Secondo il report settoriale sull’economia spagnola 2019, pubblicato dall’Unidad de Riesgos della CESCE (Compañía Española de Seguros de Crédito a la Exportación), l’export spagnolo di componenti di automozione ha raggiunto nel 2018 una cifra record, raggiungendo i 21.415 milioni di euro, con una crescita del 6,9% rispetto al 2017.
L’ascesa delle esportazioni spagnole del settore si deve, in gran parte, al comportamento dei mercati tradizionali dell’Unione Europea, principale destinazione dei componente di automozione prodotti in Spagna. In particolare, le vendite all’UE sono cresciute del 5,1% rispetto all’anno precedente, trainate dalla crescita registrata in 9 dei 10 principali mercati dell’export spagnolo del settore all’interno dell’Unione.
Relativamente ai mercati terzi, il Marocco si conferma come prima destinazione dell’export settoriale spagnolo, con un volume di 913 milioni di € ed una crescita annuale dell’1,54%. Gli Stati Uniti e la Cina mantengono la seconda e terza posizione, con incrementi rispettivi del 7,5% e dell’8,5% e cifre di 868 e 618 milioni di euro.
In Spagna, il settore dell’automotive contribuisce per circa il 10% al PIL nazionale e il paese è al nono posto nella classifica mondiale di produzione di veicoli. Il settore registra in Spagna i 100.000 milioni di euro di fatturato ed un livello di esportazione di veicoli made in Spain superiore all’80% dell’intera produzione, secondo il report della CESCE.
Sono 17 gli impianti di produzione di veicoli presenti nel territorio spagnolo (inclusi quelli di fabbricazione di motori e ricambi). Di questi, 13 sono destinati esclusivamente all’assemblaggio di veicoli su scala mondiale. In queste fabbriche si producono 44 modelli, 20 dei quali in esclusiva mondiale, per un totale di 300.000 posti di lavoro diretti e oltre due milioni generati dall’indotto.
Secondo l’Associazione spagnola di produttori di Auto e Camion (Anfac), la produzione di veicoli in Spagna nel primo trimestre del 2019 si è chiusa con 756.823 unità prodotte.