L’operazione è stata valutata 594 milioni di euro, da liquidare nel 2023.
La concessionaria Abertis ha chiuso la trattativa con Intesa, Astaldi e la famiglia Tabacchi per l’acquisizione delle società che controllano il 51,4% del gruppo industriale italiano A4 Holding, i cui maggiori attivi sono le autostrade A4 e A31. L’acquisizione, annunciata lo scorso mese di Maggio, si è conclusa per un importo pari a 594 milioni di euro, da pagare nel 2023.
La chiusura definitiva dell’operazione era subordinata all’appoggio da parte del Governo italiano ad un investimento in un “corridoio” di interconnessione viaria tra la Valle dell’Astico, la Valsugana e la Valle dell’Adige, un piano di investimenti di importanza strategica per il paese che verrà realizzato da A4 Holding.
A4 Holding è attualmente operativa su un totale di 235 km di autostrade nella regione del Veneto, una delle più prospere d’Italia, con uno dei più alti livelli di PIL e di reddito pro capite di tutto il paese. Si tratta di una zona geografica strategica essendo situata nel corridoio che collega il Nord Italia industriale con il centro economico d’Europa.
Il vicepresidente-consigliere delegato di Abertis, Francisco Reynés, ha sottolineato l’importanza di questa operazione per il Gruppo Abertis: “La presenza in paesi con sicurezza giuridica che scommettono sul sistema concessionale, dove i sistemi di pay per use sono pienamente affermati, ci permette di porre in atto con garanzia ed efficacia il nostro impegno di investimento a lungo termine”.
Dal suo canto, Carlos del Río, che è stato nominato presidente esecutivo di A4 Holding, ha ribadito “l’impegno del Gruppo Abertis nella realizzazione degli obbiettivi del programma di concessioni, cosi come la volontà di continuare a crescere nel paese attraverso altre operazioni simili nel futuro”.
Il contratto di concessione delle due autostrade resterà vigente fino al 31 Dicembre 2026 e supporrà, oltre all’entrata in Italia di Abertis, il consolidamento fiscale della compagnia intorno ai 544 milioni di entrate e 200 milioni di euro di EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization) annuali. L’Italia rappresenterà, quindi, il 7% dell’EBITDA della compagnia.