La European Open Business School ha consolidato la sua posizione di scuola di business leader a livello mondiale ottenendo le certificazioni ISO 9001, ISO 14001 e ISO 27001. Rilasciate dall’Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione, riflettono l’impegno verso l’eccellenza nella gestione aziendale, ambientale e della sicurezza delle informazioni.
Lo standard di politica della qualità ISO 9001:2015 denota l’impegno della scuola per l’eccellenza dell’istruzione, l’innovazione dei contenuti e dei metodi di formazione. È lo standard più importante di tutti perché si basa sulle norme che regolano la qualità in generale dei prodotti e dei servizi offerti da un’azienda.
La politica di gestione ambientale ISO 14001:2015 dimostra l’impegno per la sostenibilità. L’istituzione va oltre i requisiti di base, attuando politiche e pratiche ambientali che mirano al miglioramento continuo e alla tutela dell’ambiente.
Infine, la norma ISO 27001:2013 sulle politiche di sicurezza delle informazioni evidenzia la garanzia di riservatezza, integrità e disponibilità delle informazioni nei suoi progetti di formazione.
Con queste certificazioni, European Open Business School non solo rafforza la sua posizione di istituzione impegnata, ma si posiziona anche come punto di riferimento nel settore dell’istruzione, promuovendo l’eccellenza e l’innovazione nella formazione accademica.
La Fundación Woman Forward (FWF), in seguito alla pubblicazione del report “Lo stato dell’uguaglianza in Spagna“, mostra che, alla fine del 2023, solo il 40% delle aziende spagnole ha rispettato l’obbligo di registrare il proprio Piano di uguaglianza (Plan de Igualdad). I sindacati sottolineano la mancanza di risorse economiche e di bilancio per realizzare le misure di attuazione dei Piani di uguaglianza in molte aziende, in particolare in quelle più piccole per mancanza di risorse, insieme a un certo disinteresse delle imprese per questa politica, che molte aziende rispettano solo per obbligo di legge, senza convinzione. Anche i risultati delle precedenti ricerche della Fondazione, tra cui l’analisi della “I ranking de Empresas por la Igualdad Woman Forward“, i primi 150 Piani di uguaglianza registrati e le indagini condotte presso le aziende e i sindacati, rivelano progressi significativi, insieme ad aree critiche che richiedono un’attenzione urgente. Questi risultati evidenziano la complessità del panorama attuale e sottolineano la necessità di riconoscere le aziende che sono effettivamente all’avanguardia verso un ambiente di lavoro più equo.
Per questo motivo, la FWF ha sviluppato l’Indice di Uguaglianza nelle Imprese, attraverso la sua piattaforma cloud per la gestione dell’uguaglianza, che fornisce alle aziende un report qualitativo e quantitativo sulle diverse politiche di uguaglianza, e attraverso di esso lancia il RANKING DELLE AZIENDE PER L’UGUAGLIANZA. Questa iniziativa rappresenta un’opportunità eccezionale per gli amministratori delegati di mettere in luce se stessi e le proprie organizzazioni in termini di employer, branding, sostenibilità e competitività, stabilendo un benchmarking per località, dimensioni e settore.
Per ampliare l’impatto e la portata di questa misurazione, la “II edizione del ranking” si terrà in diverse comunità autonome, tra cui i Paesi Baschi, l’Aragona, Barcellona e Madrid. Questi eventi non solo onoreranno gli sforzi locali e regionali verso l’uguaglianza di genere, ma daranno anche visibilità alle aziende più impegnate, permettendo ai loro amministratori delegati di essere vere e proprie leve di cambiamento verso l’uguaglianza. Inoltre, per sostenere l’imparzialità e l’obiettività di questa iniziativa, la FWF avrà una giuria nazionale e regionale, composta da esperti del tessuto economico e imprenditoriale di ogni regione. La partecipazione sarà aperta fino al 30 aprile.
In linea con l’impegno della FWF a riconoscere e incoraggiare i continui progressi, questa nuova edizione incorporerà un premio speciale per l’azienda che ha compiuto i maggiori progressi in termini di uguaglianza nell’ultimo anno, promuovendo così un ulteriore incentivo per i partecipanti alla prima edizione.
Per maggiori informazioni sulla classifica e sulle modalità di partecipazione:
Con il decreto legislativo 10 marzo 2023, n. 24 (di seguito anche “Decreto”), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale italiana del 15 marzo 2023, recante l’“Attuazione della direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2019, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e recante disposizioni riguardanti la protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali”, è stata recepita nell’ordinamento italiano la cd. “disciplina whistleblowing”.
In sostanza, si tratta di una disciplina che persegue, come fine ultimo, il contrasto e la prevenzione dei fenomeni illeciti nelle organizzazioni pubbliche e private, incentivando l’emersione di condotte pregiudizievoli in danno dell’ente di appartenenza e, di riflesso, per l’interesse pubblico collettivo, garantendo un elevato livello di protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto nazionale o dell’Unione – di cui il segnalante sia venuto a conoscenza nell’ambito del suo contesto lavorativo – creando canali di comunicazione sicuri, sia all’interno di un’organizzazione, sia all’esterno. Infatti, il Decreto prevede espressamente che, nella predisposizione di un canale di segnalazione, dovranno essere garantite la tutela della riservatezza dei segnalanti, nonché la non punibilità degli stessi, così come la protezione dei dati personali.
Il Decreto abroga e modifica la disciplina nazionale previgente (art. 6, co. 2-bis del decreto legislativo 231/2001 “Decreto 231”), racchiudendo in un unico testo normativo il regime di protezione dei soggetti che segnalano condotte illecite poste in essere in violazione non solo di disposizioni europee, ma anche nazionali, purché basate su fondati motivi e lesive dell’interesse pubblico o dell’integrità dell’ente, al fine di garantire il recepimento della direttiva senza arretrare nelle tutele già riconosciute nel nostro ordinamento.
In concreto, potranno essere segnalati: (i) comportamenti, atti od omissioni che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato e che consistono in illeciti amministrativi, contabili, civili o penali; (ii) condotte illecite rilevanti ai sensi del Decreto 231, o violazioni dei modelli di organizzazione e gestione ivi previsti; (iii) illeciti che rientrano nell’ambito di applicazione degli atti dell’Unione europea o nazionali relativi a determinati settori; (iv) atti od omissioni che ledono gli interessi finanziari dell’Unione; atti od omissioni riguardanti il mercato interno; e (v) atti o comportamenti che vanificano l’oggetto o la finalità delle disposizioni di cui agli atti dell’Unione.
Il Decreto si applica sia ai soggetti del settore pubblico che del settore privato. Con particolare riferimento a quest’ultimo settore, la normativa estende le protezioni ai segnalanti appartenenti a enti che hanno impiegato, nell’ultimo anno, la media di almeno cinquanta lavoratori subordinati o, anche sotto tale limite, agli enti che si occupano dei cd. settori sensibili (servizi, prodotti e mercati finanziari e prevenzione del riciclaggio o del finanziamento del terrorismo, sicurezza dei trasporti e tutela dell’ambiente) e a quelli che adottano modelli di organizzazione e gestione ai sensi del Decreto 231.
Quanto invece all’ambito di applicazione temporale, il Decreto è entrato in vigore il 30 marzo 2023 e le disposizioni ivi previste sono efficaci dal 15 luglio 2023. Nonostante ciò, si noti che per i soggetti del settore privato che hanno impiegato, nell’ultimo anno, una media di lavoratori subordinati, con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato, fino a duecentoquarantanove, l’obbligo di istituire un canale interno di segnalazione è entrato definitivamente in vigore solo dallo scorso 17 dicembre 2023.
Da ultimo, di rilievo sono le sanzioni che l’ANAC, in caso di inadempimento, potrà applicare alle società: (i) da 10.000 a 50.000 euro quando si accerti che sono state commesse ritorsioni o che la segnalazione è stata ostacolata o che si è tentato di ostacolarla o che è stato violato l’obbligo di riservatezza; (ii) da 10.000 a 50.000 euro quando si accerti che non sono stati istituiti canali di segnalazione, che non sono state adottate procedure per l’effettuazione e la gestione delle segnalazioni ovvero che l’adozione di tali procedure non è conforme a quella richiesta dalla legge, nonché quando si accerti che non è stata svolta l’attività di verifica e analisi delle segnalazioni ricevute; (iii) da 500 a 2.500 euro, nel caso di perdita delle tutele, salvo che la persona segnalante sia stata condannata, anche in primo grado, per i reati di diffamazione o di calunnia o comunque per i medesimi reati commessi con la denuncia all’autorità giudiziaria o contabile.
European Open Business School, socio della CCIS, ha annunciato la creazione e il suo inserimento come uno dei cinque brand del nuovo European Open Eucational Group, consolidando così la sua posizione di leader nella formazione aziendale all’avanguardia. Il 4 febbraio 2014 è stata fondata la European Open Business School, che segna una storia di impegno per l’eccellenza, la personalizzazione e l’innovazione; e attualmente si sta evolvendo con successo in questo nuovo gruppo educativo di cui fa parte.
European Open Educational Group è quindi composto da 5 brand che si dedicano ciascuno ad un settore formativo che copre ambiti diversi. Questi marchi sono: European Open Business School, Study Tour, European Training, Go to Digital e Build in Company.
European Open Business School: Molto più di una scuola! Il marchio pionieristico del gruppo si distingue per master e lauree di specializzazione ai vertici delle classifiche didattiche. Fin dalla sua fondazione è stato il motore trainante degli altri marchi che compongono il gruppo.
Study Tour: un viaggio trasformativo: molto più di un programma internazionale! Tra le offerte del gruppo, il programma internazionale Study Tour si pone come un’esperienza unica di turismo formativo, fondendo la visione imprenditoriale e culturale della Spagna. Questo programma promette non solo conoscenze specialistiche ma anche un’esperienza indimenticabile che lascia un ricordo indelebile nei partecipanti.
European Training: Molto più che formazione! Questo brand si distingue per la sua offerta di corsi online specializzati, pensati per offrire una formazione continua di grande impatto. In un mondo in continua evoluzione, questa piattaforma si posiziona come un faro di conoscenza aggiornata, fornendo gli strumenti necessari per affrontare le sfide dell’ambiente aziendale odierno.
Go to digital!: Molto più di un acceleratore digitale! Emerge come un’agenzia innovativa che funge da acceleratore digitale. Il suo obiettivo è lo sviluppo di ambienti virtuali di prossima generazione per le società di formazione. Utilizzando strumenti di digitalizzazione all’avanguardia, questa agenzia promuove l’adattamento delle istituzioni educative alle esigenze tecnologiche del 21° secolo.
Build in Company: Molto più di un’esperienza di business! Nasce il ramo dei servizi dedicati alla formazione aziendale per le imprese. La sua missione è creare programmi personalizzati al 100% in base alle esigenze specifiche delle organizzazioni, volti a catapultarle verso il successo in un mondo del business sempre più competitivo.
Dai suoi inizi fino alla creazione dell’European Open Educational Group, questa istituzione ha assistito a una trasformazione senza precedenti nel mondo della formazione aziendale. Inoltre, European Open Grupo Educativo dispone già di un nuovo sito web che è possibile consultare per scoprire in modo approfondito ciascuno dei suoi marchi.
Su impulso del Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, lo scorso 13 dicembre il Capo Unità dell’Unità di Crisi della Farnesina, Nicola Minasi,con la Chief Operating Officer di Intesa San Paolo SpA, Paola Angeletti, una convenzione per il rafforzamento della cooperazione in materia di sicurezza dei lavoratori all’estero.
Si tratta di un’intesa che nasce nell’ambito della crescente attività di scambio dell’Unità di Crisi della Farnesina con il mondo imprenditoriale, finalizzata a diffondere al meglio l’utilizzo dei siti istituzionali www.viaggiaresicuri.it e www.dovesiamonelmondo.it e della APP “Unità di Crisi”, con l’obiettivo di incoraggiare le aziende alla registrazione dei movimenti all’estero del proprio personale e favorire così l’esecuzione dei protocolli di sicurezza.
Le recenti esperienze (il terremoto in Marocco così come la crisi in Israele e Gaza) hanno confermato l’importanza di una comunicazione univoca e di una immediata interazione tra la Farnesina e gli esperti di sicurezza delle aziende, al fine di adattare l’azione di assistenza dell’Unità di Crisi alle specifiche necessità.
Obiettivo primario è quello di contribuire a diffondere una cultura della prevenzione e della sicurezza aziendale anche per le trasferte all’estero, attraverso l’integrazione tra i sistemi informativi aziendali e quelli dell’Unità di Crisi.
Il forum “Madrid e Italia, unite per il successo imprenditoriale” del Club Initio indica il settore della moda femminile come uno dei settori più in crescita tra le imprese spagnole in Italia, poiché ha raddoppiato il volume degli investimenti in tre anni.
Alfredo Izquierdo, socio amministratore di FormaItalia, impresa che fornisce servizi professionali specializzati nella creazione e nello sviluppo di imprese spagnole in Italia e che è socia della CCIS, ha dichiarato oggi, in occasione della colazione di lavoro organizzata nell’ambito dell’evento menzionato, che “nei prossimi cinque anni, il numero di imprese spagnole stabilite in Italia raddoppierà fino a raggiungere le 1.000 unità”.
Attualmente sono quasi 500 le imprese spagnole presenti sul mercato italiano ed entro il 2030 saranno il doppio. Izquierdo ha sottolineato che l’Italia è il terzo mercato spagnolo, verso il quale esporta l’8,4% del totale delle sue vendite all’estero. Secondo Izquierdo, “le imprese spagnole sono competitive e ben accolte in Italia, tanto che la Spagna ha un saldo commerciale positivo di 3.573 milioni di euro”.
Madrid avrà 250 aziende in Italia entro il 2030 La Comunità di Madrid, l’Andalusia, Valencia e la Catalogna sono le quattro regioni con il maggior numero di aziende presenti sul mercato italiano e le prime tre (Madrid, Valencia e Andalusia) registreranno la maggiore crescita della loro presenza nei prossimi anni. Queste regioni, con aziende del settore della moda e dell’agroalimentare, guideranno l’emergere delle imprese spagnole in Italia. Per FormaItalia, “l’Italia è un Paese che oggi offre sicurezza giuridica, con un governo stabile e aperto agli investimenti stranieri”, sottolineando come valore aggiunto “una forza lavoro esperta”.
La moda femminile, un settore in crescita Tradizionalmente, la vendita di veicoli, prodotti chimici e derivati della plastica ha occupato il podio delle vendite spagnole nel Paese transalpino, prima del tradizionale mercato petrolifero, ma negli ultimi anni le aziende di moda femminile hanno fatto irruzione sulla scena e sono ora il quinto settore più importante. “In tre anni la Spagna ha raddoppiato le vendite di moda femminile in Italia e le prospettive per il 2023 e 2024 sono positive in questo campo”, ha sottolineato Izquierdo.
Durante il forum si è svolta una tavola rotonda moderata da Monica Uriel, corrispondente dell’ANSA in Spagna, con la partecipazione di Alfonso Garcia, CEO di Leon Research; Santiago Franco, direttore finanziario, operativo e strategico di Funds People e Rodrigo Lopico, business development di Starnaliza Holding. Tutti manager di aziende con esperienze di successo in Italia che hanno evidenziato la necessità di avere una buona conoscenza del mercato in cui un’azienda intende insediarsi.
Dal 12 al 14 dicembre si è svolto a Siviglia l’International Startup Congress, che ha riunito più di 500 leader internazionali provenienti da Europa, Stati Uniti, America Latina, Africa, Medio Oriente e Asia. Tra gli esperti professionisti che hanno preso parte all’evento, Jaime Medel, CEO di European Open Grupo Educativo, azienda socia della Camera di Commercio Italiana per la Spagna, è stato membro onorario in qualità di esperto di imprenditorialità e innovazione.
“In qualità di CEO di European Open Grupo Educativo desidero esprimere il mio sincero apprezzamento per il riconoscimento e il privilegio di posizionare la nostra azienda tra le società internazionali leader in materia di innovazione, imprenditorialità e formazione.”
L’evento è stato organizzato da International Startup Association, un’organizzazione no-profit composta da 1000 agenti e startup internazionali con l’obiettivo di promuovere l’attività permanente del settore, in collaborazione con Business Market Network, un’iniziativa composta da oltre 300 investitori, aziende, istituzioni e governi per promuovere l’imprenditorialità e lo sviluppo del sistema.
Il Congresso Internazionale delle Startup si è svolto secondo un programma basato sulle principali aree di tendenza come Blockchain, Humatech, Sporttech, Marketplace, Cybersecurity, Intelligenza Artificiale, Data o Climate Tech.
Per il secondo anno consecutivo la CEO di Negrini SL e Vicepresidente della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna, Nicoletta Negrini, è stata inserita dalla rivista Forbe Women nella lista delle 100 donne più influenti in Spagna.
Questa prestigiosa menzione è frutto della trentennale attività alla guida di uno dei principali gruppi di distribuzione di prodotti italiani nella penisola iberica, che l’ha convertita in una vera “ambasciatrice gastronomica dell’autentico sapore italiano” in Spagna, come viene sottolineato dalla rivista, che riconosce in Negrini il merito di aver introdotto nel mercato prodotti emblematici della tradizione agroalimentare italiana quali la mortadella e la mozzarella.
Tra le attività organizzate dalla CCIS in occasione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo (13-19 novembre), il seminario sulla salute e il benessere legati all’alimentazione, in cui il professor Antonio Ciardo, osteopata e direttore del Centro Internacional Ciardo di Madrid, clinica osteopatica associata alla CCIS, approfondirà gli aspetti fondamentali legati all’alimentazione nei luoghi di lavoro e il suo impatto sulle prestazioni e sulla sicurezza dei lavoratori, esplorerà gli aspetti fondamentali legati all’alimentazione sul posto di lavoro e il suo impatto sulle prestazioni e sulla sicurezza dei lavoratori, affrontando diversi punti chiave come il tasso di infortuni in Spagna nei diversi settori lavorativi, le abitudini alimentari sul posto di lavoro e i fattori biologici, sociali e psicologici che influenzano l’alimentazione del lavoratore.
In sintesi, il seminario, organizzato in collaborazione con l’Accademia Italiana della Cucina e che si terrà il 16 novembre presso la sede della CCIS, si propone di evidenziare l’importanza di un’alimentazione sana sul posto di lavoro, basata in particolare sui principi della dieta mediterranea. Verrà illustrato come questa dieta possa migliorare la salute e le prestazioni dei lavoratori, contribuendo a rendere l’ambiente di lavoro più sicuro e produttivo, offrendo al contempo strategie pratiche per promuovere abitudini alimentari sane sul posto di lavoro.
Programma:
-Dati sul tasso di infortuni in Spagna -Mangiare al lavoro Limiti dell’alimentazione -Alimentazione equilibrata -Migliorare le prestazioni e la sicurezza dei lavoratori -Adattamento al luogo di lavoro -Fattori biopsicosociali-spirituali
Relatore:
– Dr. Antonio Ciardo – BSc (Hons) Ost Med, DO, PG Med, MBA – Data: 16 novembre 2023 – Ora: 10:00 – 12:00 h –Luogo: Camera di Commercio Italiana per la Spagna – Cristóbal Bordiú, 54 – 28003 Madrid
Dopo il seminario sarà servito un aperitivo “salutare”.
La partecipazione è gratuita, ma, data la capienza limitata, è indispensabile iscriversi in anticipo cliccando sul seguente link enlace
Pavia e Ansaldo inaugura una sede a Madrid. Con questa apertura, lo Studio rafforza la sua posizione nel mercato spagnolo, dove offre la propria assistenza legale principalmente ad aziende italiane e fondi di investimento europei che operano in Spagna, con particolare focus sulle operazioni di M&A.
Nei nuovi uffici situati nel quartiere madrileno di Salamanca – dove si trovano gli uffici dei principali studi legali, nazionali e internazionali – sotto la guida dell’Avvocato Meritxell Roca Ortega, Partner responsabile delle sedi di Barcellona e Madrid e dello Spanish Desk di Pavia e Ansaldo, opererà l’avvocato Javier Vicente e un team di professionisti spagnoli che hanno una eccellente conoscenza della lingua e della cultura italiana e spagnola.
L’Avvocato Meritxell Roca Ortega ha affermato: “Madrid è uno dei centri nevralgici per il business europeo, grazie anche ai collegamenti che vanta con l’America Latina, ed è particolarmente forte in settori come la finanza e le telecomunicazioni, oltre a essere un hub per le principali multinazionali che operano in Spagna. Questi i principali motivi per cui questa nuova sede si integra perfettamente con l’attività dei nostri uffici a Barcellona e nel resto del mondo”.
Ma, soprattutto, aggiunge Roca Ortega: “È una decisione client-oriented: i nostri clienti ci hanno richiesto di offrire assistenza ‘in loco’ da Madrid. Per noi è fondamentale accompagnarli”.
Il Managing Partner Stefano Bianchi ha sottolineato: “L’apertura di Madrid segna un’ulteriore tappa nel percorso di internazionalizzazione di Pavia e Ansaldo. Desideriamo essere presenti dove possiamo offrire valore aggiunto ai clienti, grazie alla nostra dinamica comunità professionale, al suo stile e ai suoi valori: fiducia nel diritto, approccio interdisciplinare e multiculturale, apertura ai cambiamenti della società e del sistema economico”.
Con l’apertura della sede di Madrid, Pavia e Ansaldo consolida la sua presenza in Spagna e può contare così su quattro uffici esteri insieme a Barcellona, Mosca e Tokyo.
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