5 motivi per cui avere un blog è ancora moderno (e necessario)



Nel mondo del Marketing è normale essere vittime della moda (una parola che, ricordiamolo, indica in origine il valore statistico con la frequenza più alta). Se poi parliamo di Marketing Digitale, questa debolezza si fa ancora più evidente. La moda rischia di diventare il tutto, di trasformarsi nella cultura stessa. Quindi o sali anche tu sul treno che passa o resti indietro per sempre. Fuori dalla cultura, fuori dal settore, da solo.

Ti è già successo altre volte. Quando ti hanno detto che le reti sociali sarebbero state l’unica cosa veramente importante e che dovevi creare il tuo profilo social (anche senza sapere esattamente cosa farne). O quando ti hanno detto che dovevi riciclarti perché il futuro si chiamava Big Data. O quando ti parlano del metaverso come se fosse stato inventato ieri.

O quando senti dire in giro che i blog ormai appartengono al passato.

In realtà, è successo praticamente l’esatto contrario. I blog sono cresciuti talmente tanto che hanno finito per far fuori tutti gli altri formati testuali. Nel corso degli ultimi 20 anni, infatti, la stragrande maggioranza dei siti internet ha incorporato dei componenti informativi, informali e attuali, tanto che oggi risulta sempre più difficile distinguere un sito da un blog.

I blog rischiano ora di diventare il tutto. 20 anni fa erano la moda. Ma ora tutto ciò è superato, perché i blog fanno già parte della cultura. E di fronte a questa realtà, non c’è moda che tenga.

 Di seguito ti presentiamo 5 motivi per cui possedere oggi un blog, gestirlo, farlo crescere… ha ancora oggi tutto il senso del Marketing.

Avremmo potuto spiegarlo in un altro modo, senza ricorrere a un elenco con il “top 5”… ma 20 anni di cultura blogger hanno finito per influenzare anche noi.

1. Perché è un formato aperto che ti darà libertà

 Il blog è un formato così tanto aperto che non è possibile nemmeno darne un’unica definizione 4rigorosa. È su Internet, ha lo scopo di informare/intrattenere e le sue pubblicazioni si susseguono con una certa frequenza.

Esistono ben pochi, per non dire nessun limite a ciò che si può fare con un blog. Ci sono blog che vengono aggiornati più volte al giorno e blog che si limitano a poche pubblicazioni all’anno. Ci sono quelli solo testuali e senza fronzoli (senza nemmeno il grassetto) e quelli con video, infografiche interattive e audio incorporati. Ci sono quelli individuali e quelli collaborativi. Quelli aziendali. Quelli anonimi. Quelli con obiettivi dichiarati o quelli con obiettivi inconfessabili (forse persino inconsapevoli).

Con un blog si può fare qualunque cosa, e questo è uno dei segreti del suo grande successo. I blog non ti condannano a un tipo di architettura predefinita, né ti obbligano a utilizzare un dominio esclusivo (ci sono blog con indirizzo web proprio e altri che sono semplicemente parte di un sito più grande, come sottocartella).

 Non c’è motivo per cui i blog debbano limitarsi a parlare di un solo tema (eppure possono farlo) e possono sempre cambiare forma, obiettivi e orientamento con maggiore agilità ed efficacia rispetto ad altri tipi di piattaforme.

2. Perché la gente non legge più… ma continua a fare domande

 O almeno così dicono i guru. Costantemente. “La gente non legge più”. “Questo è troppo lungo”. “Serve qualcosa di più visivo”.

 Purtroppo, dietro a molte di queste affermazioni ci sono pochi dati e tante opinioni personali. Pochi “user testing” e tanta moda. In ogni caso, al di là del dibattito se le persone leggano o meno, una cosa è certa. Non è una cosa nuova e sarebbe bello che non passasse mai di moda: quando la gente non sa qualcosa, chiede. La gente chiede.

La gente chiede a Google, chiede ad Alexa. Parla con il proprio orologio, con la propria macchina. E per questo i guru parlano di intelligenza artificiale. Benissimo. Ma da dove viene la conoscenza? Dove riescono a trovare i robot le risposte a le tante domande specifiche che vengono loro fatte?

Nei blog. Nelle centinaia di migliaia di blog che si nutrono di informazioni frequenti, ampiamente commentate dagli internauti e immagazzinate in modo permanente. Quel post scritto nel 2007 su quella specifica questione… può rivivere nel 2023 quando qualcuno cerca esattamente quella cosa su Google e arriva a quel blog.

Un dato che confuta tutte le opinioni: tra il 70% e l’80% degli utenti che cercano qualcosa su Google ignorano i risultati a pagamento (il SEM) e preferiscono cliccare sui risultati che provengono dai post di un blog.

3. Perché può essere il tuo “corpus” di conoscenza

Per fortuna nessun integralista del settore sostiene che il blog debba essere l’unico strumento digitale da utilizzare. Anzi, i blog offrono i loro migliori risultati proprio quando si segue la strategia opposta.

 Se stai pensando di creare un tuo proprio ecosistema digitale, tieni presente che il blog può essere il “corpus” di conoscenza che nutre tutto il resto. La linea editoriale per le reti sociali (come diavolo faccio a sapere ciò che devo pubblicare in ogni momento?), gli slogan per le campagne e i banner, il materiale con cui creare webinar e newsletter, o il contenuto che ti darà sicurezza quando deciderai di fare un podcast. In breve: la tua storia, ciò che vuoi raccontare.

 Il blog come nave ammiraglia, come “focolare domestico” di tutti i tuoi altri asset digitali. Ognuno di questi, infatti, finirà per emanciparsi e racconterà la propria storia in modo autonomo, realizzando i propri obiettivi specifici. Tuttavia avrà sempre a disposizione una “casa” dove poter tornare per nutrirsi. In questo modo, il blog consentirà a tutte le tue risorse digitali, a tutta la tua azienda, di trarne beneficio costantemente e senza sforzo.

4. Perché i blog hanno inventato il linguaggio-cliente

Un’altra delle mode del Marketing Digitale è stata quella per cui a un certo punto tutte le aziende si sono riempite di consulenti che dicevano di capire il “linguaggio-cliente”. Sembrava che si dovesse tradurre tutto in questa nuova lingua. Ma di cosa stavamo parlando?

Parlare il linguaggio-cliente significa dimenticare l’organigramma interno dell’azienda, le rivalità tra i suoi diversi dipartimenti, il gergo aziendale e, soprattutto, gli obiettivi di business. Se vuoi che la tua comunicazione sia efficace, è meglio conoscere bene chi la sta ricevendo. E fare di tutto affinché chi ti ascolta ti capisca veramente.

Dopo questa riflessione, anche la marca più rigida e conservatrice ha capito ormai che è meglio non dare più del “voi” ai destinatari dei propri messaggi e abbandonare i tecnicismi. Meglio cercare di parlare come se fosse un messaggio personalizzato. Come se ti lascio leggere il mio diario privato.

Questo approccio informale, indipendente e personale è parte essenziale della definizione di ciò che sono sempre stati i blog. Da una parte c’erano i siti internet: grandi, ufficiali, statici e con un tono serioso. Dall’altra parte c’erano i blog, che ti dicevano le stesse cose ma spiegate come se a parlare fosse tuo cugino.

Molti anni dopo, si cominciò a chiamare questo modo di parlare “linguaggio-cliente” e tutti i siti e tutte le piattaforme digitali (compresa quella della Polizia) smisero di dare del “voi” ai destinatari delle proprie comunicazioni.

5. Perché hanno ancora il miglior rapporto qualità-prezzo

Alla fine della discussione, quando tutti hanno già sfoderato le proprie argomentazioni più ingegnose e intellettuali, arriva il momento di fare i conti. I budget non sono mai infiniti e tutti vogliono sapere dove vale veramente la pena investire ciò che possono spendere.

La verità è che, fra tutte le attività digitali possibili, il blog ha ancora oggi un rapporto qualità-prezzo difficilmente superabile. Una volta pubblicato, il post di un blog dà i suoi frutti (traffico verso il sito, notorietà, leads) per anni e senza bisogno di spendere un solo euro in più.

Il tuo pubblico arriverà a te perché sarà arrivato a te il robot di Google. Così come quello di Alexa, e quello del prossimo sistema di intelligenza artificiale che verrà inventato. Il tuo messaggio sarà sempre lì, disponibile, senza bisogno di alcuno sforzo da parte tua per mantenerlo visibile.

Ogni volta che avrai bisogno di contenuti per ispirare la tua prossima campagna, avrai già a disposizione un’ampia scorta di idee da consultare. E ogni volta che il tuo pubblico avrà bisogno di ricordare quali sono i tuoi valori, da dove vieni e chi sei, potrai indicare loro l’indirizzo del tuo “focolare domestico”.

 Ma come si fa un blog?

Quello che all’inizio era il diario di bordo di alcuni appassionati di digitale, è diventata un’arte che richiede tempo e risorse.

Se vuoi essere davvero competitivo e riuscire a differenziarti, distinguerti dagli altri ed essere trovato facilmente, è meglio che ti affidi a dei professionisti.

Tra tutte le agenzie di Marketing Digitale, ti consigliamo di affidarti a quelle specializzate in Content Marketing e blogging. Queste, infatti, sapranno aiutarti a creare un progetto su misura per te. Consulta i seguenti contenuti per saperne di più su cosa ti può offrire concretamente un’agenzia di contenuti.

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