Dati positivi sugli investimenti esteri in Spagna

Dati positivi sugli investimenti esteri in Spagna

Nel primo semestre del 2022, i flussi di investimenti esteri lordi non ETVE (Enti di Possessione di Titoli Stranieri) in Spagna sono aumentati dell’87,7% rispetto allo stesso periodo del 2021. In particolare, hanno raggiunto i 15.660 milioni di euro nei primi sei mesi dell’anno, per un incremento del 4,6% rispetto alla media degli ultimi cinque anni.

D’altra parte, gli investimenti lordi spagnoli all’estero non ETVE sono stati di oltre 4.000 milioni di euro, in calo del 75,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo i dati sugli investimenti registrati nell’ultimo rapporto DataInvex.

Due paesi, Stati Uniti e Regno Unito, concentrano più della metà dei flussi di investimento ricevuti dalla Spagna, il 57%. Questi due paesi insieme ad Australia, Francia e Hong Kong hanno rappresentato il 74,1% degli investimenti in Spagna nel primo semestre dell’anno.

Per settore, il 59% degli investimenti esteri totali in Spagna ha riguardato i servizi, il 37,4% l’industria, il 3,5% l’edilizia e lo 0,2% il settore primario.

A livello regionale, Madrid continua a posizionarsi al primo posto della classifica, concentrando quasi il 70% degli investimenti esteri. Seguono la Catalogna (10,8%), Navarra (3,7%) ed i Paesi Baschi (3,5%). Queste quattro regioni hanno quindi attratto quasi l’88% del totale degli investimenti esteri in Spagna.

Fonte: monedaunica.net

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Missione commeciale a Tenerife dal 25 al 27 novembre 2019

Missione commeciale a Tenerife dal 25 al 27 novembre 2019

L’antenna territoriale della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna a Tenerife organizza una missione commerciale che si rivolge a imprenditori italiani interessati ad esplorare le opportunita commerciali e di investimento nell’isola canaria.

La missione, che si inserisce nell’ambito dell’accordo di collaborazione con la Camera di Commercio di Tenerife e le principali istituzioni locali, si terrá i prossimi 25, 26 e 27 di noviembre.

Il programma previsto per le tre giornate sará il seguente:

La prima parte della mattinata del primo giorno consisterá in una presentazione dei vantaggi, gli strumenti fiscali e le agevolazioni che l’Isola di  Tenerife, le Canarie, la Spagna e l’Europa mettono a disposizione in questo territorio. Permetterà inoltre di conoscere le opportunità commerciali che offre l’Isola, grazie anche alla sua ubicazione strategica che la rende un centro nevralgico di connesione tra Africa, Europa e America. Inoltre verranno presentate opportunità di investimento e rilevazione di aziende locali.

Nella seconda parte della mattinata si presenterá l’Agenda di Lavoro per gli intervenuti a seconda della modalitá:

  • Mod.a) Investitori – Riunioni di orientamento con i tecnici della Camera di Commercio Spagnola a seconda delle attivitá che si vorrá svolgere.
  • Mod.b) Investitori + Riunioni B2B direttamente con le imprese locali interessate a stringere accordi commerciali.

Il secondo giorno, a seconda del programma prescelto, continueranno a tenersi gli incontri con i tecnici della Camera di Commercio Spagnola, o  gli Incontri B2B presso le aziende.

L’ITER di Tenerife

Il terzo giorno, al pomeriggio, è prevista una visita alle infrastrutture portuali e tecnologiche, e le installazioni strategiche ed innovatrici dell’Isola. Tra queste, il Parco Scientifico e Tecnologico di Tenerife, il Poligono Industriale Granadilla, le installazioni dell’ITER (Instituto Tecnológico y de Energías Renovables), dove si trova il NAP, il Supercomputer Teide HPC ed il progetto di sviluppo delle nuove installazioni dell’Autoritá Portuaria di Tenerife.

Per maggiori informazioni: ccis.tenerife@italcamara-e.com

Di seguito i link per Scaricare la documentazione:

Programma

Incontri B2B: attività e settori

Formulario di iscrizione

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Presentazione a Tenerife del programma di investimento per le aziende straniere in attività di R & S

Presentazione a Tenerife del programma di investimento per le aziende straniere in attività di R & S

La Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna, rappresentata dal proprio delegato a Santa Cruz de Tenerife, Silvio Pelizzolo, ha preso parte alla presentazione dell’ICEX (Istituto spagnolo di Commercio Estero) dei nuovi incentivi per le società di capitale straniero, o gruppi di Società, che prevedano di sviluppare nelle Isole Canarie progetti di Ricerca & Sviluppo o nuove attività di Ricerca e Sviluppo. Durante l’evento, che si è svolto nella citta canaria, presso la sede del Centro de Historia y Cultura Militar de Canarias, il 1º febbraio scorso, sono stati presentati in dettaglio gli obiettivi e le modalità di richiesta degli incentivi.

 

icex-tenerife
(Da sin. a des.) Eduardo Sánchez Vázquez, Responsabile ICEX-INVEST in SPAIN – Gestión Fondos FEDER; Pilar Merino Troncoso, Direttrice Territoriale di Commercio e Delegata ICEX a Santa Cruz de Tenerife; Silvio Pelizzolo, Delegato CCIS a Tenerife

 

Si tratta di aiuti sono a fondo perduto che mirano a sostenere la realizzazione di nuovi progetti di ricerca applicata e sviluppo sperimentale, financiando, in particolare, le seguenti aree:

– Personale di ricerca

– Know How, marchi e Brevetti

– Strumentazione ed equipaggiamento

– Consumo di materiali

– Sotto-contrattazione

– Spese Generali

Gli aiuti, con un massimo di 200.000 euro, sono una percentuale dell’investimento finanziabile che dipende dal tipo di progetto e dalle dimensioni dell’azienda.

Per maggiori informazioni si prega di contattare la Delegazione della CCIS di Tenerife ai seguenti recapiti:

Telefono: +34 822 480 535

E-mail: ccis.tenerife@italcamara-es.com

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Workshop: “Il mercato canario: investire con successo”

Workshop: “Il mercato canario: investire con successo”

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La delegazione della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna (CCIS) a Tenerife organizza nel mese di gennaio il ciclo di workshop sul: “Mercato Canario, investire con successo”.

Queste attività è rivolta a investitori italiani residente nelle Canarie e non, e ha come obiettivo far conoscere il mercato delle isole e i suoi principali vantaggi per investire.

 

I workshop si terranno martedì 16, 23 e 30 gennaio nello spazio coworking del CCIS, situato in Calle Cruz Verde, 10 2B a Santa Cruz de Tenerife, alle ore 17:00 e ha una durata di 4 ore.

Il primo workshop è intitolato “Come avvicinarsi al mercato canario ?” e si occuperà di questioni importanti come il quadro giuridico e fiscale che devono soddisfare società canarie, statistiche di mercato che consentono di definire una strategia in linea con le esigenze di consumatori e come commercializzare in questo mercato.

Il secondo workshop “Il Marketing nelle Isole Canarie” affronterà gli strumenti di marketing necessari per poter pubblicizzare la propria offerta sul mercato canario. Affronterà argomenti quali le caratteristiche del pubblico-obiettivo, quali informazioni devono essere offerte ai consumatori e come fare una pianificazione delle proprie attività di marketing per massimizzare lo sforzo commerciale.

Infine, il terzo workshop “Modelli di business e opportunità nelle Isole Canarie”, ha come obbiettivo far conoscere le tendenze del mercato e le opportunità per investire. Inoltre permetterà ai partecipanti di conoscere in maniera dettagliata come avvicinarsi alla creazione di un nuovo modello di business adattato alle esigenze del mercato.

 

I workshop hanno un costo di 100,00 euro. Ai soci della CCIS sarà applicato uno sconto del 20% sull’importo stesso.

Posti limitati. Il corso, dedicato al mercato canario, sarà in lingua spagnola.

Per iscriversi è necessario compilare l’apposito formulario attraverso il seguente link: formulario iscrizione

 

SCARICA IL PROGRAMMA

 

Per maggiori informazioni: infocameratenerife@gmail.com

 

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Le imprese straniere migliorano le proprie aspettative di investimento in Spagna nel biennio 2017-2018

Le imprese straniere migliorano le proprie aspettative di investimento in Spagna nel biennio 2017-2018

La valutazione delle imprese straniere sul clima di affari in Spagna dimostra un miglioramento addizionale rispetto a quella dello scorso anno: secondo quanto si evince dalla decima edizione del “Barometro del clima degli affari in Spagna dalla prospettiva dell’investitore straniero”, i consolida quindi la tendenza di crescita iniziata nel 2014 e continuata nel 2015-2016, che rifletteva il recupero económico e l’uscita dalla crisi.

 

Il Barometro è stato pubblicato congiuntamente da ICEX – Invest in Spain, Multinacionales por marca España e l’International Center for Competitveness del IESE. In concreto, il clima di affari in Spagna è migliorato fino a raggiungre un punteggio medio di 2,92/5. Si sottolineano le buone prospettive degli investitori esteri su fatturato, occupazione ed esportazioni.

 

Secondo il Registro de Inversiones del Ministero dell’Economia, Industria e Concorrenza spagnolo, nel 2016, gli investimenti diretti esteri di carattere industriale, tecnologico di servizi, sono cresciuti del 2% fino a raggiungere una quota superiore ai 24,79 miliardi di Euro. Il 2016 è stato il quarto anno consecutivo nel quale sono cresciuti gli investimenti esteri in Spagna. Durante il primo semestre del 2017, gli investimenti diretti esteri sono cresciuti di 14,2 miliardi di Euro (+10% rispetto allo stessio periodo del 2016).

 

Il Barometro del 2017 è stato presentato Mercoledì 22 novembre presso il Ministero dell’Economia spagnolo, in una giornata durante la quale sono stati analizzati gli aspetti più rilevanti ed i principali risultati dello stesso.

– L’area più importante per gli investitori esteri è risultata essere, ancora una volta, quella del capitale umano.

– Le prospettive di investimento per l’anno che verrà sono ottime secondo gli investitori. Il 95% delle imprese interrogate, infatti, prevede di aumentare o lasciare invariati i propri investimenti in Spagna nel 2017.

– Le prospettive dell’occupazione sono molto positive e migliorano: le imprese che prevedono di mantenere la propria struttura in Spagna sono il95%, contro l’87 del 2016.

– Sono eccellenti anche le prospettive riguardanti il fatturato per il 2017: il 91% di imprese interpellate prevedono di veder crescere il proprio fatturato (nel 2016 erano l’84%).

´Per quanto riguarda il volume di export, più del 70% delle imprese straniere interpellate esportano a mercati terzi. Queste pensano che le proprie esportazioni crescano tra il 2016 ed il 2018. Solo il 3% delle imprese prevede che l’export diminuisca nel 2017.

Il Barometro ha raccolto in questa edizione le opinioni di 785 imprese estere, la valutazione e l’importanza che queste conferiscono al clima di affari in Spagna per quanto concerne il 2017. Il Barometro include anche le prospettive per i prossimi due anni. Questo permette di identificare, con una prospettiva di medio periodo, sia i punti di forza, che i prinicipali ambiti sui quali concentrare i maggiori sforzi.

 

Fonte: MonedaUnica.net

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La Spagna incrementa gli investimenti diretti in Paesi dell’UE nel 2016

La Spagna incrementa gli investimenti diretti in Paesi dell’UE nel 2016

Gli investimenti diretti all’estero (IDE) spagnoli si sono ridotti del 23% in termini lordi nel 2016, attestandosi sui 33.767 milioni di Euro. In termini netti, il 2016 si è concluso con investimenti di 28.707 milioni di Euro, l’1,2% in meno rispetto all’anno anteriore. Tuttavia, Regno Unito, Paesi Bassi e Stati Uniti hanno accolto più investimenti rispetto al 2015. Gli investimenti spagnoli sono aumentati del 126%, 195% e 80%, rispettivamente nel mercato britannico, olandese e statunitense.

 

In generale, gli investimenti nei Paesi dell’Unione Europea sono cresciuti, mentre si sono ridotti quelli diretti verso America Latina ed altri Paesi dell’OCSE.

 

Il commercio all’ingrosso e l’intermediazione, i servizi finanziari, la fabbricazione di altri prodotti minerari non metallici, la costruzione di edifici e le attività immobiliarie, sono stati i principali settori che hanno attirato gli investimenti spagnoli.

 

Gli IDE hanno raggiunto i 23.476 milioni di Euro lordi nel 2016 (escludendo le operazioni ETVE), l’1,2% in meno rispetto al 2015. In termini netti, il saldo di investimenti produttivi è stato di 17.535 milioni di Euro, che rappresenta una diminuzione del 2,1% rispetto all’anno precedente. Una tendenza che si può spiegare con gli eccezionali risultati conseguiti nel 2015, anno nel quale si sono registrate operazioni singolari che hanno portato un incremento significativo degli investimenti.

 

Gli investimenti stranieri diretti totali in Spagna, includendo le operazioni ETVE, che non generano effetti economici reali, sono stati di 33.096 milioni di euro lordi, un 30,8% in più rispetto al 2015. Questo contrasta con il contesto internazionale, nel quale questo tipo di flussi di si è ridotto.

 

Un 48,8% degli IDE in Spagna corrisponde alla creazione di imprese nuove o aumenti di capitale di imprese già esistenti (-29% rispetto al 2015). Gli investimenti restanti (il 51,2%) fa riferimento alle acquisizioni di partecipazioni già esistenti in imprese.

 

I principali Paesi di origine degli investimenti produttivi in Spagna nel 2016 sono Stati Uniti (4.968 milioni di Euro), Lussemburgo (2.474 milioni), Paesi Bassi (2.231 milioni) e Germania (2.211 milioni).

 

Globalmente, l’85% degli investimenti in Spagna provengono da Paesi dell’OCSE. Questi investimenti hanno registrato un miglior andamento rispetto a quelli provenienti dai Paesi UE, essendo cresciuti di un 4,5% rispetto al 2015.
I principali settori di destinazione degli investimenti produttivi stranieri sono stati: fornitura di energia elettrica e gas (17,3%); attività immobiliari (13,7%); servizi finanziari (7,8%).

 

Fonte: Moneda Única

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La Spagna continua ad essere una delle principali destinazioni degli investimenti stranieri

La Spagna continua ad essere una delle principali destinazioni degli investimenti stranieri

L’Italia è il sesto paese per numero di filiali nel territorio e il quinto per volume  d’affari generato

 

La Spagna è uno dei grandi recettori mondiali di Investimenti Diretti Esteri (IDE). Secondo i dati dell’UNCTAD, pubblicati nel World Investment Report 2016, si colloca all’undicesimo posto nella classifica mondiale dei paesi con maggiori IDE accumulati, con più di 533.000 milioni di dollari fino al 2015.

 

La Spagna, di fatto, si è consolidata come una delle economie più aperte e internazionalizzate al mondo. Secondo la classifica realizzata dall’OCSE, FDI Regulatory  Restrictiveness Index, è il non paese più aperto alla presenza internazionale.

 

Questi dati sono confermati anche dalle statistiche ufficiali sulle filiali straniere localizzate nel paese e sul volumen d’affari da esse generato. L’INE (Instituto Nacional de Estadística) ha pubblicato lo scorso mese di settembre il report “Estadística de Filiales de Empresas Extranjeras en España” (Statistiche di Filiali di Imprese Straniere in Spagna), con i dati attualizzati al 2014. Secondo i dati pubblicati nel documento, sono 10.932 le filiali di imprese straniere nei settori dell’Industria, Commercio e altri servizi di mercato non finanziari. Queste imprese hanno generato un volume d’affari pari a 464.304 milioni di euro (il 28,7% del totale), dando lavoro a un totale di 1.273.409 persone.

 

Il volume d’affari generato dalle filiali estere in Spagna contribuisce per il 40,1% al totale del settore industriale  e addirittura per l’85,2% nei marieali di trasporto, dove sono compresi anche la fabbricazione di veicoli e areomobili.

 

Il report sottolinea anche la relazione diretta tra il numero di filiali straniere presenti nel paese e il volumen dell’export spagnolo. In particolare, il 42,3 % delle vendite oltreconfinedei settori dell’Industria, Commercio e Servizi è stato generato da imprese filiali. Nel caso dell’Industria, la percentuale si eleva al 55,4% dell’export, mentre che nel Commerci e Servizi sono state rispettivamente il 25,0% ed il 26,2%. Per segmenti di attività, Materiali da trasporto (89,5%), Indusria chimica e farmaceutica (60,6%) e Materiali elettrici, elettronici e ottici (57,2%) sono quelli che hanno accumulato le maggiori percentuali di vendite all’estero generate da filiali.

Principali paesi per volume d’affari e numero di filiali . Anno 2014. Fonte: INE

 
L’Italia è uno dei primi paesi per investimenti in Spagna. Si piazza infatti al sesto posto per numero di filiali nel paese, con 761 – il 7% del totale- e al quinto posto per volume d’affari generato, con oltre 41.000 milioni di euro, l’8,9% del totale. Le filiali di imprese italiane danno lavoro a 51.125 persone, il loro valore di  produzione supera i 34.000 milioni di euro (11,5% del totale) e le esportazioni raggiungono i 6.500 milioni di euro (5,1% del totale). L’Italia è leader in termini di valore aggiunto generato dalle sue filiali nel settore dell’Industria estrattiva, Energia, acqua e residui, ma vanta un  importante peso anche nei settori dell’automozione, chimico e farmaceutico.

 

Per maggiori informazioni:

ICEX – Observatorio Enero 2017: http://www.icex.es/icex/wcm/idc/groups/public/documents/documento_anexo/mde3/njkz/~edisp/dax2017693168.pdf

INE: Estadística de Filiales de Empresas Extranjeras en España: http://www.ine.es/prensa/np987.pdf

UNCTAD: http://unctad.org/en/PublicationsLibrary/wir2016_Overview_en.pdf

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Il 95% delle imprese straniere aumenteranno o manterranno i propri investimenti in Spagna nel 2017

Il 95% delle imprese straniere aumenteranno o manterranno i propri investimenti in Spagna nel 2017

La valutazione delle imprese straniere sul clima degli affari in Spagna è migliorato nell’ultimo anno e offre prospettive ottimistiche anche per i prossimi due anni, secondo i risultati dello studio “Barometro del cliema degli affari in Spagna dal punto di vista dell’investitore straniero”. Questo studio, realizzaato da ICEX-Invest in Spain, Multinacionales por marca España e l’International Center for Competitiveness dell’ IESE, evidenzia come il 95% delle 700 imprese straniere in Spagna che hanno rpeso parte alla ricerca prevede un aumento delle assunzioni per il 2017 e il 62% un incremento del proprio fatturato.

 

Il clima degli affari in Spagna è migliorato dal 2014 fino a raggiungere una valutazione media di 2,9 punti su 5. Secondo il Barometro, le prospettive delle imprese straniere sono migliori perche sono state confermate le previsioni di studi precedenti riguardanti gli investimenti, le assunzioni, il fatturato e l’export.

 

Prospettive di futuro

Il 95% delle imprese consultate prevedono di mantenere o aumentare i propri investimenti in Spagna nel 2017 e ciò indica un miglioramento delle loro aspettative nei confronti dei prossimi anni. Inoltre, il 95% prevede un incremento delle assunzioni nell’anno appena iniziato. Relativamente al fatturato, il 62% prevede un aumento nel 2016 rispetto all’anno precedente, e solo il 4% prevede una caduta. Inoltre, il 69% crede che migliorerà nell’anno in corso.

Anche le esportazioni delle imprese straniere dalla Spagna miglioreranno nel 2016, secondo il 96% delle compagnie consultate, e nel 2017 per il 98%. Queste previsioni sono state effettuate trab i mesi di maggio e giugno del 2016.

 

Valutazione del mercato

Le imprese straniere consultate considerano che il principale punto di forza dell’economia spagnola sono le infrastrutture, oltre a qualche aspetto legato alla qualità di vita, mentre cresce la dimensione del mercato grazie al recupero economico e al miglioramento della domanda interna.

I punti da migliorare sono quelli relativi al finanziamento, i costi e l’innovazione. Altre aree migliorabili, anche se non vengono considerate negativamente dagli investitori stranieri, sono la conoscenza delle lingue straniere, la capacità di apprendimento e l’accettazione di responsabilità e obiettivi. Infine, sono fonte di preoccupazione per le imprese il mercato del lavoro, la burocrazia ed i costi dell’elettricità.

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Il BEI e l’ICO finanziano l’internazionalizzazione delle PMI spagnole con 500 milioni di euro

Il BEI  e l’ICO finanziano l’internazionalizzazione delle PMI spagnole con 500 milioni di euro

Si tratta del primo accordo di collaborazione tra l’entità finanzaria europea e quella spagnola per sostenere l’internazionalizzazione delle PMI iberiche

 

La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e l’Istituto di Credito Ufficiale spagnolo (ICO) hanno firmato un prestito di 250 milioni di euro destinati a finanziare le esportazioni delle PMI spagnole. L’ICO contribuirà con altri 250 milioni addizionali, per un totale di 500 milioni di euro a disposizione delle imprese esportatrici spagnole.

 

L’accordo è stato firmato a Madrid tra il Vicepresidente della BEI, Román Escolano, e la Presidente dell’ICO, Emma Navarro.  Si tratta del primo accordo di collaborazione tra la BEI e l’ICO per sostenere l’internazionalizzazione delle PMI spagnole. Il prestito della BEI permetterà il finanziamento parziale della Línea ICO Exportadores 2016,  destinata ad apportare liquidità affinchè le piccole e medie imprese possano internazionalizzarsi. Questa linea, finanzia l’anticipo delle spese dovute all’attività di esportazione nel breve periodo, delle PMI ed autonomi, inclusi i costi di produzione e l’elaborazione dei beni esportati.

 

Attraverso questo prestito, la BEI appoggerà l’attività all’estero delle piccole e medie imprese. Il prestito della BEI, ottenibile tramite l’ICO, permetterà loro di internazionalizzarsi grazie a finanziamenti a condizioni preferenziali. Román Escolano ha sottolineato che “questo prestito garantirà alle PMI spagnole di avere a disposizione la liquidità necessaria per poter crescere, esportare ed essere più competitive, e ciò contribuirà alla produzione di posti di lavoro e alla crescita economica della Spagna”.

 

Dal suo canto Emma Navarro  ha affermato che “questa operazione ci permetterà di continuare ad appoggiare l’internazionalizzazione dell’economia spagnola – uno degli obiettivi strategici dell’ICO negli ultimi anni – utilizzando in questo caso uno strumento disegnato specificatamente per stimolare le imprese ad esportare.”

 

L’ICO ha rafforzato la sua strategia per incoraggiare le imprese ad esportare, attraverso la messa in atto delle Línea ICO Exportadores. Lo scorso anno, questa linea permise di finanziare le esportazioni di più di 43.000 imprese, per un totale di 2,934 miliardi di euro. I paesi di destinazione furono principalmente Francia, Germania, Italia, Portogallo e Regno Unito. In conclusione, durante l’attività dello scorso anno, il 9% delle imprese esportatrici spagnole ottenne finanziamenti attraverso la Línea ICO Exportadores.

 

 

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