“L’Italia in 10 selfie 2024” è una fotografia a più dimensioni dei punti di forza del sistema produttivo italiano. Giunta quest’anno alla sua 11ª edizione, la ricerca, come ogni anno, rielabora i dati selezionati dai principali rapporti della Fondazione Symbola, dal network di partner associativi e da database nazionali ed internazionali. Il dossier è realizzato in collaborazione con Unioncamere e Assocamerestero, con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e con il supporto di diversi partner.
I 10 Selfie sono stati presentati presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale da Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola, con l’introduzione di Antonio Tajani, Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e commentati da Domenico Mauriello, Segretario Generale di Assocamerestero.
Ecco i 10 Selfie 2024:
1. L’Italia è il Paese europeo con il più alto tasso di riciclo sul totale dei rifiuti speciali e urbani (91,6%), un valore superiore alla media europea (57,9%) e a quello di Germania (75,3%), Francia (79,9%) e Spagna (73,4%). Grazie all’impiego di materia seconda, ogni anno vengono evitate in Italia 16,4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e 55 milioni di tonnellate equivalenti di CO2.
2. È italiano il più grande operatore al mondo nelle rinnovabili tra le utilities quotate. Enel, attraverso la società controllata Enel Green Power, è il più grande operatore privato al mondo nel settore delle rinnovabili con 63,3 GW di Capacità Installata Gross nel 2023 (valori inclusivi di Sistemi di accumulo di energia) proveniente da impianti eolici, solari, geotermici e idroelettrici localizzati in Europa, Americhe, Africa, Asia e Oceania. Seguono la francese Engie (45,4 GW) e la spagnola Iberdrola (42,2 GW). Enel sta costruendo a Catania il più grande impianto di produzione di celle e moduli PV bifacciali ad alte prestazioni d’Europa che a regime avrà una capacità produttiva di 3 GW all’anno, impianto che sarà pienamente operativo a fine 2025.
3. L’industria siderurgica italiana è leader nel processo di decarbonizzazione. Prima tra i Paesi del G7 per quota di acciaio prodotto con ciclo a forno elettrico, pari a all’86%, seguono Stati Uniti (68%) e Canada (42%). È italiana la prima acciaieria al mondo certificata Net Zero Emission, ovvero a zero emissioni nette di anidride carbonica.
4. L’Italia è prima in Europa per numero di aziende agricole biologiche, con 82.627 operatori, davanti a Francia (60.522), Spagna (55.851), Germania (36.688) e Austria (26.251). Inoltre, con 856 denominazioni è anche prima in Europa per prodotti agroalimentari e vitivinicoli registrati e protetti: 584 DOP, 268 IGP e 4 STG.
5. È leader nelle esportazioni di giostre ed attrezzature per parchi divertimento. La produzione di giostre in Italia conta 137 imprese, per il 67,2% operanti nel triangolo Veneto-Emilia Romagna-Lombardia.
6. Con $10,9 mld l’Italia è terza al mondo per saldo della bilancia commerciale nell’arredo, preceduta da Cina ($119 mld) e Vietnam ($12,8 mld), superando Polonia ($9,7 mld) e Messico ($8,5 mld).
7.L’Italia è prima in Europa e seconda al mondo per turismo congressuale, con 553 congressi ospitati nel 2023, superando Spagna (505), Francia (472) e Germania (463), e seguendo a livello mondiale i soli Stati Uniti (690).
8. È prima al mondo per produzione di pasta, con quasi 4 milioni di tonnellate all’anno (3,67 mln) – seguita da Stati Uniti (2 mln t), Turchia (1,9 mln t), Egitto (1,20 mln t) e Brasile (1,15 mln t) – con un fatturato che si avvicina ai 7 miliardi di euro. Oltre il 60% della pasta prodotta nel nostro Paese è destinata ai mercati esteri, con oltre 2,2 milioni di tonnellate nel 2023 (di cui 1,5 mln di tonnellate destinate all’UE).
9. L’Italia è il primo Paese al mondo per crescita in valore nell’export del settore farmaceutico tra il 2021 e il 2023, con un balzo di 13,6 miliardi di dollari. Seguono gli Stati Uniti (+$12,3 miliardi), l’Irlanda (+$4,0 miliardi), la Germania (+$1,74 miliardi) e l’India (+$1,66 miliardi). Seconda in Europa (+35%) per crescita di domande di brevetto del settore farmaceutico (quinquennio 2019-2023 vs 2014-2018) avanti a Francia (+20%) e Germania (+14%).
10. L’Italia ha il primato mondiale per numero di siti nella Lista dei patrimoni dell’umanità. Ad oggi, dei 1223 siti riconosciuti dall’UNESCO in 168 Paesi del mondo ben 60 sono in Italia, seguono Cina (59), Germania (54), Francia (53), Spagna (50). La cultura e creatività generano in Italia un valore aggiunto pari a €104,3 miliardi e in settori come il Design l’Italia risulta prima in Europa per fatturato e addetti con una crescita del fatturato del +27,1%, quasi doppia rispetto alla media comunitaria (2021-2022). Circa il 75% dei designer progetta secondo criteri di sostenibilità.
L’intervista al Presidente della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna, Marco Pizzi, pubblicata oggi sul quotidiano economico spagnolo Expansión, offre un’approfondita panoramica delle relazioni economiche e culturali tra Italia e Spagna, evidenziandone il dinamismo e la stabilità. Di seguito, riassumiamo i principali temi affrontati per esplorare le opportunità che questa relazione continua ad offrire.
Relazioni economiche: un impegno consolidato
Italia e Spagna hanno costruito una fitta rete di relazioni commerciali reciprocamente vantaggiose. Dal 2019, la Spagna è diventata la seconda destinazione di investimento per le imprese italiane, dietro solo agli Stati Uniti. Secondo i dati della Banca di Spagna, alla chiusura del 2023 gli investimenti diretti esteri italiani in Spagna hanno raggiunto i 50.954 milioni di euro.
Esempi recenti di questa importante collaborazione sono:
L’acquisizione di Liberty Seguros da parte di Generali, in un’operazione del valore di oltre 2 miliardi di euro.
Il parco fotovoltaico di Garnacha a Toro (Zamora), promosso da ERG, con un investimento di oltre 300 milioni di euro a partire dal 2021.
Un rapporto non solo dinamico, ma anche stabile, che ha generato più di 102.000 posti di lavoro diretti e indiretti in Spagna. Nemmeno la pandemia COVID-19 è riuscita a fermare questo legame economico.
L’attrattiva del mercato spagnolo
Secondo il Barometro degli investimenti italiani in Spagna, che abbiamo pubblicato lo scorso giugno, le aziende italiane apprezzano il grado di digitalizzazione, lo sviluppo di pratiche sostenibili, il clima imprenditoriale e la qualità della vita in Spagna. Inoltre, è stato evidenziato il ruolo della Spagna come ponte commerciale verso l’America Latina, grazie a fattori quali i fitti collegamenti aerei, gli accordi sulla doppia tassazione e l’affinità culturale e storica con la regione. A questo proposito, sono stati individuati settori chiave per le aziende italiane, come le energie rinnovabili, la trasformazione digitale e l’economia circolare, dove l’esperienza italiana può fornire un grande valore.
Cultura e legami umani condivisi
Anche i legami culturali tra Italia e Spagna rafforzano queste relazioni. Dal costante scambio di studenti Erasmus alle affinità in ambiti come lo sport e la gastronomia, “itañoles” e “espalianos” continuano a rafforzare i propri vincoli. È un’integrazione culturale che ha un effetto che Pizzi definisce di “osmosi sociale”. Tuttavia, si parla anche di una curiosa sfida: i prodotti di entrambi i Paesi sono spesso percepiti come locali nel mercato dell’altro, il che può limitarne la differenziazione.
Sfide e opportunità
Nell’intervista, Pîzzi affronta anche le sfide globali, come la possibile guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. In questo contesto, sottolinea l’importanza di rafforzare i legami politici ed economici all’interno dell’Unione Europea. Sia l’Italia che la Spagna devono lavorare insieme per sfruttare i vantaggi della loro collaborazione e affrontare le sfide globali in modo unitario.
Le relazioni tra Italia e Spagna non si traducono solo in dati economici positivi, ma riflettono anche un’unione strategica che unisce storia, cultura e visione del futuro. In un momento di incertezza globale, questi legami rappresentano un’opportunità unica per costruire un percorso condiviso verso l’innovazione, la sostenibilità e la crescita comune.
SiGEP WORLD è l’evento di riferimento per la comunità del foodservice, che richiama professionisti internazionali dei settori della gelateria, pasticceria, cioccolateria, caffetteria, panificazione e pizza. La sua 46ª edizione si terrà alla Fiera di Rimini dal 18 al 22 gennaio2024.
Con oltre 130.000 m2 di superficie espositiva e più di 1.300 espositori, la manifestazione è un punto d’incontro fondamentale per gli operatori internazionali, che durante i cinque giorni dell’evento avranno l’opportunità di incontrare potenziali partner commerciali, ampliare il proprio portafoglio clienti e fornitori e aggiornarsi professionalmente su tutti gli ultimi sviluppi del mondo della pasticceria.
Anche per questa nuova edizione, la CCIS ha collaborato con Italian Exhibition Group (società organizzatrice dell’evento) per selezionare buyer spagnoli interessati a visitare la fiera e a svolgere incontri B2B con gli espositori locali. In particolare, saranno 22 i buyer provenienti dal Paese iberico che la CCIS accompagnerà alla manifestazione, un numero molto significativo che posiziona la Spagna come uno dei Paesi più rilevanti all’interno del programma di incontri professionali organizzati durante la fiera, a conferma dell’importanza del mercato iberico per le aziende italiane dei settori rappresentati in fiera.
Negli ultimi 5 anni, infatti, il Paese iberico ha aumentato le importazioni di gelati dall’Italia di quasi il 70%, raggiungendo un valore di 34 milioni di euro nel 2023. Dal canto suo, l’Italia è il terzo fornitore spagnolo di prodotti di panetteria e pasticceria, con un valore di 184 milioni di euro nel 2023 e un incremento di oltre il 28% negli ultimi 5 anni. Da sottolineare anche la leadership delle aziende italiane nel settore delle macchine da caffè: nel 2023 il valore delle esportazioni verso la Spagna è aumentato di oltre il 13% in un solo anno, raggiungendo i 27 milioni di euro nel 2023. (dati Euroestacom – Eurostat)
Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), ha indetto dei premi rivolti a ricercatrici e ricercatori all’estero (fuori dall’Italia):
1) “Science, She Says!” Award Per ricercatrici NON ITALIANE attive in Spagna
2) “Italian Bilateral Cooperation” Award Per ricercatrici e ricercatori ITALIANI SENIOR in Spagna
3) Premio “L’innovazione che parla italiano” Per START-UP fondate da ITALIANI in Spagna
I premi sono soprattutto simbolici: viaggio pagato per partecipare alla conferenza annuale degli addetti scientifici, durante la quale il Ministro degli Esteri premierà i vincitori.
la scadenza della presentazione delle candidature è fissata per il 20 gennaio 2025.
L’incontro imprenditoriale Italia-Spagna, tenutosi giovedì 12 dicembre nell’ambito della visita di Stato delle Loro Maestà il Re Felipe VI e la Regina Letizia di Spagna, ha riunito a Roma circa 130 aziende spagnole e italiane per discutere delle alleanze strategiche tra i due Paesi e delle sfide e prospettive per un futuro di crescita sostenibile all’interno del nuovo ciclo europeo.
Il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha partecipato all’inaugurazione dell’incontro, ricordando che le imprese rappresentano il tessuto connettivo tra Italia e Spagna, due Paesi che hanno una grande responsabilità anche a livello europeo, di fronte alle crisi e alle prospettive per il futuro. Ha inoltre individuato nelle infrastrutture, nella difesa e nel settore aerospaziale alcuni dei principali settori di cooperazione tra Italia e Spagna.
Alla cerimonia di apertura ha preso parte anche Amparo López Senovilla, Segretario di Stato per il Commercio e Presidente di ICEX Spain Export and Investment, che ha sottolineato come Spagna e Italia vantino relazioni bilaterali di assoluto rilievo e come vi sia una solida presenza di aziende spagnole nel mercato italiano, con oltre 400 imprese operanti in Italia che partecipano a progetti chiave in settori come le infrastrutture terrestri, le ferrovie e la gestione delle acque.
Il Presidente della Camera di Commercio spagnola in Italia, José Luis Bonet, ha poi ricordato che le Camere spagnole hanno numerose linee di lavoro con il Belpaese, attraverso i loro programmi di internazionalizzazione rivolti alle PMI e finanziati con fondi europei. Ha inoltre sottolineato che sia la rete delle Camere territoriali spagnole che la stessa Camera di Commercio spagnola collaborano con le Camere italiane nell’ambito di progetti transnazionali dell’UE, in settori quali la competitività delle imprese o la formazione.
Ha inoltre illustrato l’iniziativa lanciata qualche mese fa dalla Cámara de España e dalla Camera di Commercio Spagnola in Italia, il Barometro sul clima e le prospettive degli investimenti spagnoli in Italia, uno studio a cui hanno partecipato quasi 80 aziende spagnole con investimenti in Italia e i cui risultati sono positivi, sia per quanto riguarda la valutazione del clima imprenditoriale nel Paese sia, soprattutto, per le aspettative per il futuro.
In chiusura della sessione inaugurale, Sua Maestà il Re di Spagna ha pronunciato alcune parole in cui ha sottolineato come questo Forum sia un esempio delle eccellenti dinamiche commerciali tra Spagna e Italia, due grandi partner strategici, non solo a livello europeo, ma anche a livello globale.
L’incontro si è concluso con panel settoriali sulle opportunità commerciali e di investimento tra Italia e Spagna e blocchi tematici su Infrastrutture, Mobilità e Trasporti con la partecipazione del Presidente di A4 Holding (Abertis), Gonzalo Alcalde e del Direttore Affari Pubblici e Sostenibilità del Gruppo IVECO, Michele Ziosi. Allo stesso modo, quello su Energia, Ambiente e Transizione Verde, ha visto la partecipazione dell’Amministratore Delegato di ENEL Green Power, Salvatore Bernabei.
Infine, il direttore generale della Cámara de España, Inmaculada Riera, ha moderato l’ultimo panel su Industria, Difesa e Tecnologia, al quale hanno partecipato, tra gli altri, l’amministratore delegato di Cellnex Italia, Federico Protto, e il presidente di Italfarmaco, Francesco De Santis.
Il prossimo lunedì 13 gennaio, alle ore 17:00, la CCIS organizzerà un esclusivo webinar informativo in cui la società di consulenza RGN Impact presenterà la certificazione di sostenibilità B Corp.
Durante la sessione, della durata di 30 minuti, verranno illustrati in modo approfondito i vantaggi e le caratteristiche di questa certificazione, che permette alle aziende di essere riconosciute come leader nella trasformazione verso un nuovo paradigma di business più inclusivo e sostenibile, orientato alla creazione di valore sociale, ambientale ed economico.
Questa sessione è solo l’inizio, perché lunedì 27 gennaio inizieranno altre 4 sessioni in cui si approfondirà ogni fase del processo per ottenere la certificazione B Corp.
Dettagli del webinar:
– Data e ora: lunedì 13 gennaio, alle ore 17:00.
– Modalità: online
– Durata: 45 minuti (30 minuti di presentazione + 15 minuti di domande)
La partecipazione è gratuita, ma a causa della capienza limitata è richiesta la registrazione preventiva.
La Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna (CCIS) invita le aziende e i professionisti spagnoli del settore energetico a partecipare a Key Energy – The Energy Transition Expo, che si terrà presso la Fiera di Rimini (Italia) dal 5 al 7 marzo 2025. Questo evento leader in Europa riunisce le più recenti tecnologie, servizi e soluzioni legate alla transizione energetica e all’efficienza, e offre una piattaforma unica per esplorare gli ultimi sviluppi del settore e connettersi con potenziali partner commerciali.
Perché partecipare a Key Energy?
Con 18 anni di esperienza, Key Energy è un punto di riferimento europeo per le energie rinnovabili e la sostenibilità. Nella sua edizione 2025, sarà caratterizzato da:
Oltre 90.000 m² di spazio espositivo e quasi 1.000 aziende espositrici.
Copertura di settori chiave come:
Energia solare e fotovoltaica.
Energia eolica.
Idrogeno.
Mobilità sostenibile.
Efficienza energetica.
Città sostenibili.
Stoccaggio dell’energia.
La fiera non solo presenta le ultime tendenze e innovazioni, ma promuove anche incontri strategici che favoriscono la collaborazione commerciale in un ambiente dinamico e internazionale.
Programma per gli acquirenti spagnoli
Grazie alla collaborazione con Italian Exhibition Group SpA, il gruppo che organizza Key Energy, la Camera offre un programma esclusivo per i buyer alle aziende spagnole interessati a visitare la fiera e a partecipare a incontri B2B personalizzati con gli espositori.
Il programma comprende:
Transfer gratuito (aeroporto-hotel-fiera e viceversa).
Alloggio e prima colazione per un massimo di tre notti.
Accesso alla fiera e al materiale informativo.
Servizio di interpretariato durante gli incontri (lingue disponibili: italiano o inglese).
Pranzo a buffet in fiera.
Nota: i voli di andata e ritorno da e per l’Italia non sono inclusi e saranno a carico dei partecipanti.
Programma
4 marzo 2025: arrivo a Bologna e trasferimento a Rimini.
5 marzo 2025: incontri B2B personalizzati in fiera.
La scadenza per l’iscrizione è il 20 dicembre 2024 e gli organizzatori selezioneranno le aziende partecipanti.
Un’opportunità unica
Key Energy 2025 è il luogo ideale per scoprire nuove opportunità, ampliare le reti e posizionarsi nel mercato energetico europeo. Per maggiori informazioni: departamento.comercial@italcamara-ea.com
L’8 dicembre si è conclusa con successo la 28ª edizione di Artigiano in Fiera, la principale manifestazione internazionale dedicata alla promozione dell’artigianato. La prestigiosa manifestazione, che si tiene annualmente presso il polo fieristico di Rho-Pero a Milano, si è confermata ancora una volta un punto di riferimento mondiale del settore. Quest’anno la fiera ha riunito più di 1.000.000 di visitatori, con la partecipazione di 3.000 aziende provenienti da 100 Paesi, distribuite in 10 padiglioni tematici che coprono un’impressionante varietà di prodotti artigianali e culturali.
In questo contesto, la Spagna ha avuto una rappresentanza eccezionale grazie all’area espositiva gestita dalla Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna (CCIS). Questo spazio, che ha ottenuto un riconoscimento nelle ultime edizioni, è stato uno dei più visitati e apprezzati, con oltre 30 espositori che hanno occupato una superficie di circa 600 metri quadrati, nel cuore del Padiglione 7.
La ricchezza dell’artigianato spagnolo ad Artigiano in Fiera
La partecipazione spagnola si è distinta per la diversità e la qualità dell’offerta, che comprendeva prodotti rappresentativi di diverse regioni del Paese. Tra gli oggetti esposti, i visitatori hanno potuto ammirare:
Pezzi decorativi e accessori fatti a mano.
Abbigliamento e accessori in pelle e pelliccia, con modelli tradizionali e contemporanei.
Bigiotteria e gioielli, riflesso di tecniche artigianali tramandate di generazione in generazione.
Giocattoli e modelli in legno e argilla, perfetti per i bambini e molto apprezzati per la loro autenticità.
Articoli per la casa e regali unici, ideali per lo shopping natalizio.
Anche la gastronomia ha svolto un ruolo essenziale nell’esperienza espositiva spagnola. Prodotti emblematici come il prosciutto iberico, la paella, le salsicce tradizionali, oltre a un’ampia varietà di liquori e distillati, hanno suscitato grande interesse tra i partecipanti, sottolineando l’importanza della cucina come parte del patrimonio culturale spagnolo.
Ibiza, protagonista dell’evento di quest’anno
Un aspetto da sottolineare è stata la presenza di nove artigiani di Ibiza, che hanno portato a Milano un campione rappresentativo dell’eccellenza dell’isola. La proposta ibizenca comprendeva prodotti che combinano tradizione e modernità, da tessuti e gioielli a opere artistiche che catturano l’essenza del Mediterraneo. La loro partecipazione ha sottolineato l’unicità dell’artigianato dell’isola e la sua capacità di conquistare il pubblico internazionale.
In sintesi, la partecipazione spagnola a questa edizione di Artigiano in Fiera 2024 è stata un successo clamoroso, che ha consolidato l’evento come principale vetrina per la promozione dell’artigianato di qualità.
Lo scorso novembre, l’azienda elettrica spagnola, controllata da Enel, ha annunciato il suo nuovo piano strategico 2025-2027, che arriva in un momento chiave del percorso di transizione energetica e che mira a sfruttare al meglio le opportunità e ad affrontare le sfide derivanti da questo processo. Il piano prevede un aumento complessivo dell’8% degli investimenti, fino a 9.600 milioni di euro, che rappresenta un record assoluto per l’azienda da quando ha iniziato a operare nel suo attuale perimetro geografico (Penisola Iberica) nel 2014. Questo dà un’idea dell’ambizione con cui Endesa affronta i prossimi anni e delle ampie opportunità che individua nel settore energetico iberico.
Il documento si basa su un pilastro fondamentale: la promozione dell’elettrificazione pulita, basata su fonti di generazione prive di emissioni, come leva per affrontare le principali sfide del settore energetico in tutta Europa. Questo porterà a un sistema energetico competitivo per i clienti, più sicuro grazie alla riduzione della dipendenza energetica dall’esterno e sostenibile grazie alla riduzione delle emissioni di gas serra.
Il documento, presentato alla comunità degli investitori dall’amministratore delegato, José Bogas, e dal direttore generale economico-finanziario, Marco Palermo, tiene conto anche dei principali dati e obiettivi contenuti nell’aggiornamento del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) presentato dal governo spagnolo lo scorso settembre. Questo documento include una previsione di investimento di 308 miliardi di euro, di cui l’82% sarà realizzato dal settore privato. Fondamentalmente, questo nuovo PNIEC si distingue per l’attenzione e la maggiore ambizione nell’elettrificazione dell’economia (che assorbirà il 17% di questi investimenti, dieci punti in più rispetto al precedente PNIEC), per la crescita aggressiva di nuove capacità solari ed eoliche, nonché di stoccaggio, e per il solido impegno verso una rete elettrica con maggiore capacità e copertura. Tutto ciò richiede, secondo l’azienda, un processo di approvazione amministrativa più agile e uno sforzo con misure concrete per aumentare l’elettrificazione e la domanda di elettricità, nonché l’approvazione di meccanismi di pagamento della capacità.
Più in dettaglio, i 55 TWh di nuova domanda di elettricità inclusi nel nuovo PNIEC per raggiungere i 307 TWh nel 2030 (esclusa la domanda per la produzione di idrogeno verde) si basano su due assi principali. In primo luogo, un aumento di quattro volte del consumo di elettricità nel settore dei trasporti, per il quale è necessario impegnarsi a sviluppare una solida rete di ricarica. In secondo luogo, la previsione di una crescita del 48% della domanda industriale, che deve essere accompagnata dal necessario sviluppo della rete elettrica per sostenerla.
Concentrandosi su questa nuova domanda industriale, Endesa ritiene che essere in grado di soddisfarla sia una leva unica per la reindustrializzazione e la crescita economica della Spagna. Il prezzo competitivo dell’elettricità generata da fonti pulite è un elemento differenziale a favore del Paese. In particolare, dei 50GW di nuova domanda che hanno richiesto l’accesso alla rete a livello nazionale (di cui 16GW provenienti dai data center), circa il 40% ha ottenuto tale accesso. Ciò significherebbe, considerando un ragionevole grado di concretizzazione nello sviluppo di questi progetti, essere in grado di soddisfare le previsioni di domanda di elettricità industriale di 33 TWh previste dal PNIEC.
Inoltre, le entrate derivanti dai pedaggi per l’utilizzo della rete che verrebbero pagate da questa nuova domanda sono fino a 9 volte superiori ai costi di adattamento della rete elettrica per accoglierla. Ciò dimostra che la dinamica di consentire la crescita della domanda industriale associata a un approvvigionamento energetico sostenibile genera benefici a lungo termine per l’intero sistema elettrico e per l’economia.
Per quanto riguarda in particolare il segmento dei data center, Endesa ritiene che la Spagna sia un polo di grande attrazione per questo settore grazie alla sua posizione strategica tra Europa, Africa e America, alla sua solida connettività tecnologica, alla sua solida rete elettrica e all’abbondante e competitiva produzione di energia elettrica rinnovabile. Endesa offre una proposta di valore completa per gli operatori di data center, dall’identificazione delle sedi alla connessione alla rete e al processo di autorizzazione amministrativa. Tuttavia, la capacità di connessione alla rete è un ostacolo critico che, ancora una volta, deve portare a una migliore regolamentazione della rete di distribuzione per consentirne la modernizzazione e la crescita.
La rete, spina dorsale della transizione energetica
Osservando più da vicino la spina dorsale di questa nuova strategia al 2027, vale la pena notare che il 42% degli investimenti previsti sarà destinato alla rete di distribuzione. Si tratta di 4.000 milioni di euro su 9.600 milioni, con un aumento del 45% rispetto agli investimenti destinati a questa infrastruttura nel precedente piano 2024-2026. Di questi 4 miliardi, il 45% sarà utilizzato per raggiungere gli obiettivi del PNIEC e soddisfare la crescente domanda di nuove connessioni, che attualmente possono essere rifiutate per mancanza di capacità. Un altro 25% sarà utilizzato per migliorare la qualità del servizio, ottimizzando la struttura della rete e aumentando il funzionamento a distanza delle linee di media e bassa tensione. Il restante 30% sarà destinato alla digitalizzazione e alla modernizzazione, attraverso il rinnovo dei componenti, l’aggiornamento del parco contatori intelligenti e il monitoraggio e il controllo da remoto.
Con tutti questi importanti investimenti, la base di asset regolamentati di Endesa – attualmente il più grande operatore di rete di distribuzione in Spagna – salirà a 12.100 milioni di euro, con un incremento del 6% alla fine del periodo.
Generazione: uno spostamento verso asset di maggior valore
L’attività di generazione è l’altro pilastro principale del piano strategico e rappresenta il 39% del totale: 3,7 miliardi di euro. Il criterio che guida l’azienda nei prossimi tre anni è quello di riequilibrare la scommessa tra le tecnologie, riducendo l’esposizione al business solare (15% degli investimenti), per rafforzare l’eolico (37% del totale) e l’idroelettrico (altro 37%). Il restante 11% sarà destinato all’accumulo di batterie.
L’investimento negli asset idroelettrici comprende già il miliardo di euro destinato alla recente acquisizione del 100% di Corporación Acciona Hidráulica, che dovrebbe chiudersi nel primo trimestre del 2025. Questa operazione significa aggiungere, agli attuali 4.700 MW di potenza idroelettrica, altri 626 MW situati in Aragona, Soria, Navarra e Valencia (l’87% dei quali è gestibile). La vita utile media di questi asset è di 30 anni.
Questa transazione è strategicamente significativa in quanto è in linea con l’impegno di Endesa di espandere il portafoglio di energia rinnovabile ed è allineata con gli sforzi di sostenibilità della società. L’integrazione di questi asset idroelettrici non solo diversifica le fonti di produzione di energia elettrica, ma rafforza anche l’attività verticalmente integrata dell’azienda nel suo complesso.
Grazie a tutto questo, ossia all’acquisizione e all’investimento in nuovi asset, la produzione rinnovabile crescerà del 32% entro la fine del periodo, raggiungendo i 25 TWh. Verranno aggiunti fino a 3GW di nuova capacità, compresi i 626MW acquistati la scorsa settimana, portando la capacità rinnovabile totale installata a 13,1GW nel 2027.
Vale la pena sottolineare anche l’impegno per il repowering, sia nel settore eolico che in quello idroelettrico, che aumenterà l’efficienza di questi impianti e ridurrà i costi di generazione. Sono già in corso progetti come il parco eolico di Aldeavieja (Ávila) e il bacino di Bárcena (Ponferrada).
Endesa continuerà inoltre ad applicare una politica selettiva negli investimenti in attività rinnovabili e manterrà il modello di condivisione di questi nuovi progetti con i partner.
Endesa investirà inoltre circa 1.000 milioni di euro (10% del totale) durante il periodo di piano, principalmente per mantenere i suoi asset di generazione nucleare, i sistemi non continentali e gli impianti a ciclo combinato.
Recupero della base clienti
Il settore della commercializzazione dell’energia e dei servizi a valore aggiunto assorbirà altri 900 milioni di euro nei prossimi tre anni. L’obiettivo è recuperare la crescita della base clienti, in modo che alla fine del 2027 raggiunga i 7,1 milioni nel mercato libero, il 6% in più rispetto agli attuali 6,7 milioni.
Le vendite di energia elettrica rimarranno stabili per tutto il periodo a circa 84TWh, con una rifocalizzazione strategica sulle vendite a prezzo fisso (principalmente al segmento residenziale) rispetto alle vendite a prezzi indicizzati al pool.
La strategia di focalizzazione sui clienti, favorendo l’elettrificazione dei loro usi energetici, si concentrerà su quelli di maggior valore per l’azienda, promuovendone la permanenza nel lungo periodo. L’impegno sarà quello di rafforzare i canali commerciali, incrementandone la digitalizzazione, e di offrire servizi di alto valore adeguati alle esigenze sempre più sofisticate derivanti dalla transizione energetica.
Riaffermazione dell’obiettivo Net Zero nel 2040
Questa revisione della strategia nei tre principali pilastri del business è accompagnata, trasversalmente, dalla riaffermazione del percorso di sostenibilità ambientale di Endesa. L’obiettivo di raggiungere le emissioni nette zero (Net Zero) entro il 2040, attraverso la generazione e la vendita del 100% di energia rinnovabile, accompagnato dall’uscita dal business della vendita al dettaglio di gas, man mano che i clienti passeranno all’elettrificazione, rimane in vigore.
Le emissioni di CO2 di Endesa saranno ridotte del 65% entro la fine del 2024 rispetto all’anno base 2017. Questa percentuale sarà del 74% entro il 2030. L’ultima centrale a carbone della società nelle Isole Baleari, che opera per motivi di sicurezza dell’approvvigionamento, è destinata a chiudere nel 2027, se saranno ottenute le autorizzazioni amministrative necessarie. Il giusto processo di transizione dell’azienda continuerà a basarsi sulla formazione dei lavoratori delle attività che verranno estinte, al fine di ricollocarli in altre attività aziendali.
La tabella di marcia verso un’azienda Net Zero nel 2040 è allineata con l’Accordo di Parigi del 2015 che prevede un aumento della temperatura globale non superiore a 1,5 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali, comprese le riduzioni delle emissioni dirette e indirette.
Il 4 dicembre, dalle 19 alle 21, la Camera di Commercio Italiana per la Spagna (CCIS) invita a vivere un’esperienza unica presso la sua sede di Madrid (Calle Cristóbal Bordiú, 54).
Verrà organizzata una degustazione esclusiva, che permetterà di scoprire vini italiani poco conosciuti e difficili da trovare nei ristoranti o nei mercati, selezionati appositamente per questa occasione. Tra i protagonisti della serata, spiccano i seguenti:
– Gaudensius Blanc de Noir: un elegante spumante siciliano, fresco e con note di frutta bianca.
– Verdicchio Vecchie Vigne Cast Jesi DOC: un vino bianco corposo con note minerali e agrumate della regione Marche.
– Skin 70 Orange Wine: un orange wine innovativo, ottenuto con una macerazione prolungata, che si distingue per complessità e personalità.
– Cardanera Carignano DOC: un vino rosso intenso della Sardegna, con note di frutti rossi e spezie.
– Brachetto D’Acqui: spumante dolce piemontese, ideale per chiudere con un tocco aromatico e floreale.
La sommelier Dalia Masia sarà incaricata di guidare la degustazione, che sarà accompagnata da uno squisito abbinamento con prodotti gastronomici italiani.
Inoltre, i partecipanti contribuiranno a una causa benefica, poiché tutti i proventi saranno destinati alle persone colpite dalla DANA di Valencia.
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