inoltre, le alleanze si sono concentrate sull’asse CNTA, con l’obiettivo di creare un nuovo polo di innovazione. Tutti questi movimenti lasciano presagire economie di scala e collaborazioni in progetti strategici come la Spain Food Valley, finalizzata a migliorare la competitività del settore attraverso gli sviluppi della digitalizzazione, della tracciabilità e della sicurezza alimentare.
Grande dinamismo nel settore
Elisa Carbonell, CEO di ICEX, ha affermato che il foodtech è uno dei settori più dinamici, con 420 start-up registrate, più di 30.000 aziende potenziali acquirenti e 20 centri tecnologici.Ha inoltre sottolineato il ruolo svolto da programmi come DESAFÍA nel rispondere alla sfida della scalabilità dei progetti innovativi nell’industria alimentare.Nei Paesi Bassi più di venti aziende sono già passate attraverso il programma di accelerazione. Nel 2024, più di una dozzina di startup si uniranno alle due nuove immersioni nel Regno Unito e in Germania.
Elisa Carbonell ha inoltre evidenziato gli sforzi di proiezione internazionale compiuti dall’ICEX. Da un lato, attraverso la partecipazione a eventi strategici sia all’interno che all’esterno della Spagna (Food 4 Future Bilbao, AgriTech Expo Asia, Sustainable Food Forum a Londra…). Dall’altro, attirando capitali stranieri attraverso il programma Rising Up in Spain di INVEST IN SPAIN e il primo progetto di open innovation agroalimentare in Brasile, un evento di matchmaking tra aziende spagnole e start-up brasiliane che si terrà nel 2023.
Da parte sua, Isabel Bombal, Direttore Generale dello Sviluppo Rurale, dell’Innovazione e della Formazione Agroalimentare del MAPA, ha sottolineato l’importanza delle aziende che fanno parte dell’ecosistema agroalimentare spagnolo che, con le loro soluzioni innovative e digitali, contribuiscono a consolidare un settore agroalimentare moderno, competitivo, sostenibile ed efficiente e costituiscono, di per sé, un’industria in crescita con un potenziale economico e sociale e con la capacità di esportare soluzioni tecnologiche in molti mercati internazionali. A questo proposito, il direttore generale ha anche passato in rassegna le iniziative del Ministero per sostenere l’imprenditorialità innovativa nelle aziende agroalimentari.
Un impegno forte e sostenuto nel tempo verso l’innovazione come fattore di differenziazione dell’industria alimentare spagnola è lo strumento migliore per aggiungere valore e rafforzare la nostra capacità di esportazione e il futuro del nostro pianeta.
Fonte: https://www.monedaunica.net/